Elon Musk ha un nuovo agguerritissimo rivale nel mercato: Xiaomi dopo aver consolidato la sua posizione nel mercato degli smartphone, si getta a capofitto nel mondo della mobilità elettrica, e lo fa “alla cinese”. Grazie ad investimenti mastodontici, un massiccio impiego di forza lavoro e uno studio di prodotto che non ha lasciato nulla al caso, la SU7 si presenta come una berlina alla spina molto, molto, interessante.

Le Xiaomi SU7 in versione Standard e Pro sfruttano una rete elettrica a 400 volt, e sono a trazione posteriore, per quanto riguarda la Max è dotata di una rete a 800 volt ed è a trazione integrale. Naturalmente cambiano anche le batterie e le potenze a disposizione a seconda del modello scelto. La Standard utilizza una batteria da 73,6 kWh con celle BYD Blade al litio-ferro-fosfato, autonomia dichiarata di 700 km e potenza di 299 CV con uno 0-100 km/h in 5,28 secondi. La Pro è equipaggiata con un accumulatore da 94.3 kWh con celle della CATL, sviluppa una potenza di 299 CV e 400 Nm, mentre lo scatto da 0-100 km/h viene percorso in 5,7 secondi, l’autonomia dichiarata è invece di 830 km. La top di gamma Max ha un doppio motore, uno per ogni asse, per una potenza massima di 673 CV e 838 Nm, l’accumulatore arriva a 101 kWh mentre servono solo 2,78 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Questa versione, grazie all’architettura da 800 V, garantisce il recupero di 510 km di autonomia in soli 15 minuti di ricarica, contro i 350 km delle altre due motorizzazioni.

La Xiaomi SU7 prevede una ricca dotazione tecnologica. Tutti i sistemi di assistenza alla guida sono racchiusi nel Pilot Pro Adas con vision, assicurando una guida autonoma di livello due con già la predisposizione per i livelli superiori. Completano la dotazione l’head-up display, un mini-frigorifero e un sistema audio Dolby Atmos (previsto nell’allestimento Max).