15 May 2014

Citroën C4 Picasso 1.6 E-HDI 115 CV, la nostra prova

Rispetto al modello precedente la multispazio francese sfoggia una linea più moderna e attraente. Su strada soddisfa sia per il confort sia per le qualità del turbodiesel da 115 Cv, un motore silenzioso a tutte le andature e parsimonioso anche nell’utilizzo in città. Un po’ lento il cambio pilotato a 6 rapporti....

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Linea più attraente e carica di personalità. A bordo: tanto spazio e una plancia hi tech con monitor touch e ad alta risoluzione. E per quanto riguarda la tecnica: un pianale nuovo, che fa il suo esordio proprio su questo modello e sarà poi utilizzato sulle future vetture in arrivo dal Gruppo PSA (Peugeot-Citroën). Modificata da cima a fondo, la C4 Picasso ora sembra davvero avere un po’ tutto per rendere più piacevole la vita di chi predilige monovolume e multispazio.

Rispetto alla precedente, di cui è più corta di 4 cm, per un totale di 4,43 metri, offre una maggiore abitabilità grazie al passo incrementato a 2,78 metri (+6 cm), è rifinita meglio ed è ben accessoriata. Insomma, un prodotto ricco, da qualsiasi punto di vista, cui sono state dedicate tutte le attenzioni possibili. Anche sul fronte dell’esperienza di guida, dove il td HDi 1.6 da 115 Cv del modello provato si rivela all’altezza: soddisfa per fluidità, mette in mostra doti valide di elasticità e progressività ed è sempre silenzioso, a beneficio di un comportamento dinamico che rende la C4 Picasso brillante e maneggevole anche sui tracciati più guidati senza richiedere sacrifici al confort.

 

 

E con consumi sempre contenuti, come ben testimoniano i 15,7 km/litro di media e 15,3 km/litro rilevati a velocità stabilizzata. Al td da 115 Cv può essere accoppiato, in alternativa alla trasmissione manuale a 6 marce e con un sovrapprezzo di 750 euro, il cambio pilotato elettroidraulicamente a 6 rapporti di ultima generazione, ribattezzato ETG6, presente sul modello provato. E’ in grado di funzionare in modalità sia automatica sia manuale e rispetto alla precedente trasmissione è stato migliorato nella logica di gestione sia degli inserimenti sia dei passaggi marcia ma resta ancora un po’ lento e non sempre fluido, specie in modalità automatica.

 

In allegato in alto il listino Citroen integrale aggiornato. 

 

TECNICA

C4 Picasso è la prima vettura del Gruppo PSA (Peugeot-Citroën) realizzata su un pianale nuovo, di tipo modulare, destinato a molti futuri modelli dei marchi francesi. Ribattezzata Emp2, tale piattaforma consente di scegliere fra quattro carreggiate anteriori, cinque misure di passo, due tipi di sospensioni (bracci multipli oppure ruote interconnesse) e due assetti per posto di guida e base del parabrezza. Oltre a essere più leggero e strutturalmente più rigido, il nuovo pianale ha consentito di collocare il motore più in basso (di 5 cm) a beneficio del comportamento dinamico. Per quanto riguarda il motore, il td di 1,6 litri deriva dal noto 4 cilindri di 1.560 cc già ampiamente utilizzato dalle vetture della Casa francese e disponibile in due varianti di potenza massima: 90 e 115 Cv, con turbocompressore rispettivamente a geometria fissa e variabile.

Rispetto alla precedente unità, il td da 115 Cv, in dotazione al modello provato, ha beneficiato di un rapporto di compressione ridotto a 16:1, mentre l’impianto di alimentazione si avvale di nuovi iniettori a cinque fori, con pressione di iniezione di 1.650 bar. A tale motore la C4 Picasso provata abbina il cambio pilotato elettroidraulicamente a 6 rapporti ETG6, evoluzione della precedente trasmissione CMP6 rispetto alla quale è stata ottimizzata la gestione dei cambi marcia e dell’inserimento dei rapporti. Il cambio ETG6 richiede un sovrapprezzo di 750 euro rispetto alla trasmissione manuale, è in grado di funzionare in modalità sia automatica sia manuale ed è dotato di levette di innesto sul volante e selettore sul piantone dello sterzo. Caratteristica tecnica di spicco è il sistema Start&Stop di seconda generazione, che utilizza un alternatore reversibile ottimizzato nelle prestazioni.

