a cura di Redazione Automobilismo - 16 September 2019

Ponte Morandi e viadotti autostradali: arresti e perquisizioni per rapporti falsificati

Ben 9 le misure cautelari nei confronti di dirigenti di Autostrade per l’Italia, accusati di aver occultato le reali condizioni dei viadotti anche successivamente alla tragedia del Ponte Polcevera.

Le indagini della procura su Autostrade per l’Italia avrebbe portato alla luce come i dirigenti di Autostrade sarebbero colpevoli di aver falsificato i rapporti sulle condizioni di ponti e viadotti e di aver occultato le reali condizioni di queste opere e strutture anche a seguito del crollo del Ponte Morandi, la tragedia che è costata la vita a ben 43 persone. L’indagine, portata avanti dal gip Angela Nutini, accuserebbe direttamente i dirigenti e tecnici di Autostrade, ritenuti colpevoli di false attestazioni, documenti nascosti, omissioni gravi, e per questo interessati da ben 9 misure cautelari con, nello specifico, tre manager agli arresti domiciliari e altri sei sospesi dal proprio incarico.

Le indagini porrebbero ancor di più l’attenzione sul crollo del Ponte Morandi, affermando che non si sia trattata di uno scherzo del destino o di una tragica fatalità, ma sembrerebbe proprio che vi erano dei soggetti informati delle reali condizioni del Ponte e che avrebbero potuto salvare la vita a molte persone. Omissioni gravi a cui si affiancano documenti occulti e false attestazioni finalizzati a nascondere agli ispettori del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti elementi rilevanti sulla condizione dei manufatti e il loro stato di conservazione. Una strategia ben pianificata che avrebbe impedito che venissero attivate quelle misure cautelari, come la limitazione al traffico specie dei mezzi pesanti e l’attivazione di una verifica globale più approfondita di tali opere.

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