Doccia fredda per Aston Martin dopo la decisione di Investindustrial di uscire dal Gruppo e di rescindere un legame nato ormai nel lontano 2012. Nello specifico la società di private equity del finanziere Andrea Bonomi ha azzerato la propria partecipazione nel capitale della Casa di Gaydon. Questo è esattamente quanto si apprende da una notifica, inviata dalla stessa Investindustrial alle autorità di vigilanza britanniche. Da azionista di maggioranza con una quota di ben 190milioni di euro la Investindustrial si è ora tirata fuori dai giochi, lasciando la sua quota equivalente a ben il 37,5% del capitale. La partnership era nata nel 2012 tramite un accordo monetario tra la società di private equità e gli allora soci di riferimento della Casa di Gaydon con l’intento di avviare un'operazione di rilancio in grande stile caratterizzata dall'ampliamento della gamma.

A questo piano di sviluppo, espansione e ampliamento della gamma è seguito pure l’ingresso in Borsa ma purtroppo il periodo storico non giocato a favore della Casa inglese che a causa del calo delle vendite e della redditività è entrata in una situazione di pericolosa tensione finanziaria con il lancio persino di alcuni allarmi sugli utili e la ricerca di un miliardario che potesse risollevare le sorti dell’azienda in questo periodo di forte crisi. La caccia al tesoro si concluse con l’avvento di Lawrence Stroll, il miliardario canadese, proprietario della scuderia di Formula Uno Racing Point, che ha guidato un consorzio di investitori che ha acquisito il controllo della Casa di Gaydon tramite un primo aumento di capitale e ha iniettato le risorse necessarie per mettere in salvo le finanze, evitando così il fallimento. Un cambiamento ai vertici che ha comportato poi anche la sostituzione del contestato Andy Palmer con il nuovo amministratore delegato Tobias Moers e di conseguenza l’uscita di scena definitiva dalla compagine sociale del fondo di private equity italo-britannico