Ponte Morandi e viadotti autostradali: arresti e perquisizioni per rapporti falsificati

Ben 9 le misure cautelari nei confronti di dirigenti di Autostrade per l’Italia, accusati di aver occultato le reali condizioni dei viadotti anche successivamente alla tragedia del Ponte Polcevera.

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Le indagini della procura su Autostrade per l’Italia avrebbe portato alla luce come i dirigenti di Autostrade sarebbero colpevoli di aver falsificato i rapporti sulle condizioni di ponti e viadotti e di aver occultato le reali condizioni di queste opere e strutture anche a seguito del crollo del Ponte Morandi, la tragedia che è costata la vita a ben 43 persone. L’indagine, portata avanti dal gip Angela Nutini, accuserebbe direttamente i dirigenti e tecnici di Autostrade, ritenuti colpevoli di false attestazioni, documenti nascosti, omissioni gravi, e per questo interessati da ben 9 misure cautelari con, nello specifico, tre manager agli arresti domiciliari e altri sei sospesi dal proprio incarico.

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Le indagini porrebbero ancor di più l’attenzione sul crollo del Ponte Morandi, affermando che non si sia trattata di uno scherzo del destino o di una tragica fatalità, ma sembrerebbe proprio che vi erano dei soggetti informati delle reali condizioni del Ponte e che avrebbero potuto salvare la vita a molte persone. Omissioni gravi a cui si affiancano documenti occulti e false attestazioni finalizzati a nascondere agli ispettori del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti elementi rilevanti sulla condizione dei manufatti e il loro stato di conservazione. Una strategia ben pianificata che avrebbe impedito che venissero attivate quelle misure cautelari, come la limitazione al traffico specie dei mezzi pesanti e l’attivazione di una verifica globale più approfondita di tali opere.

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