LA FIAT ABARTH 1000 BERLINA GRUPPO 2 1970, altrimenti detta TCR, è un’automobile straordinaria, nata in un momento magico per l’automobilismo italiano. Ancora oggi stupisce, affascina e indica una via da seguire, come dimostrano le Punto e 500 Abarth presentate negli ultimi anni.
La piccola “belva” è l’interpretazione più evoluta e sorprendente della Fiat 600, un’utilitaria concepita nel 1955 per un uso lontano mille miglia dalle competizioni: proprio nella Mille Miglia, invece, debuttò la prima 600 trasformata dal magico tocco di Carlo Abarth. Il “Mago”, con le sue elaborazioni, lanciò l’idea meravigliosa di democratizzare lo sport automobilistico e di dare dignità agli utenti delle utilitarie, regalandogli un pizzico di sportività.
La Fiat Abarth 1000 berlina Gr. 2 del 1970 fu l’ultimo e più inatteso stadio dello sviluppo di un’idea che in poco più di un decennio fece aumentare la potenza della Fiat 600 dagli originali 21,5 a 95 CV; e la velocità a più del doppio: da 95 km/h scarsi a oltre 200 km/h. Velocità alla portata, in quell’epoca, soltanto delle “supercar” e che ancora oggi costituiscono un dato di tutto rispetto per un’utilitaria sportiva, soprattutto considerando l’assenza degli aiuti elettronici, del turbo e delle ormai imperanti distribuzioni con 16 valvole: anzi, addirittura, con l’arcaico sistema della distribuzione con aste e bilancieri, estinto ormai anche nei trattori. Nell’eccezionale quadro prestazionale della 1000 berlina Gr. 2/70 è racchiusa la fantasia, la genialità, la perizia tecnica e la capacità di arrangiarsi, in senso buono, propria non soltanto di Carlo Abarth ma di un’intera generazione di appassionati: dai ragazzini che “truccavano” lo scooter in cantina, agli uomini della Ferrari, che ci regalavano le emozioni forti della F1. Un periodo d'oro.