10 December 2022

Heritage HUB Stellantis, saggi di tecnica e di stile

Le sperimentazioni e gli azzardi sono un ingrediente molto stuzzicante nella progettazione di un’automobile, spesso senza un seguito nella produzione di serie. Le buone idee però hanno sempre un lascito positivo, a volte limitato in piccole serie o soltanto rimandato nel tempo. In questa sezione scoprirete un mondo fantastico finora poco noto e in molti casi inedito..

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Le sperimentazioni e gli azzardi sono un ingrediente molto stuzzicante nella progettazione di un’automobile, spesso senza un seguito nella produzione di serie. Le buone idee però hanno sempre un lascito positivo, a volte limitato in piccole serie o soltanto rimandato nel tempo. In questa sezione scoprirete un mondo fantastico finora poco noto e in molti casi inedito.

Sviluppato su base Iveco LMV, il fuoristrada Oltre è studiato per impieghi in situazioni estreme. Di dimensioni notevoli – 4,8 m di lunghezza, 2,2 m di larghezza, 2,05 m di altezza, 3,23 m di passo, 50 cm di altezza da terra – supera pendenze longitudinali fino all’80% e laterali al 40%.

Può guadare corsi d’acqua profondi fino a 150 cm ed è mosso da un 4 cilindri in linea da 3.000 cc e 185 CV.

La Fiat 2400 Coupé Abarth è stata un desiderio svanito per Carlo Abarth, che voleva produrre una GT di classe da oltre 200 km/h. Con motore e pianale derivati dalla 2300 S eroga 142 CV grazie a 3 doppio corpo Weber, pistoni alleggeriti e nuovo scarico. Questo esemplare dei pochissimi costruiti è appartenuto allo stesso Abarth. Tante sono le possibili varianti del concetto di automobile quante sono le suggestioni, le velleità e le ambizioni che animano nel tempo tecnici, progettisti e VIP.

Giusto per rispettare l’ordine cronologico di quanto è raccolto in questa sezione, partiamo dalla Lancia Astura del 1931. Già il solo nome, non più legato all’alfabeto greco ma all’antica toponomastica italica, la allontana dalla Lambda che deve sostituire. Abbandonata la scocca portante, un telaio a crociera scatolata supporta il motore con elementi elastici a balestra onde eliminare le vibrazioni: un brevetto Lancia, a cui si dedicano anche i tanti carrozzieri attivi in quegli anni. Resta in esemplare unico invece la Flaminia del 1960 interpretata dal designer americano Raymond Loewy, il padre della bottiglietta Coca Cola e del marchio di sigarette Lucky Strike.

Linee azzardate e suggestive con strane contraddizioni, come l’elaboratissimo frontale fonte di probabili forti turbolenze da contrastare poi con lo spoiler posteriore. Anche Carlo Abarth alla fine degli anni Cinquanta aveva il suo sogno nel cassetto, costruire non più soltanto utilitarie al pepe ma anche Gran Turismo d’élite. Si cimenta quindi sulle sportive Fiat 2100/2300 S e fonde i suggerimenti di Ellena e Allemanno per creare la 2400 Coupé, molto brillante grazie alla elaborazione del motore ma costruita in pochissimi esemplari.

L’Avvocato Gianni Agnelli era molto fecondo di idee in tema di automobili; la 130 Familiare che nel 1971 si fa realizzare e che viene replicata in altri tre esemplari ne è un bell’esempio. Oltre alle sportive, Ferrari in testa, l’altra passione dell’Avvocato sono da sempre le cosiddette “spiaggine”, utilitarie pensate per l’utilizzo nelle località di mare, di cui detiene il copyright.

La Panda Rock Moretti, curiosa via di mezzo tra “spiaggina” e piccolo pick-up, riprende la meccanica di serie col 903 cc da 48 CV, piace molto e viene anch’essa replicata in alcuni esemplari. Un tentativo coraggioso e interessante è poi la Lancia Fulvia Coupé Concept, presentata al Salone di Francoforte del 2000.

