30 June 2016

Nuova Tesla Model 3, continuano i collaudi

Continuano in USA i collaudi dell' attesa Model 3. Tesla ha già raccolto 373.000 prenotazioni contro le iniziali 400.000 dichiarate. La Casa americana ha difatti cancellato 4.200 richieste doppie e 8.000 persone hanno annullato il loro ordine. Centinaia di migliaia di persone...

Nuova tesla model 3, continuano i collaudi

Continuano in USA i collaudi dell' attesa Model 3. Elon Musk, il fondatore, aveva affermato durante la presentazione il primo aprile scorso, come il design del modello definitivo sarebbe stato approvato per la fine di giugno. Nel video, una Model 3 avvistata in prossimità di Palo Alto pochi gironi fa:



Tesla Motors avrebbe già raccolto 373.000 prenotazioni per la Model 3 contro le iniziali 400.000 dichiarate. La Casa americana ha difatti cancellato 4.200 richieste doppie e 8.000 persone hanno annullato il loro ordine. Centinaia di migliaia di persone hanno comunque lasciato l'acconto di 1.000 dollari e Elon Musk spera di costruirne ben 200.000 nel 2017.

D’ accordo forse non è un’Audi che oggi è il punto di riferimento per qualità costruttiva oltre che per innovazione tecnologica applicata ad un prodotto ormai maturo come l’automobile. E non sembra in grado di rivoluzionare il settore “automotive” come fecero a suo tempo gli smartphone o anche i tablet nella comunicazione. Di sicuro, però, Tesla, la sfida più ambiziosa del suo discusso fondatore Elon Musk si sta trasformando in un polo di attrazione di quanti puntano a diventare una sorta di avanguardia generazionale pronta a mettere in discussione tutto e anche di più.

Musk said that the Model 3’s final design should be finalized before the end of July: “Almost all of the Model 3 design is done, and we’re aiming for pencils down basically in six weeks, complete pencils down. And we’re tabling — you know, if there are ideas for future cool things, we’ll have it in version 2, version 3.”

Riuscirà Musk a trasformarla in una multinazionale dell’automobile con i conti a posto e magari renderla più accessibile ad un pubblico più vasto? Di sicuro la nuova Model 3 svelata in California è diversa da tutte le altre Tesla e non solo perché è più compatta, misura il 20% in meno di una Model S e costa 35.000 dollari che probabilmente diventeranno 40-45 mila euro quando sbarcherà in Europa. E’ cambiato lo stile più ricercato fuori, ma più essenziale all’interno secondo la direzione intrapresa anche da Audi sui suoi modelli più recenti. E anche la sicurezza è da "prima della classe": punta a centrare l’obiettivo delle 5 stelle per ogni parametro.

PRESTAZIONI
Ma la nuova Model 3 ha una missione quasi impossibile:
insidiare per la prima volta la leadership dei costruttori premium più tradizionali da Audi a Bmw e fino a Mercedes quelli che oggi sono il riferimento in un settore a più alti profitti, con l’obiettivo di cambiare le gerarchie a vantaggio di Tesla naturalmente. Del resto le packaging della Model 3 non ha concorrenti oggi sul mercato. L’accelerazione è bruciante, meno di 6 secondi da 0 a 60 miglia e soprattutto un’autonomia è di 210 miglia, più di 300 km. Tesla poi sta gradualmente “stendendo” una rete ricarica gratuita che passerà dagli attuali 3.609 punti fino a 7.200 a fine 2017. Aggressivo anche il target di produzione della nuova Model 3: all’incirca 400.000 unità all’anno, più o meno corrispondenti alle 400 mila prenotazioni già incassate.

INSIDIOSA
Un vero e proprio schiaffo a chi vorrebbe relegare l’auto elettrica ad un contesto solo elitario e soprattutto limitato ai centri urbani. Per Tesla non sarà così e forse i brand tedeschi dovranno prima o poi farsene una ragione e magari correre ai ripari, ma potrebbe essere troppo tardi, almeno così la pensa Elon Musk. Il progetto Model 3, però, si porta al seguito anche un’altra insidia per i brand tedeschi del lusso. Non è, infatti, destinata a restare un prodotto fine a se stesso, ma nelle intenzioni dei suoi manager dovrebbe diventare una famiglia di modelli, visto che alla berlina potrebbe aggiungersi anche una station wagon, ma soprattutto un crossover per dire la sua anche nel settore oggi più gettonato quello delle vettura a ruota alta non necessariamente a trazione integrale.

