Lo splendido coupé, che secondo alcuni irriducibili critici sembra più una Ferrari che una Mercedes, è una delle stelle del salone parigino di quell’anno. Tuttavia, non solletica l’interesse della dirigenza di Stoccarda per un’eventuale produzione (d’altra parte è accaduto assai di rado nella storia che Mercedes si sia rivolta all’esterno per lo stile delle sue auto).
In compenso, diversamente da quanto accade spesso con i prototipi da esposizione che finiscono distrutti, quest’auto sfugge al demolitore per essere venduta ad Axel Springer, magnate dell’editoria germanica. La macchina nel corso degli anni passò attraverso vari proprietari, tra cui la moglie di Springer, Helga Ludewek, finendo il lungo giro negli Stati Uniti, dove arriva con colori non originali, sia dentro sia fuori. Nel 1997 è acquistata da Weston Hook, che l’affida alla Hjeltness Restoration, di Escondido in California, per riportarla alla configurazione originale.
La squadra composta da Jerry and Eric Hjeltness, padre e figlio, restaura l’auto in meno di 12 settimane, giusto in tempo per partecipare al concorso di Pebble Beach di quell’anno. Gli Hjeltness sono tra i più accreditati restauratori di Mercedes 300 SL; hanno avviato l’officina nel 1983 e da allora calcolano che almeno cinquanta esemplari di 300 SL siano transitati nella loro officina, molti di essi per lavori “da paraurti a paraurti”.
Jerry ha studiato da tecnico meccanico e mentre suo figlio cresceva ha sempre lavorato su queste auto, quindi è naturale che anche Eric si sia dedicato a questa attività. Pebble Beach Nel 1997 la Mercedes ha soltanto 33 anni, si può dire che sia appena diventata “d’epoca”; negli anni la famiglia Hook l’ha mostrata in pubblico in molte occasioni, tra cui un ritorno a Pebble Beach nel 2005 in occasione del 75° anniversario di Pininfarina.
Nel frattempo, mancato Weston Hook, la macchina è stata ereditata dalla moglie Elona e dal figlio Russell. Nota come “Pininfarina coupé”, la macchina ha avuto una serie di proprietari statunitensi; Jerry Hjeltness la vede per la prima volta ad un evento a Palm Springs a metà anni Novanta, è di colore nero e monta cerchi Mercedes moderni, in alluminio.
In seguito sarà riverniciata in rosso, con interni in pelle marrone chiaro. A metà decennio la Mercedes coupé attira l’attenzione del noto collezionista americano Weston Hook, che però non l’acquista subito.
Prima ne parla più volte con Hjeltness, il quale sostiene che “Verniciata in rosso, non ha senso”. Qualche settimana più tardi, Weston richiama Jerry: “Ho acquistato la Mercedes. Quelli di Pebble Beach l’hanno già accettata, ci sarà la classe dedicata a Tom Tjaarda”.
In breve, Hook chiede allo specialista di dare una lucidata alla coupé e prepararla per l’evento. Ma la vernice rossa è messa male, e Hjeltness pensa che la macchina semplicemente non sia in condizioni da concorso. Anzi, è ben lungi dal poter anche soltanto essere presentata: “Possiamo provare a lucidarla - dice Jerry al neo proprietario -. Ma la vernice sta facendo le bolle e sotto c’è la tinta nera. Se i giudici si inginocchiano e guardano sotto, si mettono a ridere. Rischi una brutta figura”. Weston a tutta prima vorrebbe mantenerla rossa, ma dopo aver visto delle foto della 230 SL com’era stata esposta a Parigi, si convince di tornare all’originale del 1964. Jerry pensa che il grigio originario sia il colore migliore per quelle linee.
Così, mentre Pebble Beach si avvicina a grandi passi, tutti i lavori alla Hjeltness restauri sono interrotti per consentire di concentrarsi soltanto sul lavoro per la Mercedes di Hook. Eric ricorda che la macchina viene completata in meno di 12 settimane e che la carrozzeria non sarà portata a nudo, ma soltanto sabbiata molto profondamente. Durante i lavori, si scopre peraltro che la tinta con cui la macchina è uscita dalla Mercedes era il bianco: “Mano a mano che la preparavamo, scoprivamo vari livelli di vernice - racconta Eric Hjeltness -: bianco, grigio, nero e rosso. Abbiamo trovato perfino dello stucco in alcuni punti. Leonardo era uno scultore italiano, no? Ebbene, Pininfarina ha usato dello stucco, ne sono sicuro”.
Eric dice anche che quando l’auto fu esposta a Parigi, nel 1964, aveva i ripetitori laterali di una Ferrari: “I buchi erano stati stuccati, ma era facile intuire quelle originali, di quando la carrozzeria fu preparata per essere verniciata in grigio”. Tra le prime cose che Jerry nota è che l’auto ha il parabrezza di plexiglas, presente da prima che Weston acquistasse l’auto: “Il restauratore che dipinse l’auto in rosso evidentemente aveva rotto il parabrezza”, ipotizza Jerry ; ma una soluzione si trova.