Auto elettriche: come si comportano al freddo norvegese?

Ben 20 moderni modelli a batteria sono stati messi a confronto in termini di autonomia e tempi di ricarica sotto le particolari condizioni del pungente freddo norvegese.

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Sia climi troppo rigidi che ambienti particolarmente caldi non giovano al buon funzionamento del pacco batteria di un’auto elettrica. Secondo numerosi studi l'autonomia chilometrica delle moderne vetture elettriche sarebbe fortemente influenzabile dalle basse o alte temperature dell'ambiente esterno. E' purtroppo quello sgradevole effetto di shock termico al quale tutti i moderni accumulatori non sanno resistere. Insomma gli accumulatori dei veicoli elettrici lavorerebbero bene ai climi temperati mentre soffrirebbero non poco le temperature estreme, con una maggiore sofferenza dal punto di vista prestazionale per quelle basse mentre con un maggior pericolo dal punto di vista della sicurezza per quelle alte. Se da un lato però basterebbe una temperatura esterna di circa -7 gradi centigradi per far perdere fino al 41% l’autonomia del pacco batteria, fenomeno che normalmente avviene anche sui nostri smartphone quando trascorriamo una intera giornata in montagna d’inverno e lo lasciamo esposto a rigide temperature, dall’altro lato non va dimenticato che anche il forte caldo esterno o le elevate temperature all’interno della vettura (nella zona del pacco batteria o dell’elettronica di potenza) possono determinare qualche problemino al livello di prestazioni e persino qualche problemone a livello di sicurezza e funzionalità del pacco batteria.

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Per valutare però effettivamente l’effetto che un uso prolungato di auto a batteria in ambienti particolarmente, freddi, rigidi e proibitivi la Norwegian Automobile Federation (NAF) ha pensato bene di realizzare una maxi prova nella quale mettere a confronto nientemeno che 20 diversi modelli elettrici in termini di autonomia e tempi di ricarica sotto le particolari condizioni del pungente freddo norvegese. Un test che ha visto questi 20 modelli a batteria partire da Oslo per concludersi ad Hajfell, percorrendo nel mezzo un tragitto di ben 482 chilometri fatto di strade urbane, percorsi autostradali e passi di montagna con velocità quindi comprese tra i 60 km/h e i 110 km/h ma con una costante: il pungente freddo norvegese. Con l’intento di valutare autonomia e tempistiche di ricarica sotto queste proibitive condizioni, in primis le vetture sono state ricaricate da un valore minimo del 10% fino a un valore massimo del 80% per poi essere portate con il tragitto di prova fino allo scaricamento completo della batteria, cioè fino a quando la stessa vettura non sarebbe più stata in grado di muoversi, in condizioni climatiche che prevedevano una temperatura media di -2 °C e un percorso con ciascuna auto di almeno due ore per garantire che le batterie raggiungessero la giusta temperatura. Ma quali sono stati i risultati ottenuti da questa importante prova?

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In primis i ricercatori norvegesi hanno scoperto che le vetture, oggetto della prova, sono state in grado di offrire una capacità o autonomia chilometrica inferiore di circa il 18,5% rispetto a quanto dichiarato sul ciclo WLTP. In seconda istanza sono state riscontrate tempistiche diverse (più lunghe) dal dichiarato nella fasi di ricarica dal 10% al 80% del pacco batteria o persino la non capacità di ricaricare in toto la piena capacità del pacco batteria. In terzo luogo è stato scoperto dai ricercatori della NAF che la batteria, una volta scaricata completamente, se lasciata ferma per almeno un’ora è ancora in grado di farvi percorrere qualche chilometro.

L'articolo originale lo trovate qui: https://www.naf.no/elbil/aktuelt/elbiltest/ev-winter-range-test-2020/

Fonte immagini e video: https://www.naf.no

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