Ecco perché la Model 3 potrebbe davvero passare alla storia non solo come la prima elettrica per tutti, ma anche come il modello che fa sperare in un futuro per l’auto che sia pure a guida autonoma e con un powertrain soltanto a batterie o in alternativa ad idrogeno saprà riconquistare alla “causa” della mobilità su strada anche le giovani generazioni. Una prospettiva che piace, eccome, ad Elon Musk che sogna di passare alla storia come il salvatore dell’automobile e più in generale anche dell’umanità.

RIPENSARE LA PRODUZIONE
Secondo Elon Musk e il suo staff
, la nuova elettrica compatta ha rappresentato il lancio più importante e dirompente mai registrato "per qualsiasi prodotto, visto che non abbiamo ancora fatto pubblicità", sottolinea lo stesso Musk, citando piuttosto "la passione del team" e il sostegno dei clienti. I 14 miliardi di dollari "virtuali" già incassati, ovviamente, si riferiscono al caso in cui tutte le caparre da mille dollari o euro rimborsabili si trasformeranno in consegne vere e proprie. Ora Musk deve dimostrare che la fiducia è stata ben riposta, ma la sfida delle linee di montaggio non sarà semplice: la roadmap della berlina da 350 km di autonomia indica la fine del 2017 per le prime immatricolazioni negli Usa, mentre i clienti europei dovranno aspettare l'inizio del 2018.

Il Ceo ha già detto che per far fronte a tutti i pre-ordini dovrà "ripensare i piani di produzione" e aumentare sensibilmente i volumi: una prospettiva di non facile soluzione. Stando alle previsioni, la fabbrica di Fremont potrebbe arrivare a 500 mila vetture all'anno, sufficienti per gli Stati Uniti, ma non per tutto il resto del mondo: in Europa, ad esempio, il sito di Tilburg dovrà necessariamente essere affiancato da un altro stabilimento. Non è detto che per risolvere il problema Tesla decidesse di accordarsi con qualche costruttore più tradizionale, magari offrendogli in cambio il suo powertrain elettrico, in grado di garantire un produzione di Model 3 a livello dell’enorme interesse manifestato sino ad ora dal mercato.

VISIONARIO
Un maniaco del lavoro, visionario e egocentrico Ha la fama di essere un egocentrico che non dorme mai di notte perché teme che dei robot possano occupare la Terra. Naturalmente è anche convinto di essere il solo in grado di salvare l’umanità. E per farlo ha più volte detto servirà trasferirla su Marte. Di chi stiamo parlando? Di Elon Musk 45 anni nato a Pretoria in Sudafrica, ma trasferitosi dal ’90 prima in Canada e due anni dopo negli USA. Ci sarà della follia in lui, ma Musk potrebbe essere ricordato per avere stravolto tre settori chiave dell’economia: l’automobilistico, l’astronautico e quello dell’energia rinnovabile. Con la Tesla offre auto di lusso ad alimentazione elettrica, con SpaceX crea razzi da spedire nello spazio e con SolarCity vende impianti fotovoltaici in tutti gli Stati Uniti. Collaboratori e soci d’affari descrivono Musk come un maniaco del lavoro oltre che sprezzante del pericolo.

I primi milioni li ha guadagnato nel 1999 a 27 anni: appena uscito dal College, infatti, fonda a Palo Alto la Zip2, un provider di contenuti geolocalizzati, una Google Maps ante litteram. Ma decide di vendere la start-up prima dell’esplosione della bolla di Internet per 22 milioni di dollari. Una montagna di denaro che investe subito nello sviluppo di un servizio di pagamento, PayPal che tre anni dopo viene acquistata da eBay per 1,5 miliardi di dollari.

A 30 anni, insomma, è già ricco. Ma non gli basta perchè il suo sogno è sempre salvare l’umanità. Decide, così di investire 100 milioni di dollari nell’industria spaziale (SpaceX), 70 milioni nella auto elettriche (Tesla) e 30 nelle energie rinnovabili (SolarCity). Un vero e proprio azzardo visto che i primi costosissimi razzi esplodono e le batterie delle auto vanno in fumo. Miracolosamente, poi, tutto si aggiusta: i suoi razzi oggi non si schiantano più, anzi hanno già volato una quindicina di volte per la Nasa e le elettriche di Tesla sono diventate degli status symbol senza contare che il suo progetto di energia solare si è imposto negli USA.

Tesla Gigafactory Nevada Time Lapse:





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