La Lamborghini Veneno porta sulle strade di tutti i giorni l'efficienza aerodinamica di un prototipo nato per le corse. Ogni dettaglio delle sue forme è mirato a una funzione chiara: garantire una dinamica eccezionale, massimo carico aerodinamico associato a una resistenza all'avanzamento minima e un raffreddamento ottimale del motore ad altissime prestazioni. Allo stesso tempo, la Veneno è inequivocabilmente una Lamborghini, fedele ai canoni di design di tutte le vetture super sportive di Sant'Agata Bolognese. Questo include proporzioni estreme, con il possente anteriore a forma di freccia e un'alternanza fra linee tese e superfici nette.
L'intera porzione anteriore della Lamborghini Veneno è stata studiata per permettere un passaggio dei flussi che generi il massimo carico aerodinamico, facendo lavorare il frontale della vettura come un grosso alettone. Canali generosi guidano l'aria verso gli sfoghi nel cofano e davanti al parabrezza, così come verso le ruote anteriori. Caratteristica delle vetture Lamborghini è poi la forma geometrica "a Y" dei gruppi ottici, forma che qui si spinge abbondantemente all'interno dei paraurti, così come le porte ad apertura a forbice.
La separazione dei paraurti stessi dal resto della carrozzeria della vettura è un chiaro riferimento al mondo delle vetture sport-prototipo e allo stesso tempo permette di ottimizzare i flussi aerodinamici. Ne consegue che la fiancata della Veneno è dominata da importanti fasce sottoporta e dagli imponenti passaruota anteriori e posteriori. Anche in quest'area della macchina un'aerodinamica sofisticata garantisce un apporto d'aria ideale sia per il raffreddamento del motore sia per la fluidodinamica interna.
Così come l'anteriore, anche il posteriore della Veneno è stato ottimizzato dal punto di vista aerodinamico, in special modo per quanto riguarda il sottoscocca e l'aumento della stabilità nelle curve veloci. Il fondo piatto, infatti, verso il posteriore si trasforma in un vero e proprio diffusore che incornicia i quattro grossi terminali di scarico, a loro volta divisi da separatori verticali utili ad aumentare il valore massimo di carico aerodinamico.
Aperture di dimensioni considerevoli permettono di ventilare a dovere il vano motore e di gestire al meglio il flusso verso l'alettone posteriore: in pratica l'unica zona al retrotreno completamente sigillata al passaggio dell'aria è quella riservata alla targa di circolazione. Anche i gruppi ottici 3 posteriori, che comprendono le luci di stop, gli indicatori di direzione e i fari fendinebbia, riprendono la caratteristica forma a Y. Il cofano motore si presenta con sei sfoghi a forma di cuneo, anche in questo caso con l'obiettivo di permettere una dissipazione ottimale del calore generato dal 12 cilindri. Oltre a questo, il cofano motore si prolunga in una grande "pinna di squalo" che migliora il bilanciamento del retrotreno e l'efficienza in fase di frenata; allo stesso tempo, inoltre, limita il calo del carico aerodinamico agli alti angoli di imbardata garantendo così un aumento della stabilità del posteriore nelle curve ad alta velocità.
L'alettone posteriore regolabile è stato progettato basandosi sia sull'esperienza maturata nel Motorsport sia su simulazioni accurate che hanno permesso di definire con precisione le forme e il posizionamento dell'ala e delle paratie verticali. Esclusivi sono anche i cerchi, da 20" all'anteriore e da 21" al posteriore, equipaggiati con monodado centrale. Anche il loro design è stato fortemente influenzato dalla funzione aerodinamica, tanto che un anello in fibra di carbonio circonda la parte esterna del cerchio, lavorando come una turbina per portare aria addizionale utile al raffreddamento dei dischi freno carboceramici. Novità assoluta è anche la vernice della Veneno, un colore grigio metallizzato con singoli elementi lucidi che risaltano nel nero della struttura in fibra di carbonio a vista.
L'unica vettura che, come elemento distintivo, presenta tutti e tre i colori della bandiera italiana è quella in esposizione a Ginevra. Le tre vetture vendute ai clienti compongono invece una trilogia con dettagli in verde, bianco e rosso; ognuna di esse porterà solo uno dei colori della bandiera italiana, caratteristica che quindi ne farà un pezzo unico.