Divieto di fumo in auto: cosa è stato deciso?

Cosa è stato deciso con l’ultimo Codice della Strada? Il divieto totale di fumo è stato introdotto? E quali sono le attuali pene per chi viene colto a commettere il reato? Scopriamolo insieme.

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Allo stato attuale delle cose con l’articolo 173 del Codice della Strada, introdotto lo scorso 18 gennaio 2016, è stato attivato in Italia il divieto di fumare in auto mentre si è alla guida solamente se all’interno dell’auto vi sono alcune particolari categorie di passeggeri: minorenni (anche se figli del fumatore) o donne in stato di gravidanza (anche se la moglie). Se colti in fragranza di reato ad oggi si rischia una multa che può andare da 27,5 a 275 euro e che può persino raddoppiare se a bordo della vettura vi sono anche donne in stato di gravidanza o bambini al di sotto dei 12 anni.

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In Parlamento (alla Commissione trasporti della Camera) vi sarebbe però in discussione un nuovo disegno di legge che punta a modificare l’articolo 173 del Codice della Strada. Questa nuova norma punterebbe al totale divieto di fumare mentre si è alla guida in quanto importante fonte di distrazione, paragonabile quasi all’utilizzo dello smartphone. Lo stesso Ddl prevederebbe una sanzione amministrativa di 161 euro con decurtazione di 5 punti dalla patente e una pena accessoria, alla seconda infrazione nel biennio, con sospensione della patente da 1 a 3 mesi. La norma però a quanto pare ha valore solamente se a bordo vi sono minori o donne in stato di gravidanza, se infatti, vi dovessero essere tutti passeggeri per esempio maggiorenni, uomini e consenzienti, allora chiunque potrebbe tranquillamente continuare a fumare senza incorrere in sanzioni di alcun tipo.

Va, infine, detto che per le Forze dell’Ordine, se mai questo provvedimento dovesse diventare Legge, non sarebbe per nulla facile operare i dovuti controlli e cogliere in fragranza di reato il fumatore colpevole di reato. Nello stesso tempo ci si potrebbe trovare di fronte, come sempre più spesso accade in Italia, al fatto che ogni Regione decida autonomamente se far approvare o meno questa legge, creando non poca confusione e una miriade di ricorsi all’italiana. Non va poi dimenticato che il ricorso potrà essere avanzato unicamente al prefetto entro 30 giorni e che non si potrà usufruire dello sconto se la multa verrà pagata entro i primi cinque giorni ma si dovrà sempre corrispondere l’intera somma.

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