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Una compatta sportiva è quanto di più simile a una torta. Dolce, quindi utilizzabile quotidianamente, dal sapore intenso, ovvero appagante qualora si forzi il ritmo, dotata di più strati, vale a dire non troppo assetata di carburante sebbene mossa da un motore con del carattere. Senza dimenticare, ovviamente, la guarnitura, ovvero forte di un look che attragga gli sguardi.
Spesso, però, ciò che rende una torta speciale è la classica ciliegina. Ovvero quel qualcosa di unico, emblematico, quel plus che distingue rispetto alla massa. La MiTo 1.4 Multiair Turbo Quadrifoglio Verde ha tutte le caratteristiche necessarie per essere ottima torta. Ma non la ciliegina. Abbastanza confortevole, forte di una generosa abitabilità anteriore e rifinita con cura, vede le proprie ambizioni sportive intaccate un po’ dalla triade propulsore, sterzo, assetto.
Il 1.4 italiano non delude in quanto a grinta ai bassi e medi regimi, ma manca un po’ di allungo. Un’erogazione più in linea con un td che non con un turbo benzina sportivo. La taratura delle sospensioni Alfa Romeo, lascia spazio all’emergere di un lieve rollio al limite. Ben inteso, la MiTo più potente, supportata da un avantreno preciso e rapido in inserimento, è reattiva e appagante. Ma da una “Quadrifoglio Verde”, ci saremmo forse aspettati una dose di cattiveria in più…
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