Aston Martin DB11 V8: stella a otto punte

Si amplia la gamma della coupé britannica. Al V12 5.2 biturbo Mercedes-Amg si affianca il V8 4.0 biturbo da 510 Cv di derivazione Amg GT. Da 0 a 100 km/h in 4 secondi.

La prima con meccanica Mercedes

La DB11 è stata la prima Aston Martin realizzata sulla base della meccanica Mercedes-Amg e ha inaugurato una nuova era per la Casa di Gaydon. Ora si spinge oltre. La gran turismo britannica, da tradizione lussuosa, velocissima e con una linea di rottura rispetto al passato – ispirata alla DB10 protagonista dell’ultimo film di James Bond – diviene infatti disponibile anche il V8 4.0 Amg
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299 km/h di velocità massima

La DB11, presentata nel 2016, adotta non solo i motori tedeschi, ma anche l’impianto elettrico, i comandi e i controlli elettronici della Stella. Sotto il cofano pulsava, sino a ieri, il solo V12 5.2 biturbo a iniezione diretta della benzina made in Affalterbach, storica sede Amg, accreditato di 608 Cv e 700 Nm di coppia. Un’unità che, di fatto, ha pensionato l’ormai classico V12 5.9 aspirato da 576 Cv di derivazione Ford, in dotazione al resto della gamma. Ora però, allo strabordante V12 viene affiancato il più “umano” V8 4.0 biturbo, anch’esso a iniezione diretta della benzina, di derivazione Mercedes Amg GT. V8, per l’occasione, nello step da 510 Cv e 675 Nm, così da garantire alla coupé inglese di scattare da 0 a 100 km/h in 4 secondi raggiungendo una velocità massima di 299 km/h.

Più leggera di 115 kg

La potenza di 510 Cv si colloca a metà strada tra gli step da 476 Cv e 522 Cv appannaggio della Mercedes Amg GT nelle versioni, rispettivamente, “base” ed S. Un risultato ottenuto grazie alla personalizzazione dei sistemi si aspirazione e scarico, cui si accompagnano la ritaratura dell’elettronica e le modifiche sia alla lubrificazione sia ai supporti motore, così da collocare il propulsore in una posizione fortemente ribassata, a tutto vantaggio della distribuzione dei pesi e della riduzione del centro di gravità. Complici i minori ingombri del V8 rispetto al V12, la DB11 “dimagrisce” di 115 kg, fermando l’ago della bilancia a 1.655 kg.

Taratura delle sospensioni specifica

Le variazioni a livello di peso, distribuzione delle masse ed erogazione del V8 rispetto alla configurazione originaria con il V12 hanno imposto una completa rivisitazione dell’assetto e, in special modo, della taratura delle sospensioni a controllo elettronico. Modifiche che trovano conferma, a livello estetico, nel design specifico dei cerchi in lega, nella presenza dei gruppi ottici oscurati e del debutto d’inediti sfoghi per il calore lungo il cofano. Completano la dotazione tecnica il cambio automatico a 8 rapporti ZF del tipo mediante convertitore di coppia, la trazione posteriore assistita da un differenziale di tipo Torque Vectoring, la piattaforma in alluminio e gli Aeroblade, vale a dire i canali per l’aria ricavati in corrispondenza dei montanti posteriori, attivi quali alettoni virtuali.

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