Guida sicura: frenata a pieno carico

Una frenata violenta con l’auto a pieno carico stipata di valigie e passeggeri: gli spazi di arrresto inevitabilmente si allungano. Ma di quanto? Scopritelo con noi attraverso i rilevamenti satellitari del nostro Centro prove.

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Siamo in piena estate e le autostrade sono intasate di villeggianti e vancazieri, chi parte per un mese e chi torna da un week-end al mare o ai monti. Il traffico è intenso e tutti temiamo i serpentoni di macchine in lento movimento, caratterizzati da continue ripartenze e brusche frenate, ma forse quello che non sempre ci si ricorda è che viaggiando a pieno carico le reazioni della macchina ai comandi impartiti dal guidatore variano, e non di poco. Sembra ovvio dire “sei carico, ti serve più spazio per fermarti”, noi di Automobilismo, grazie alla strumentazione satellitare del Centro prove, abbiamo voluto misurare esattamente la variazione degli spazi di frenata di un’auto a pieno carico e della stessa vettura con il solo guidatore a bordo. I risultati dei rilevamenti mostrano come una macchina, pur moderna, con i freni più che a posto, l’Abs e, fondamentale, la corretta pressione delle gomme, dilati comunque gli spazi di frenata del 5% già a 130 km/h.

Una “zavorra” di quasi 500 kg allunga la frenata di oltre il 10% a 150 km/h

Se consideriamo che al raddoppiare della velocità, gli spazi di frenata non raddoppiano, ma quadruplicano, cioé se a 70 km/h servono circa 20 metri per fermarsi, a 140 km/h ce ne vorranno un’ottantina, diventa allora evidente la pericolosità di correre con famiglia, bagagli e cane a bordo. Per il test abbiamo utilizzato una nuova Fiat Multipla 1.9 JTD e ne abbiamo provato i freni con il solo collaudatore a bordo, ottenendo risultati in linea con quanto realizzato da altre multispazio di pari categoria. Al secondo passaggio abbiamo caricato, oltre al guidatore, cinque volontari nel ruolo di “zavorra” e 60 chilogrammi di bagagli nel baule posteriore. In pratica, siamo passati da un peso di 1.463 kg a uno di 1.938, quasi due tonnellate. La differenza del 5% a 130 km/h rappresenta uno spazio di oltre tre metri, che diventano quasi nove a 150, una velocità che a breve, su alcuni tratti a tre corsie, potrebbe diventare legale.

Questo significa che per fermare una Fiat Multipla a pieno carico lanciata a 150 km/h servono 94,8 metri – la lunghezza di un campo da calcio – e questo, lo ribadiamo, nella migliore delle ipotesi, perché i freni erano a posto, l’asfalto regolare e la pressione delle gomme perfetta. Inoltre, dai rilievi satellitari effettuati è risultato un altro dato che è estremamente utile tenere bene a mente in determinate circostanze, ossia i tempi di accelerazione. Immaginate di uscire da una di quelle aree di servizio molto anguste sulle autostrade che scavalcano gli Appennini, ce ne sono sulla Bologna-Firenze, sulla Cisa, sulla Serravalle, sulla Salerno-Reggio Calabria, e che solitamente hanno corsie di accelerazione molto brevi, alcune addirittura hanno uno stop prima dell’immissione in autostrada.

Per arrestarsi da 150 km/h servono quasi 95 metri: un campo da calcio

Ecco, calcolate che a macchina carica per passare da 0 a 70 km/h serviranno 11,37 secondi, quasi il doppio di quanto necessario con il solo guidatore a bordo (6,19 secondi), mentre da 0 a 100 serve circa un terzo del tempo in più (18,35 secondi contro i normali 11,9). Con questo non vogliamo dire di non viaggiare carichi, anche perché sappiamo benissimo che alla partenza per le vacanze i bagagli di una famiglia riempiranno comunque l’auto, non importa quanto grande questa possa essere. Vogliamo invece raccomandare di fare tutto il possibile per riuscire a fermarsi almeno in un campo da calcio, senza andare oltre. Quindi freni in ordine (i nostri consigli nel riquadro a parte), pneumatici a posto e, soprattutto, alla pressione di gonfiaggio giusta. Se poi si rispetta il Codice, che per quest’estate ancora non prevede i 150 all’ora, tanto meglio, per fermare la Multipla basteranno poco più di 70 metri.

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Nelle automobili di ultima generazione è decisamente l’elettronica a farla da padrona: questo significa che in caso di frenata d’emergenza, anche a pieno carico, la cosa da fare è frenare con decisione e senza incertezze, affidandosi all’antibloccaggio delle ruote (Abs). Quest’ultimo trasmette delle vibrazioni al pedale: niente paura, non è un malfunzionamento, bisogna continuare la frenata. Ovviamente, ma questo non sempre dipende dal conducente, è meglio iniziare a frenare a ruote dritte. Lungo le discese è preferibile scalare una marcia e frenare con una certa intensità solo alla fine, piuttosto che mantenere leggermente premuto il pedale per tutta la discesa: questo potrebbe surriscaldare l’impianto. Ultimo consiglio, le auto moderne sono mediamente cresciute in altezza: se ben cariche, e magari con il portapacchi, potrebbero avere un comportamento dinamico diverso da quando sono vuote. Ragion per cui, soprattutto sulle strade di montagna, è necessario usare una certa prudenza.

Anche la disposizione interna del carico ha la sua importanza, tanto dal punto di vista della sicurezza, quanto da quello della stabilità. Estremamente importante ricordarsi di porre le valigie più pesanti sul fondo del vano bagagli, in questo modo si riuscirà a mantenere il baricentro dell’auto più basso possibile. Inoltre, il carico non deve essere eccessivo su un lato, ma disposto in maniera uniforme. Assicurare il carico è un altro fattore di grande sicurezza: nel malaugurato caso di incidente, infatti, i bagagli non si trasformeranno in pericolosissimi proiettili, ma resteranno bloccati al loro posto, esattamente come gli occupanti dotati cinture di sicurezza. Infine, se non avete entrambi gli specchi laterali, è vietato ostruire con i bagagli il lunotto. In ogni caso è comunque consigliabile mantenere una porzione libera.

Le auto più moderne (e costose) dispongono di un sistema di segnalazione dell’usura delle pastiglie dei freni, mentre per tutte le altre è necessario un controllo da parte di un meccanico. Visto che per un check up bastano cinque minuti, che diventano trenta nel caso di sostituzione delle pastiglie, conviene effettuare un controllo prima dei lunghi viaggi. La spesa necessaria, ovviamente, varia da modello a modello, ma in media, quindi per la nostra Multipla, bastano una sessantina di euro, un po’ meno per le compatte, un po’ di più per le berline. Le grandi catene di centri assistenza, come Rhiag, Midas o Norauto, generalmente presenti nei pressi dei centri commerciali, di solito per controlli di questo tipo non richiedono neppure l’appuntamento, basta presentarsi e in pochi minuti un addetto prende in carico l’auto.

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