Pensata su base Fiat Barchetta, riprende in chiave moderna i temi concettuali della piccola coupé Lancia con notevoli spunti nello stile della carrozzeria e degli interni. Avrebbe forse potuto avere una certa fortuna commerciale, ma purtroppo è rimasta alla fase di esemplare di studio. Stessa sorte per la Fiat Oltre, sviluppata però per ben altri scopi.

È un enorme veicolo realizzato su base meccanica Iveco LMV con trasmissione 4x4 e destinato a utilizzi estremi. A volte sono anche le collaborazioni con le strutture esterne che portano a definire nuove proposte.

È il caso della Fiat 500 Coupé Zagato del 2011, che il carrozziere milanese ha realizzato insieme al Centro Stile Fiat. Le linee sportive della piccola 2+2 ripropongono lo stilema di Zagato, le due gobbe sul tetto, con una impronta giovanile riconoscibile anche nel disegno degli interni. Molto più numerose tuttavia sono le sperimentazioni e gli esercizi tecnici effettuati e, per motivi di spazio, presentati al di fuori di questa sezione dell’Heritage Hub.

Ne citiamo due, particolarmente interessanti. Il primo è frutto dell’intraprendenza di Giorgio Pianta, eclettico pilota, collaudatore e team manager Abarth, che nel 1984, per studiare con rapidità di risultati il comportamento di una 4x4 competitiva realizza a tempo di record una Trevi Volumex Bimotore: due motori identici, uno davanti e uno dietro.

La vettura laboratorio gli consente di ipotizzare la meccanica che verrà poi sviluppata per la Delta S4. Il secondo caso è quello del prototipo della Fiat 600 realizzato da Dante Giacosa nel 1952: a fronte di una linea già molto vicina a quella definitiva, colpiscono l’inedito motore bicilindrico a V raffreddato ad aria, di 570 cc, e la mancanza del pedale della frizione per una maggiore semplicità di guida.

Particolari poi abbandonati, ma frutto di un’inesauribile volontà di sperimentazione.

Fiat SCIA barchetta. Anch’essa fuori sezione, la SCIA è stata sviluppata su base Punto dal Centro Stile Fiat ed anticipa alcune scelte stilistiche della Barchetta, con un trattamento stile nautico molto evidente. È stata presentata al Salone di Torino del 1993 per verificare le reazioni del pubblico.

Altra citazione extra sezione è la Lancia Dialogos, considerata il prototipo della Thesis. È stata presentata al Salone dell’Automobile di Torino nel 1998 ed è una grande berlina di prestigio e dalla linea molto personale, con alcuni richiami significativi al passato, come l’apertura delle portiere a libro. prototipo fiat 600 Anche se fuori sezione, merita attenzione il prototipo della Fiat 600: è l’unico sopravvissuto dei cinque costruiti tra il ’52 e il ’54 e pur avendo una linea vicina a quella definitiva monta ancora una meccanica sperimentale.

Il motore è un bicilindrico raffreddato ad aria e gli interni sono ridotti allo stretto necessario.

Lancia Trevi Bimotore
Per sperimentare il comportamento di una trazione integrale, Giorgio Pianta progetta e collauda una Trevi Volumex equipaggiata con due motori di 1.995 cc a compressore volumetrico. La potenza complessiva è di 300 CV: l'esperimento riesce, è il primo passo verso la Delta S4. lancia fulvia coupé La Fulvia Coupé ha lasciato di sé ricordi molto positivi, grazie anche alla linea personale disegnata da Castagnero.

Nel 2000 ne viene riproposta una edizione moderna sulla meccanica della Barchetta. Il richiamo al passato è formulato con stile moderno, volumi e proporzioni rivisitate ma ben riconoscibili. E’ rimasta esemplare unico. fiat 130 familiare Nel 1971 l’Avvocato Gianni Agnelli chiede al Centro Stile Fiat di progettare una 130 Familiare da utilizzare in montagna.

Alla Officina Introzzi in provincia di Como vengono commissionati quattro esemplari, denominati 130 Villa d’Este. Quello dell’Avvocato è personalizzato con un grande cesto portasci di vimini sul tetto e una fascia in legno sulla fiancata. In esposizione l’esemplare di Umberto Agnelli, color crema con tetto bronzo.

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