Nell’utilizzo pratico nulla cambia rispetto a un qualsiasi propulsore con dispositivo Start&Stop, fatta eccezione per il fatto che il motore non si spegne a vettura ferma, ma non appena si scende sotto gli 8 km/h per le versioni equipaggiate di cambio pilotato. Le sospensioni, come sulla precedente Picasso, propongono all’avantreno un classico schema McPherson e un retrotreno a ruote interconnesse con traversa deformabile. Lo sterzo è servoassistito elettricamente, mentre l’impianto frenante è a dischi autoventilanti anteriori e posteriori pieni. Sul fronte della sicurezza la dotazione di serie annovera, oltre a 6 air bag e controllo elettronico della stabilità e della trazione, il dispositivo di assistenza alle partenze in salita, cruise control e limitatore di velocità, freno di stazionamento elettrico ad attivazione automatica allo spegnimento del motore e, incluso nel pacchetto Intensive optional a 1.000 euro e presente sul modello provato, il dispositivo che segnala al guidatore la presenza di un veicolo in corrispondenza dell’angolo di visuale cieco mediante un led di colore arancione che si illumina nel bordo di entrambi gli specchietti retrovisori esterni.

 

Due brevi filmati durante i test al banco:

 

CONDIZIONI DEL TEST
Temperatura 23,1° C
Pressione 984,3 hpa
Umidità 44,7%
Pneumatici Michelin Primacy HP
205/55 R 17 95 Y

 

 

 

DATI DELLA CASA

MOTORE Ciclo Diesel, anteriore trasversale, Euro 5, 4 cilindri in linea, 5 supporti di banco. Distribuzione bialbero in testa, 8 valvole. - Monoblocco e testata in lega leggera. - Raffreddamento a liquido. - Alimentazione a iniezione diretta common rail, turbocompressore a gas di scarico, intercooler. - Catalizzatore ossidante. - Potenza max 115 Cv (84 kW) a 3.600 giri/min. - Potenza specifica 73,7 Cv/litro (53,8 kW/litro). - Coppia max 27,5 kgm (270 Nm) a 1.750 giri/min. - Cilindrata 1.560 cc; alesaggio 75 mm; corsa 88,3 mm. - Circuito di raffreddamento 7,8 litri; olio motore 5,3 litri. Alternatore 90 A, batteria 75 Ah.

TRASMISSIONE Trazione anteriore. Frizione monodisco a comando idraulico. Cambio manuale pilotato a 6 marce.

AUTOTELAIO Avantreno a ruote indipendenti tipo McPherson montanti telescopici, bracci inferiori, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici. Retrotreno ad assale a traversa deformabile, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici. Barra stabilizzatrice anteriore e posteriore. Sterzo a cremagliera con servocomando elettroidraulico. Freni anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco, sistema antibloccaggio. Cerchi ruota 6,5Jx16”; pneumatici 205/55 R 16. Ruota di scorta: ruotino.

CARROZZERIA 5 porte, 5 posti. Capacità serbatoio 55 litri.

DIMENSIONI E PESI Passo 278,5 cm; carreggiata anteriore 157,3 cm; carreggiata posteriore 157,6 cm. - Lunghezza 442,8 cm; larghezza 182,6 cm; altezza 161,0 cm. - Peso in ordine di marcia 1.370 kg; a pieno carico 1.940 kg; rimorchiabile 1.600 kg. - Capacità bagagliaio 537/1.709 litri. PRESTAZIONI Velocità massima 189 km/h. - Accelerazione 0-100 km/h 12,3 secondi. - Rapporto peso/potenza 11,9 kg/Cv (16,3 kg/kW). - Consumo urbano 4,5 litri/100 km (22,2 km/ litro); extraurbano 3,8 litri/100 km (26,3 km/litro); combinato 4,0

INTERNI

Rispetto al modello precedente, la C4 Picasso è più corta e più bassa di 4 cm, per un totale rispettivamente di 4,43 e 1,61 metri, mentre il passo è incrementato di 6 cm: da 2,72 a 2,78 metri. Piacevolmente moderna, per effetto del restyling, la linea di carrozzeria, valorizzata dal frontale ridisegnato dove spiccano l’ampia presa d’aria di forma esagonale e i gruppi ottici più sottili e allungati rispetto a quelli della precedente Picasso.

