Coronavirus, sanzioni agli automobilisti: il paradosso del necessario

Gli autolavaggi per normativa possono rimanere aperti ma, se vi recate in uno di questi per lavare o igienizzare la vostra vettura senza una reale necessità, potreste incorrere in pesanti sanzioni.

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Per far fronte alla pesante emergenza economico-sanitaria, innescata dalla diffusione e il contagio da Coronavirus (Covid-19), il Governo giallo-rosso ha messo in campo misure economico-burocratiche molto importanti per cercare di contenere l’avanzare dell’epidemia, salvaguardare la salute dei cittadini e cercare di salvare quanto più possibile il settore industriale e produttivo. Tra queste misure troviamo anche i numerosi decreti che via via si sono succeduti durante il mese di marzo e con i quali l’esecutivo Conte ha pian piano introdotto restrizioni alla nostra libertà di azione e di circolazione. Norme che hanno portato in modo graduale alla chiusura delle attività lavorative non necessarie e hanno stabilito tanto il distanziamento sociale quanto l’impossibilità per tutti noi di uscire dal proprio Comune, Regione o semplice abitazione se non per comprovati motivi di salute, lavorativi o di necessità.

Spesso però alcune norme, contenute all’interno di questi decreti, si sono rivelate poco chiare o imputabili a facili interpretazioni, spingendo quindi il cittadino ad approfittare di queste “falle” del sistema per poter evadere dalla routine della quarantena, altre, invece, magari contenevano o contengono ancora alcune contraddizioni o paradossi che possono o potrebbero portare il malcapitato cittadino ad essere multato ingiustamente o senza che quest’ultimo abbia ben chiaro il reale motivo della sua colpa. Bene, a renderci ben consapevoli di una di queste norme un po’ lacunose, contraddittorie o contente al suo interno un paradosso è stato un nostro lettore (Mariano Acquafresca) che con una mail dal titolo “Sanzioni agli automobilisti - Il paradosso del necessario”, inviata alla nostra Redazione, ha voluto portare alla nostra attenzione il paradosso di una delle tante attività che possono rimanere aperte anche in questo periodo di quarantena, come da disposizioni Ministeriali, ma che non può essere frequentata o almeno non da tutti se non si vuole rischiare di andare incontro a sanzioni. L’attività alla quale si riferisce il nostro lettore è quella costituita dagli autolavaggi, sia self-service che assistiti da operatori.

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Ma vediamo di fare chiarezza in merito a questa annosa questione. Con i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, relativi all’emergenza Coronavirus, sono state introdotte alcune restrizioni sulla circolazione delle persone e alcuni limiti all’apertura o meno di determinati esercizi commerciali, finalizzati al distanziamento sociale e al contenimento del virus. Una delle attività che può però rimanere aperta è quella degli autolavaggi, sia self-service che assistiti da operatori, ma a quanto pare non è consentito ai cittadini, o almeno non a tutti, di potersi recare in questo luogo per lavare la propria vettura senza incorrere in pesanti sanzioni. Se, infatti, si viene colti intenti a lavare il proprio veicolo o se si viene fermati mentre si sta raggiungendo uno degli autolavaggi aperti si rischiano pesanti sanzioni. Giusto per essere precisi, oltre alla classica denuncia e sanzione pecuniaria per il cittadino che voleva lavare la propria vettura e quindi sprovvisto di un valido motivo che giustificasse la sua presenza, il titolare o gestore, i dipendenti e il cliente dell’autolavaggio (aperto e in funzione) vengono denunciati ai sensi del predetto art. 650 c.p. e l’imprenditore viene anche segnalato alla Prefettura per l’emissione di un provvedimento di sospensione dell’attività, come previsto dai suddetti decreti.

Ma è qui che casca l’asino o meglio, come ci fa notare l’attento lettore, che nasce il paradosso. Questi impianti, infatti, per la normativa possono e forse devono, viste le esigenze di sanificazione di alcuni mezzi di servizio, restare aperti. Ma a questi impianti la gente non può accedere se non in ragione di un’esigenza reale, non essendo la pulizia della propria autovettura, di per sé, un’esigenza stringente, primaria, importante ma è in realtà passibile di denuncia salvo che non esistano particolari esigenze di sanificazione. A causa però della mancanza di indicazioni precise, su quella che è la reale necessità di lavare la propria auto, l’utente, che ignaro provvede alla pulizia del proprio veicolo, finisce nella trappola della “reale necessità”. Paradosso che si complica ulteriormente se si pensa che un mezzo da igienizzare, perché venuto a contatto con un paziente Covid-19 positivo, può essere lavato mentre un mezzo non espressamente venuto in contatto con un paziente positivo ma quotidianamente in circolazione per l’adempimento delle necessarie attività quotidiane non può essere lavato e igienizzato a dovere, come sarebbe giusto fare in un periodo come questo, rispettando le comuni norme di pulizia che quotidianamente ci vengono ripetute.

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In questo particolare momento dovrebbe essere ritenuto essenziale provvedere alla pulizia degli esterni e degli interni della propria vettura: una macchina pulita rappresenta una maggior tutela di igiene, per tutti coloro che devono usare il proprio veicolo per questioni lavorative o meno. Diventa però difficile spiegare al cittadino e all’agente delle Forze di Polizia quale sia il livello di sporcizia che una vettura, usata nel quotidiano, debba raggiungere perché questa possa essere lavata e igienizzata senza che il proprietario incorra nelle sopracitate sanzioni. Per questo il nostro lettore (Mariano Acquafresca) nonché autolavaggi sta, stanco di vedere i propri clienti sanzionati, andar via arrabbiati e con la macchina sporca, rammenta a tutti di stare lontani dagli autolavaggi e di stare a casa perché, non basta avere la macchina sporca per poterla lavare ma deve essere “necessario” visto che, lo ribadiamo anche noi, le Autorità preposte ai controlli sanzionano i cittadini che, ignari del paradosso, si recano ad un autolavaggio. Un sentito ringraziamento al nostro lettore che ci ha informato su questa importante ma non troppo chiara situazione.

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