Nove ore per 210 km: è il record negativo di una Porsche Taycan 4S

E’ successo in Inghilterra dove è stato necessario affidarsi a ben sei diversi punti di ricarica prima di riuscire a percorrere questo “ridicolo” chilometraggio.

1/4

E’ inutile negarlo ma al giorno d’oggi le auto elettriche sono ancora afflitte da numerose problematiche che ne limitano la diffusione e l’appeal in fase di acquisto. Tolti, infatti, i maggiori costi di acquisto e la ancora non paragonabile autonomia chilometrica con le comuni vetture endotermiche, è innegabile che vi siano ancora non poche problematiche anche sul fronte della ricarica con non ancora sufficienti postazioni di ricarica sparse sul territorio e tempistiche di ricarica ancora eccessivamente lunghe rispetto a un comune rifornimento di ricarica.

A essersene accorti di tutte queste problematiche è stata una coppia di coniugi inglesi che in un giorno di fine novembre ha pensato bene di recarsi da Bournemouth alla propria casa nel Kent a bordo della loro amata Porsche Taycan 4S, una lussuosa berlinona sportiva alimentata esclusivamente a batteria e dotata di due motori elettrici da 571 Cv e 650 Nm. I due coniugi inglesi mai e poi mai avrebbero potuto immagine di stare per vivere una vera e propria odissea, un incubo durato ben nove ore che è stato dettagliatamente raccontato ai colleghi del The Guardian e che noi vi riportiamo paro pari.

A bordo di una comune auto endotermica il viaggio sarebbe durato due ore e mezza, a bordo di un’elettrica, invece, erano ben consapevoli di poterci mettere qualcosa in più, a causa della necessaria carica durante il tragitto, ma mai e poi mai avrebbero potuto immaginare una tale odissea. Partiti da Bournemouth con 73 chilometri di autonomia residua nel pacco batteria, i due coniugi inglesi si sono fatti condurre dal navigatore per raggiungere la propria casa nel Kent ben consapevoli di doversi fermare per una ricarica veloce durante il tragitto.

Arrivati però alla prima postazione di ricarica rapida hanno scoperto che le colonnine fossero fuori servizio da diverse settimane. Decisi quindi a proseguire il viaggio in cerca intanto di una prossima stazione di ricarica, si sono imbattuti in diverse colonnine in cui non è stato possibile ricevere energia. A questo punto la coppia ha iniziato a ragionare se fosse necessario fermarsi per trascorrere la notte in un albergo che avesse a disposizione una colonnina di ricarica. Per fortuna nel tragitto si sono imbattuti in una concessionaria Porsche che ha fornito loro una ricarica lenta che gli permettesse di arrivare per lo meno alla stazione di ricarica fast successiva che si trovata lungo l’autostrada. Anche in questo caso però nessuna notizia positiva perché la colonnina funzionava solamente chiamando un numero verde di un call center che ormai era giunto all’orario di chiusura per l’erogazione del servizio.

L’incubo è quindi proseguito presso la stazione successiva dove era possibile utilizzare solamente una colonnina da 7 kW per 45 minuti al massimo. Quindi, dopo un’altra coda nell’ennesimo punto di rifornimento e pensando veramente di aver toccato il fondo non potendo ricaricare a sufficienza per raggiungere la propria abitazione nel Kent, i due coniugi sono finalmente arrivati a una colonnina fast Tesla dedicata alla auto del marchio statunitense dove è stato possibile effettuare il tanto agognato rabbocco di energia. Rifornimento che ha permesso alla coppia inglese di arrivare alla propria abitazione con solo l’11 per cento di carica della batteria e dopo aver girato ben sei diversi punti di ricarica, mettendoci la bellezza di nove ore per percorrere 210 chilometri.

Sicuramente una situazione estrema e molto sfortunata che induce però a trarre alcune riflessioni sulle auto elettriche e sulle loro attuali ed effettive potenzialità di utilizzo. Come ribadito più volte è bene partire sempre con la batteria il più carica possibile e organizzarsi, prevedendo possibili soste e alternative nel caso di inconvenienti se non si vuole incappare in spiacevoli disagi come quelli accorsi alla coppia inglese. Tutto questo porta naturalmente a vivere il viaggio in modo diverso, con un maggior numero di soste anche più lunghe del dovuto e con l’dea che per affrontare il percorso non si dovrà avere fretta. Non possiamo che augurarci che il miglioramento dei pacchi batteria e quindi delle autonomie garantite ma soprattutto della diffusione delle postazioni di ricarica lungo il territorio.

Le ultime news video

© RIPRODUZIONE RISERVATA