A bordo si apprezza subito, come sul modello precedente, la luminosità dell’abitacolo, caratterizzato dal grande parabrezza panoramico, privo fra l’altro di angoli ciechi grazie alla forma sottile dei montanti anteriori. Di grande impatto il design della plancia, che nella parte bassa della consolle accoglie un monitor da 7 pollici touch, di serie su tutti gli allestimenti, che permette di gestire le principali funzioni di bordo, cui si affianca, nella parte superiore, un monitor in alta risoluzione da 12 pollici, protetto dai riflessi da un’ampia palpebra.

E’ di serie a partire dall’allestimento Intensive del modello provato, visualizza tachimetro e contagiri ma volendo può essere configurato a piacere scegliendo, ad esempio, di fare comparire le informazioni di navigazione o quelle relative all’assistenza alla guida, oppure personalizzato impostando una foto come sfondo, scaricandola da una chiavetta Usb. Lo spazio a bordo è abbondante e il passo allungato ha aggiunto quote di abitabilità a chi viaggia sui sedili dietro: come sul modello precedente, al posto del divano ci sono tre sedili indipendenti, scorrevoli, dotati di schienale reclinabile e all’occorrenza ribaltabili. Ampio e ben sfruttabile il bagagliaio: con cinque passeggeri a bordo, il volume di carico è di 537 litri (37 in più rispetto a quello della precedente C4 Picasso), che aumentano a 630 litri se si fanno scorrere in avanti le poltrone della seconda fila e a 1.709 ripiegando i sedili posteriori.

SU STRADA

Mette in mostra un’apprezzabile reattività il td da 115 Cv della C4 Picasso. Prontezza di risposta e rapidità nel salire di giri non mancano: c’è tutto quel che serve, dunque, per viaggiare anche a ritmi piacevolmente sostenuti, tanto più che delle prestazioni, che sono all’altezza del rango della vettura, non ci si può lamentare. La velocità di punta rilevata dal Centro Prove Edisport è di poco inferiore al dichiarato (187,9 km/h effettivi in luogo dei 189 “ufficiali”), ma la C4 Picasso si riscatta in accelerazione con 12,18” nello 0-100 a fronte dei 12,3” dichiarati dalla Casa francese. Ne esce una multispazio tutt’altro che lenta e capace garantire spunti più che accettabili anche nelle progressioni verso le andature più elevate: quanto basta per viaggiare su buoni ritmi e con quel brio indispensabile per disimpegnarsi senza difficoltà sia nel traffico sia nelle percorrenze a medio raggio.

 

Maneggevolezza e agilità sono di buon livello: la C4 Picasso è sempre facile e intuitiva da controllare e il rollio è contenuto. Certo, la taratura delle sospensioni è votata al confort, ma dopo un iniziale coricamento laterale la monovolume francese si stabilizza e conserva con rigore la traiettoria impostata. Il sottosterzo, infatti, è mantenuto sotto controllo dall’intervento sempre preciso e mai troppo invadente dell’elettronica, mentre la sincerità e la progressività dei riallineamenti da parte del retrotreno rendono pressoché superfluo l’intervento del controllo elettronico di stabilità. Nulla da eccepire sul fronte del confort, testimoniato sia dai valori di rumorosità contenuti (67,2 decibel registrati alla velocità di 130 km/h) sia dalle sospensioni che riescono a garantire un assorbimento più che dignitoso delle sconnessioni e delle irregolarità del fondo stradale.

 

 

Per quanto riguardail cambio, l’ETG6 si rivela valido nel funzionamento in manuale, dove garantisce passaggi marcia fluidi, anche se non si può parlare di un cambio sportivo; viceversa se sfruttato in automatico si rivela un po’ lento, specie forzando il ritmo. In ogni caso i passaggi marcia risultano sempre sufficientemente soffici, così da non disturbare un livello di confort globalmente apprezzabile. Quanto ai consumi, la C4 Picasso si difende egregiamente in ogni circostanza di impiego, con percorrenze medie superiori ai 15 chilometri con un litro in autostrada e a velocità stabilizzata, mentre sui tracciati extraurbani si sfiorano i 19 km/litro e in città la percorrenza si avvicina a 13 chilometri con un litro di gasolio.

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