Tesla: in futuro possibile mancanza di materiali per le batterie

La questione non è da prendere sotto gamba perché la problematica potrebbe presentarsi prima di quanto ci si potrebbe aspettare sebbene la mobilità elettrica non sia per nulla ancora entrata a regime.
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Un pò tutte le Case automobilistiche ne stanno parlando e stanno cercando una possibile soluzione per mettersi al riparo da questa eventualità. Ora però anche Tesla, il principale attore della mobilità elettrica, sembra aver preso coscienza del problema, ammettendo nel breve periodo una possibile carenza di minerali chiave come nichel, litio e cobalto. A dirlo è stata nientemeno che Sarah Maryssael, global supply manager per i metalli destinati alle batterie Tesla, la quale in una intervista a Reuters avrebbe confermato come vi sarebbe il sospetto che le riserve mondiali potrebbero non essere sufficienti nel lungo termine, generando, come già avviene oggi con il petrolio, una forte rincorsa a rialzo dei prezzi. Inoltre, la forte richiesta potrebbe innescare una tale "caccia al tesoro" da non solo rovinare in modo irreparabile il nostro pianeta per una estrazione quanto mai selvaggia di questi minerali ma potrebbe anche portare a uno sfruttamento del lavoro minorile sopratutto nelle zone del nostro piante più ricche di questi minerali che purtroppo sono anche le zone del mondo più povere economicamente. Basti pensare, infatti, che e maggiori riserve mondiali di cobalto si trovano nella Repubblica Democratica del Congo. Tanto Tesla quanto tutti gli altri marchi stanno quindi correndo ai ripari. La prima avrebbe deciso di aumentare gli investimenti sul nichel, riducendo invece l’uso del cobalto nei catodi delle sue batterie mentre i secondi avrebbe deciso di iniziare ad estrarre altrove, come in Australia, Stati Uniti e Marocco, e di abbandonare, invece, la Repubblica Democratica del Congo per l'estrazione.

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