Se non fosse per il piano di seduta un
po’ troppo rialzato, anche regolando il sedile nella posizione più
bassa,
sembrerebbe proprio di essere a bordo di una delle più accreditate
berline
tedesche, non solo per la tipica imbottitura molto rigida dei sedili,
ma anche per il
volante a tre razze perfettamente verticale,
l’ampio
appoggiapiedi a sinistra della frizione, l’essenzialità della
plancia,
la
leggibilità della strumentazione e la presenza della
sempre
più diffusa chiave elettronica, che come sulla nuova Bmw Serie
3 autorizza
l’
avviamento e lo spegnimento del motore con la pressione di un
tasto.
Un
complessivo passo avanti rispetto alla precedente 156 quindi, nonostante
ci siano ancora due aspetti che stonano: le
dimensioni davvero mini
del vano portaoggetti sul tunnel e
disposizione e funzionalità di
alcuni comandi come il
tasto di apertura del bagagliaio collocato
insolitamente sul cielo, vicino alla plafoniera,
o quello per azzerare
il contakm parziale, coperto in parte dalla corona del volante e collocato
nella parte sinistra della plancia, accanto a fendinebbia e retronebbia,
tra l’altro separati rispetto alle luci.
L’aumento delle dimensioni della carrozzeria
nel confronto con la 156 (105 mm di passo, 225 mm in lunghezza e 85 mm
in larghezza) è causa invece di una
migliore abitabilità,
fermo
restando che
lo spazio a disposizione di chi occupa la parte posteriore
dell’abitacolo non è certo abbondante,
aspetto peraltro
comune
alle concorrenti di riferimento, dall’Audi A4 alla nuova Mercedes
Classe C, mentre la Bmw Serie 3 offre 4 cm in più nella misura da spalla
a spalla.
Ciò
significa
viaggiare senza problemi in quattro, nonostante la forma
avvolgente della plancia non lasci tantissimo spazio di movimento per le
gambe dei passeggeri anteriori, mentre
quando il divano è occupato da
tre persone, chi sta al centro sconta l’ingombro del tunnel che crea
qualche disagio per i piedi e la conformazione rialzata della porzione
di divano a lui riservata, tollerabile per brevi tragitti ma affaticante
nelle percorrenze più lunghe.
Incrementata anche la capacità di carico
del vano bagagli, nonostante il
passaggio dai 378 litri della 156 agli
attuali 405 litri collochi la berlina Alfa Romeo ancora un gradino sotto
i 460 litri di Audi A4 e Bmw Serie 3 ma anche ai 455 della Mercedes Classe
C.
Se non fosse per il piano di seduta un
po’ troppo rialzato, anche regolando il sedile nella posizione più
bassa,
sembrerebbe proprio di essere a bordo di una delle più accreditate
berline
tedesche, non solo per la tipica imbottitura molto rigida dei sedili,
ma anche per il
volante a tre razze perfettamente verticale,
l’ampio
appoggiapiedi a sinistra della frizione, l’essenzialità della
plancia,
la
leggibilità della strumentazione e la presenza della
sempre
più diffusa chiave elettronica, che come sulla nuova Bmw Serie
3 autorizza
l’
avviamento e lo spegnimento del motore con la pressione di un
tasto.
Un
complessivo passo avanti rispetto alla precedente 156 quindi, nonostante
ci siano ancora due aspetti che stonano: le
dimensioni davvero mini
del vano portaoggetti sul tunnel e
disposizione e funzionalità di
alcuni comandi come il
tasto di apertura del bagagliaio collocato
insolitamente sul cielo, vicino alla plafoniera,
o quello per azzerare
il contakm parziale, coperto in parte dalla corona del volante e collocato
nella parte sinistra della plancia, accanto a fendinebbia e retronebbia,
tra l’altro separati rispetto alle luci.
L’aumento delle dimensioni della carrozzeria
nel confronto con la 156 (105 mm di passo, 225 mm in lunghezza e 85 mm
in larghezza) è causa invece di una
migliore abitabilità,
fermo
restando che
lo spazio a disposizione di chi occupa la parte posteriore
dell’abitacolo non è certo abbondante,
aspetto peraltro
comune
alle concorrenti di riferimento, dall’Audi A4 alla nuova Mercedes
Classe C, mentre la Bmw Serie 3 offre 4 cm in più nella misura da spalla
a spalla.
Ciò
significa
viaggiare senza problemi in quattro, nonostante la forma
avvolgente della plancia non lasci tantissimo spazio di movimento per le
gambe dei passeggeri anteriori, mentre
quando il divano è occupato da
tre persone, chi sta al centro sconta l’ingombro del tunnel che crea
qualche disagio per i piedi e la conformazione rialzata della porzione
di divano a lui riservata, tollerabile per brevi tragitti ma affaticante
nelle percorrenze più lunghe.
Incrementata anche la capacità di carico
del vano bagagli, nonostante il
passaggio dai 378 litri della 156 agli
attuali 405 litri collochi la berlina Alfa Romeo ancora un gradino sotto
i 460 litri di Audi A4 e Bmw Serie 3 ma anche ai 455 della Mercedes Classe
C.