22 September 2004

Subaru Impreza STi Solberg

Subaru Impreza STi Solberg

Introduzione


Innanzitutto: Solberg Petter, nato a Askim, Norvegia, classe 1974. Biondo, come il 97% dei norvegesi; fresco campione del mondo rally 2003, unico norvegese della storia. Alla pur sempre tenera età di 29 anni il buon Petter ha perso il pelo ma non il vizio: con la Subaru Impreza 555 WRC 2003 si è portato a casa il titolo iridato, con grande gioia e gratitudine dei norvegesi e dei dirigenti Subaru. Abbastanza scontata, quindi, una vettura a lui dedicata: la Subaru Impreza 2.0 STi Petter Solberg, per l’appunto. E, per l’appunto, oggi ci sono seduto sopra.

La livrea è, chiaramente, quella ufficiale, con la carrozzeria di colore Ice Blu Metallic che stonerebbe su qualsiasi altra vettura al mondo, ma che sulla Impreza sta bene come il lardo di Colonnata sul pane caldo imburrato. Anche il più esperto intenditore non noterebbe la differenza con una normale STi se non  dalla targhetta che fa bella mostra nell’abitacolo e che ricorda, senza possibilità di errore, che questa è una delle poche e non una qualsiasi…

La bomba passa da 0 a 100 km/h in soli 5,5 secondi e arriva fino a una velocità massima dichiarata di circa 240 km/h, grazie alla potenza del suo 2 litri boxer sovralimentato tanto efficace ai regimi più elevati, quanto poco incisivo ai bassi quando il turbo non soffia alla pressione di esercizio ottimale. Per il resto i grandi dischi freno Brembo anteriori e posteriori autoventilati lavorano egregiamente, mentre il sistema Abs a quattro sensori e quattro canali, con l’ausilio dell’EBD, consente di distribuire la forza frenante anche in fase di sterzata.

Immagin iamo di guidare la Impreza su uno sterrato: è semplice da portare a spasso, grazie allo sterzo a cremagliera servoassistito e al volante regolabile in altezza… Ci si trova a proprio agio “scodinzolando” a destra e a sinistra senza mai nemmeno rischiare di perdere anteriore o posteriore grazie alla trasmissione integrale permanente e alle sospensioni a ruote indipendenti con schema McPherson che aumentano il controllo e la stabilità su ogni superficie e in ogni tipo di manovra, anche quelle più esasperate.

Merito anche delle molle elicoidali e degli ammortizzatori idraulici, che abbassano l’assetto rispetto alle versioni precedenti, mentre i nuovi Bridgestone Potenza RE 070 225/45 R17 si sposano alla perfezione, anche dal punto di vista estetico, con la potenza e l’aggressività della vettura.

Prezzo Subaru Impreza STi Solberg Edition: 42.023 euro


Strada&Terra


Per aumentare le già elevate chances di divertirsi Subaru ha deciso di dotare la nuova Impreza di una chicca degna dei migliori videogames. In prossimità del cambio c’è un piccolo switch (DCCD: Driver’s Control Centre-Differential) che altro non è se non il comando della ripartizione della coppia motrice tra l’asse anteriore e quello posteriore. In poche parole si può intervenire sul differenziale centrale per adattare il comportamento della vettura alle caratteristiche del fondo stradale o a quelle di guida, trasformandola, a propria discrezione, in sovrasterzante oggi e in sottosterzante domani.

Immagin iamo di avere a disposizione per il videogame un’intera, enorme, cava di terra. Terra di tutti i tipi: dalla ghiaia del rally dell’Elba al duro pietrisco Sardo per finire nella paludosa Cremona. Immaginiamo che l’Impreza Solberg affronti un tratto largo in discesa, entri di quarta in una curva stretta ma ampia verso sinistra, si immetta su un largo rettilineo lungo circa 800 metri, faccia un tornante molto largo a destra per poi buttarsi in un misto stretto tra alberi e piante… DCCD impostato tutto sul posteriore!


Ma la sola trazione posteriore è bella sì da guidare, ma anche molto impegnativa. A questo punto bisogna ripetere tutto il percorso provando la vettura come mamma l’ha fatta in origine, vale a dire con la trazione ripartita sui due assali e ci si accorge che i terrificanti pestoni sul freno devono essere più marcati, il volante si gira molto meno ma, sembra incredibile a dirsi, il tempo finale è assai inferiore.

Lapa lissiano, no? La formula è tanto semplice quanto, per così dire, matematica e recita testualmente: 4X4 = più sicurezza e molta più velocità… Mio figlio si chiama Gabriele e ha due anni. E’ possibile che io lo porti a guidare nella fattoria dello zio Roby, quando sarà un po’ più grandicello, così come Solberg-padre fece con il piccolo Petter.


E sicuramente, dovessi scegliere una vettura con la quale “iniziarlo”, potrei anche portarlo in giro con la Subaru Impreza, tanto per fargli provare il gusto di una prova speciale o di una cavalcata con 265 Cv che scalpitano sotto il cofano. Quando però, a 29 anni, mi verrà a trovare dopo aver vinto il suo primo mondiale rally, sono quasi certo che mi chiederà: “Papà, grazie per quello che mi hai insegnato, ma una cosa proprio non l’ho capita: a cosa serve il DCCD in un rally?”. Beata gioventù. Il fatto è che non lo so neanche io…

Massimo Arduini



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