06 February 2004

Mini Cooper S MC40

Mini Cooper S MC40

Mini cooper s mc40




Mini Usa ha presentato al Salone di Chicago la Mini in versione commemorativa per i 40 anni della vittoria al rally di Montecarlo, firmata dalla coppia Hopkirk-Liddon nel 1964 con la celebre “numero 37”.

La vittoria al Montecarlo trasformò la Mini da utilitaria in piccola sportiva alla portata di (quasi) tutte le tasche, rendendola un’icona dell’automobilismo. Il 17 gennaio 1964, alla partenza erano schierate auto ben più grosse e potenti della numero 37, come Citroen DS, Ford Falcon, Mercedes 220 SE, Saab 96 e Volvo PV 544.


Ma la “33-EJB” preparata da John Cooper e pilotata da Paddy Hopkirk, assistito dall’altissimo navigatore Henry Liddon, fece delle ridotte dimensioni e della trazione anteriore gli strumenti in grado di proiettarla al vertice della classifica.




Il percorso di gara prevedeva tratti innevati e prove notturne dominate dal ghiaccio e, mentre le grosse e potenti avversarie faticavano a restare in strada, la numero 37 vinceva soprattutto grazie alla maneggevolezza e alla migliore motricità offerta dalla trazione anteriore. Era la vittoria di Davide contro Golia. E la Mini divenne uno status symbol.



Solo mille Mini vestiranno la livrea dell’edizione commemorativa, rigorosamente rossa con tetto bianco e targa “33-EJB” sul cofano, come la piccola trazione anteriore protagonista del mitico rally; inoltre, sempre sul cofano e sui montanti posteriori, si vede una targhetta “40° anniversario”.

Infine, la Mini by Bmw sfoggia il celebre numero “37” sulle portiere, ma, in ossequio all’odierna voglia di understatement, la placca portanumero è magnetica e può essere tolta a piacimento. Sul posteriore risalta la targhetta metallica di nazionalità GB, a perenne ricordo dell’origine della Mini del ’64.




I cerchi da 17” sono in lega dal colore brunito, mentre i fari – magari li avessero avuti i piloti degli Anni 60 – sono allo Xeno. Non potevano mancare i proiettori supplementari (antinebbia) anche se non in numero pari a quelli montati durante la competizione monegasca.

Stile corsaiolo anche all’interno, dove la plancia in fibra di carbonio è dominata dagli indicatori supplementari del voltaggio e della temperatura dell’olio.

A centro plancia c’è una targhetta con il numero dell’esemplare e i sedili sono in pelle bicolore rossa e nera, così come lo spesso volante sportivo a tre razze. Il tutto a circa 27.000 dollari, poco più di 21.500 euro, il prezzo (italiano) di una Cooper S “normale”.





Mini Usa ha presentato al Salone di Chicago la Mini in versione commemorativa per i 40 anni della vittoria al rally di Montecarlo, firmata dalla coppia Hopkirk-Liddon nel 1964 con la celebre “numero 37”.

La vittoria al Montecarlo trasformò la Mini da utilitaria in piccola sportiva alla portata di (quasi) tutte le tasche, rendendola un’icona dell’automobilismo. Il 17 gennaio 1964, alla partenza erano schierate auto ben più grosse e potenti della numero 37, come Citroen DS, Ford Falcon, Mercedes 220 SE, Saab 96 e Volvo PV 544.


Ma la “33-EJB” preparata da John Cooper e pilotata da Paddy Hopkirk, assistito dall’altissimo navigatore Henry Liddon, fece delle ridotte dimensioni e della trazione anteriore gli strumenti in grado di proiettarla al vertice della classifica.




Il percorso di gara prevedeva tratti innevati e prove notturne dominate dal ghiaccio e, mentre le grosse e potenti avversarie faticavano a restare in strada, la numero 37 vinceva soprattutto grazie alla maneggevolezza e alla migliore motricità offerta dalla trazione anteriore. Era la vittoria di Davide contro Golia. E la Mini divenne uno status symbol.



Solo mille Mini vestiranno la livrea dell’edizione commemorativa, rigorosamente rossa con tetto bianco e targa “33-EJB” sul cofano, come la piccola trazione anteriore protagonista del mitico rally; inoltre, sempre sul cofano e sui montanti posteriori, si vede una targhetta “40° anniversario”.

Infine, la Mini by Bmw sfoggia il celebre numero “37” sulle portiere, ma, in ossequio all’odierna voglia di understatement, la placca portanumero è magnetica e può essere tolta a piacimento. Sul posteriore risalta la targhetta metallica di nazionalità GB, a perenne ricordo dell’origine della Mini del ’64.




I cerchi da 17” sono in lega dal colore brunito, mentre i fari – magari li avessero avuti i piloti degli Anni 60 – sono allo Xeno. Non potevano mancare i proiettori supplementari (antinebbia) anche se non in numero pari a quelli montati durante la competizione monegasca.

Stile corsaiolo anche all’interno, dove la plancia in fibra di carbonio è dominata dagli indicatori supplementari del voltaggio e della temperatura dell’olio.

A centro plancia c’è una targhetta con il numero dell’esemplare e i sedili sono in pelle bicolore rossa e nera, così come lo spesso volante sportivo a tre razze. Il tutto a circa 27.000 dollari, poco più di 21.500 euro, il prezzo (italiano) di una Cooper S “normale”.


Le ultime news video

© RIPRODUZIONE RISERVATA