Alla leggendaria 1000 Miglia prendono parte due autentiche opere d’arte in movimento, appartenenti alla collezione di Heritage, il dipartimento di Stellantis dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei marchi italiani del Gruppo. La prima “vecchia Signora” in gara è una 1900 Sport Spider del 1954, una rarissima spider da corsa prodotta in soli due esemplari. Questa bellezza è spinta da un motore a 4 cilindri bialbero portato a 138 cv di potenza massima, che le consente di raggiungere i 220 km/h grazie anche a un peso di soli 880 chili e a un'aerodinamica particolarmente efficiente, soprattutto per quegli anni. Contraddistinta dall'innovativo design ad opera di Franco Scaglione per la carrozzeria Bertone, la 1900 Sport Spider è dotata di cambio a 5 marce e di ponte posteriore “De Dion” mentre prestazioni e guidabilità sono da vettura moderna, reattiva e sincera, con un'elevata tenuta di strada. Questa straordinaria vettura gareggerà col numero “289”. Si presenta invece con il numero di gara “392” la 1900 Super Sprint del 1956, elegante coupé che rappresenta la declinazione "gran turismo" della 1900, "la vettura da famiglia che vince le corse", come recitava il claim negli anni Cinquanta. Basata sul telaio in versione corta della 1900 berlina, è equipaggiata con un motore quattro cilindri da due litri con il doppio albero a camme tipico del brand e potenza di 115 CV a 5500 giri/min. Negli anni Cinquanta era consuetudine, per i grandi designer italiani, acquistare il telaio meccanizzato da Alfa Romeo e completarlo con una carrozzeria progettata e prodotta internamente: così fece l'azienda milanese Touring che, tra il ‘54 e il ‘55, realizzò quasi 300 esemplari basati sull’Alfa Romeo 1900 Super Sprint.