È cresciuta meglio la quarta generazione della Fabia, ma è anche tutta un’altra macchina. Il merito è innanzitutto della nuova piattaforma, la stessa che è a disposizione della Volkswagen Polo, ma non soltanto: la piccola city car del brand boemo è cresciuta in modo sensibile anche in altri settori, alzando la personale asticella dell’offerta in un settore quello delle compatte a vocazione urbana come da tradizione combattutissimo.
Lifting riuscito
I quattro metri e undici centimetri di lunghezza a cui si aggiungono il passo di 2,56 metri hanno consentito di rendere, prima di ogni altra cosa, una carrozzeria più slanciata che garantisce tutta un’altra presenza scenica della Fabia rispetto al passato.
Anche vista da dietro la nuova esibisce un altro fascino: per la prima volta, i gruppi ottici s’allargano fino al portellone, con la scritta cromata Skoda a fare da elegante filo conduttore.
La rivoluzione si avverte in modo ancora più deciso pure nell’abitacolo, con una plancia che abbandona quelle linee fin troppo rigorose e anche troppo massicce per abbracciare rivestimenti di tessuto, dettagli colorati e un design che riprende quello delle ultime Skoda arrivate sul mercato, come l’Octavia.
I più esigenti non potranno fare a meno di notare che la parte superiore è di plastica un po’ troppo rigida, ma i miglioramenti interni sono tali da fare passare questo dettaglio in secondo piano.
Soprattutto se si scelgono optional come la strumentazione digitale da 10,3 pollici, ampiamente configurabile e il navigatore Amundsen da 9,2 pollici, con tanto di assistente vocale e di comandi gestuali, mappe aggiornabili gratuitamente a vita e servizi online inclusi per un anno nella disponibilità.
Di serie, tutte le Fabia hanno quadro strumenti analogico e il sistema multimediale Bolero con touch screen da 8 pollici, connettività Apple CarPlay e Android Auto inclusi nel pacchetto e clima manuale. Volendo, si può avere anche l’impianto automatico bizona, offerto con le bocchette dedicate a chi siede dietro: un dettaglio non proprio comune, nel settore di riferimento della Fabia.
Grazie, poi, all’aumento del passo, i passeggeri posteriori possono contare su una buona disponibilità di centimetri per le ginocchia e non si segnalano problemi nemmeno in altezza. Parallelamente è cresciuto anche il bagagliaio: 50 litri in più, secondo le stime del costruttore Skoda che portano la capacità complessiva a quota 380.
Il piano di carico, inoltre, è del tipo regolabile in altezza, mentre si possono richiedere delle reti ferma carico, porta abiti sotto la cappelliera e perfino una copertura morbida estraibile, fissata sotto il pavimento che svolge una duplice funzione: quella di proteggere dai graffi quando ad esempio si torna da qualche escussione fuori porta e ci si siede sulla soglia per allacciarsi le scarpe. Ma, grazie soprattutto al rivestimento riflettente, permette di rendersi ben visibili al buio, nel malaugurato caso in cui si rimanga in panne per strada.
Come su tutte le Skoda, anche la Fabia non manca di diverse soluzioni Simply Clever, sparse qua e là per l’abitacolo: ai gadget già noti, infatti, come l’ombrello pieghevole nascosto nel pannello porta, il raschietto del ghiaccio alloggiato nello sportello del carburante o le tasche porta smartphone sul retro degli schienali anteriori, se ne aggiungono ora di nuovi.
Come il portatessere e portapenne che è un semplice, ma funzionale occhiello di tessuto posto nel vano portaoggetti davanti alla leva del cambio, ma anche di inediti portabicchieri estraibili, davanti come dietro e di una tendina parasole rimovibile quando si è deciso di optare per il tetto panoramico: quando non serve, poi, si ripiega e trova posto nel bagagliaio.