Anche per gli amanti delle auto storiche l’inverno non è più una stagione morta. È vero, purtroppo sono ancora in tanti a tenere in letargo forzato i propri mezzi d’epoca nell’attesa del disgelo primavAnche per gli amanti delle auto storiche l’inverno non è più una stagione morta. È vero, purtroppo sono ancora in tanti a tenere in letargo forzato i propri mezzi d’epoca nell’attesa del disgelo primaverile, ma le occasioni di certo non mancano per scaldare i motori quando le temperature sono vicine allo zero. Ad esempio, si può approfittare per una… “scappatella” all’estero. Come abbiamo fatto noi partecipando alla decima edizione dell’Historic IceTrophy, un appuntamento che merita il viaggio. A proposito di viaggio, l’Historic IceTrophy è organizzato –da sempre– nella cittadina austriaca di Altenmarkt, a due passi dal famoso comprensorio sciistico di Zauchensee.
Ci eravamo già stati un paio di anni fa, al seguito di quel pazzo scatenato di Andrea Bergamini a bordo della sua furibonda Fiat 124 Special T “assetto corsa”. Ci ha fatto vedere i sorci verdi a suon di traversi sul ghiaccio del circuito allestito appositamente dagli organizzatori. Ma fu un’esperienza indimenticabile, tant’è che ci siamo tornati anche quest’anno… Abbiamo assaggiato il ghiaccio austriaco con la scusa di un “test drive”, portando al ballo una francesina tutto pepe: la Citroën Visa Chrono. Si tratta di una versione molto particolare e ormai rara, allestita sulla base dell’utilitaria presentata nel 1978, in particolare la variante “Super X” II serie, lanciata il 24 marzo 1982.
È stata prodotta in edizione limitata: 2.160 esemplari in Francia e un migliaio per ogni altro Paese in cui è stata venduta. L’unico colore disponibile per la carrozzeria è il bianco, ma l’allestimento per ogni differente mercato prevedeva la livrea con i colori della bandiera nazionale: strisce rosse e blu per la Francia, rosse e verdi per l’Italia, gialle e nere per la Germania… erile, ma le occasioni di certo non mancano per scaldare i motori quando le temperature sono vicine allo zero. Ad esempio, si può approfittare per una… “scappatella” all’estero. Come abbiamo fatto noi partecipando alla decima edizione dell’Historic IceTrophy, un appuntamento che merita il viaggio. A proposito di viaggio, l’Historic IceTrophy è organizzato –da sempre– nella cittadina austriaca di Altenmarkt, a due passi dal famoso comprensorio sciistico di Zauchensee.
JAEGER
La Visa Chrono è sportiva, tanto aggressiva nel look quanto nella meccanica. Un kit estetico comprende il montaggio di quattro parafanghi allargati (realizzati in poliestere e applicati con dei semplici rivetti in bella vista), delle minigonne, di uno spoiler posteriore in gomma alla base del lunotto, dello spoiler anteriore che incorpora i fari fendinebbia. I cerchi in lega specifici sono anch’essi bianchi e sulla fiancata sinistra è riportato il numero di ciascun esemplare. Si respira aria di corse anche all’interno dell’abitacolo. Dietro al volante mezzo calice a tre razze traforate c’è la plancia con sei strumenti Jaeger circolari: i due più grossi sono tachimetro e contagiri, tra loro c’è il manometro olio, più a destra l’orologio analogico e infine l’amperometro e l’indicatore del livello carburante. Stranamente manca il termometro dell’acqua. Anche i sedili sono specifici per questa versione, completamente rivestiti in jersey blu. Quelli anteriori sono anatomici e comprendono i poggiatesta, ma solo quello del guidatore è regolabile.
MOTORE
A livello meccanico, la Visa Chrono adotta il motore tipo XYR derivato dalla Peugeot 104 ZS2, in questo caso abbinato al cambio a 5 marce con il quale condivide il lubrificante. È un classico 4 cilindri montato in posizione trasversale ma inclinato di 72° verso l’abitacolo. La cilindrata sfiora i 1.400 cc, la potenza è di tutto rispetto in rapporto agli 850 kg di peso complessivo: 93 CV sono più che sufficienti per divertirsi. Infatti, sui 3 km della pista ghiacciata di Altenmarkt è stato possibile apprezzare l’ottimo temperamento della vettura francese, nonostante i compromessi dovuti a una gommatura non al “top” con i (pochi) chiodi montati solo sull’asse motrice. Il tracciato dell’Historic Ice Trophy, infatti, si presentava come una vera lastra insidiosissima, con pochissima neve in superficie e di conseguenza un’aderenza pari a zero. Pattinamenti alla grande, scarsa motricità ma comunque il piacere di qualche “traverso” nonostante l a trazione anteriore. Molto buoni la stabilità e il comportamento su strada, doti che indubbiamente aiutano a sfruttare tutta la cavalleria a disposizione. Rispetto ad altri motori piccoli e tirati, quello della Visa Chrono sviluppa potenza e coppia a regimi accettabili. Spinge già in basso, dai 3.500 giri in su il tiro si sente, ma significa anche godere di una buona elasticità. Il cambio è preciso, semplice, solo la corsa della leva è un po’ lunga.