Sempre meno auto diesel, sempre più CO2 nell’aria

Con il calo delle vendite delle vetture motorizzate a gasolio, i livelli medi di C02 emessi nell’aria stanno aumentando nonostante l’avvento sul mercato delle più pulite auto elettriche, ibride e ibride plug-in
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Ebbene si, se vi aspettavate di risolvere tutti i problemi semplicemente bandendo tutti i propulsori diesel, sia vecchi che nuovi, beh vi sbagliavate di grosso. Seppur più inquinanti sotto l’aspetto degli Ossidi d’Azoto (NOx), i motori diesel (soprattutto di nuova generazione) sono più efficienti e puliti dal punto di vista delle altre sostanze nocive, prima fra tutte la CO2 (gas serra).

Crollo delle vendite

A ribadire nuovamente questa affermazione giungono ora gli ultimi dati sulle emissioni medie di CO2 nell’aria in Italia che, se correlati con i dati di vendite e immatricolazione sempre in Italia nei primi sei mesi dell’anno, portano a conclusioni per nulla positive e rassicuranti. Se, infatti, fino alla fine del 2017 l’Italia sembrava ancora l’unica roccaforte nella quale il diesel persisteva al primo posto rispetto al benzina, con i primi sei mesi dell’anno si sono incominciati a vedere i primi cali nelle vendite di auto a gasolio. Le immatricolazioni del mese scorso hanno infatti evidenziato un’importante flessione nelle immatricolazioni di auto nuove alimentate a gasolio, pari al -16,7% rispetto a giugno 2017, portando la quota di mercato a un 52,5% delle auto nuove vendute a giugno e un 53,7% nel semestre, il livello più basso degli ultimi sei anni.

Aumento delle emissioni

Anche in Italia si sta affermando quindi quell’ideale anti-diesel che fino adesso aveva colpito tutti gli altri stati dell’Unione Europea, un crociata contro i motori a gasolio, innescata dal Dieselgate e dagli altri piccoli e grandi scandali legati al motore Diesel. Quello che però traspare è che il calo delle vendite dei motori a gasolio, più efficienti sul fronte della CO2, non viene però compensato dall’aumento delle vendite e immatricolazioni di vetture caratterizzate da alimentazioni ecologiche e alternative come il metano, le ibride, le ibride plug-in e le elettriche. Una motivazione potrebbe essere che non ne siano state vendute ancora abbastanza e che la diffusione ancora limitata di queste vetture ecologiche non porti ai benefici sperati. Ma la cosa certa è che la soluzione non può semplicemente essere l’abbandono del motore a gasolio o che comunque non ci si può accanire unicamente su questa motorizzazione e sperare di risolvere ogni problema.

Occhio ai limiti

In Italia, ma sarà così anche negli altri Stati dell’Unione, le vetture definite ecologiche non sono in grado di compensare l’eliminazione dell’efficiente motore a gasolio e hanno già portato la media di CO2 emessa dalle auto nuove da 112,5 a 113 g/km su cinque mesi, allontanando sempre più l’obiettivo dei 95 g/km fissato dalla Ue per il 2020, un obiettivo calcolato oltretutto con il più semplice ciclo NEDC e non con il più severo ciclo WLTP.

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