Inquinamento: 200 navi da crociera equivalgono a 20 volte tutte le auto in Europa

A dirlo è il Transport & Environment (T&E) che con uno studio ha messo a confronto le emissioni delle navi con quelle delle auto in Europa, ottenendo interessanti risultati e stilando una classifica dei porti europei più inquinati.

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Il forte accanimento nei confronti della mobilità su gomma e l’inarrestabile lotta alle motorizzazioni endotermiche con una certa predilezione per quelle alimentate a gasolio è ormai sotto gli occhi di tutti.

Quello che però non è chiaro è come mai non vengano mai prese in considerazione altre fonti di inquinamento (industrie, aerei, navi, riscaldamenti, ecc ecc) o perché queste vengano considerate di second’ordine e quindi meno importanti ai fini del miglioramento dell’aria che respiriamo o della condizione del nostro pianeta.

Per fortuna questa volta a prendere in considerazione una di queste fonti di sostanze nocive ci ha pensato nientemeno che il Transport & Environment (T&E), il quale con il rapporto “One Corporation to Pollute Them All Luxury cruise air emissions in Europe” ha messo sotto inchiesta il trasporto navale - nella fattispecie le gigantesche navi da crociera che continuamente transitano nel Mediterraneo e tutt’intorno all’Europa e che purtroppo sostano per svariato tempo all’interno tanto dei porti europei quanto di quelli italiani – e lo ha confrontato con le emissioni rilasciate dalle auto circolanti nel Vecchio Continente.

Lo studio si basa sul sistema di identificazione e tracciamento satellitare delle navi che ha permesso di stimare le emissioni delle imbarcazioni per ogni punto attraversato sulla mappa, compresi gli stazionamenti in porto.

Per stimare le emissioni, i tecnici di T&E hanno però ipotizzato che tutte le navi analizzate rispettassero i limiti per lo zolfo (SOx) e azoto (NOx) nel carburante vigenti in ciascuna area geografica mentre si è visto che questo non sempre accade e che alcune imbarcazioni vengano scoperte violare i limiti. Allo stesso tempo per le autovetture si sono utilizzati i valori ricavati dai test su strada in condizioni reali e non quelli dichiarati dalle Case e ricavati in laboratorio al banco.

E’ stato oltremodo ipotizzato che il parco auto, circolante in Europa fosse, fosse composto unicamente da auto diesel che seppur migliori rispetto al benzina dal punto di vista dei consumi e delle emissioni di CO2 non lo sono sicuramente per quanto concerne le emissioni di SOx e NOx, specie se si prendono in considerazione i vecchi diesel che compongono il nostro anziano parco circolante.

Per questo motivo lo stesso T&E afferma che i risultati finali potrebbero persino essere conservativi, sottostimando l’entità dell’inquinamento atmosferico provocato dalle navi da crociera rispetto alle automobili.

Ebbene dallo studio è emerso che nel solo 2017 le 203 navi da crociera che hanno solcato i mari dell’Europa hanno emesso circa 62 mila tonnellate di ossidi di zolfo, 155 mila tonnellate di ossidi di azoto, 10 mila tonnellate di polveri sottili e più di 10 tonnellate di CO2.

Cifre da far girare la testa che secondo la T&E sarebbero equiparabili a circa 20 volte gli ossidi di zolfo (SOx) emessi dai 260 milioni di automobili circolanti nell’Ue. Come se non bastasse lo studio prende in considerazione anche i porti europei per cercare di capire quale sia l’impatto di questi giganti de mari soprattutto quando queste sono costrette a stazionare magari per più giorni in porto, mantenendo obbligatoriamente il motore accesso per dare continuità a tutti i servizi di bordo.

Bene, leggendo con attenzione lo studio, si evince come i Paesi più coinvolti dall’inquinamento del trasporto navale e delle navi da crociera sono Spagna, Italia e Norvegia che fanno segnare il record sia per gli SOx che per gli NOx.

Passando ad analizzare nello specifico i porti si scopre come trai i 50 porti europei con l’aria più inquinata da ossidi di zolfo vi sono Barcellona e Palma de Majorca e ben 10 città italiane con Venezia (prima in Italia e terza in Europa) davanti a Civitavecchia e Napoli.

Ma è mai possibile che non esista una regolamentazione per le emissioni anche delle navi da crociera e del trasporto navale/marittimo?

Secondo quanto sottolineato dallo studio una regolamentazione europea esiste ma è poco severa.

Esiste però oltremodo una certa disparità tra l’Europa settentrionale e quella meridionale. Nella prima vige la normativa Sulphur Emission control area, che prevede limiti al tenore di zolfo nei carburanti e obbliga un controllo più restrittivo alle navi in transito per i mari del Nord.

Nell’Europa meridionale, invece, questa normativa non esiste e ci si rifà a una normativa più vecchia e meno severa. Detto questo va sottolineato come il carburante utilizzato dalle navi da crociera sia nettamente più inquinante a livello di zolfo di quello usato nei trasporti su terra. Basti pensare che nei porti questo carburante ha una percentuale di zolfo di 100 volte superiore rispetto a quello usato per le auto.

Inoltre, il carburante utilizzato quando si è in navigazione è ancora meno pulito con una percentuale di zolfo del 1,5% per le navi passeggeri e del 3,5% per le navi cargo.

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