Allo stesso tempo l’interno subisce una profonda rivisitazione che lo rende più confortevole e lussuoso. L’assetto resta praticamente invariato e questo garantisce un comportamento stradale di altissimo livello, con una vettura sostanzialmente neutra, con pochissimo beccheggio e, in pratica, nessun rollio. Viene anche montato un sistema di aerazione completo di riscaldamento, i finestrini discendenti a comando elettrico, i sedili rivestiti in pelle e l’abitacolo in moquette. La plancia, ora rivestita, riceve una colonna nella parte centrale, sopra il tunnel della trasmissione. Con l’aumentare della produzione Bizzarrini si scontra con problemi pratici legati all’inattendibilità dei carrozzieri, che sempre più spesso non rispettano le date di consegna, o con i fornitori che non rispettano tempi o accordi commerciali già presi. Nel 1965, dopo la produzione di 16 vetture stradali, con il nome di Grifo A3 Strada, i rapporti tra l’ingegner Bizzarrini e la Iso si interrompono.
I motivi di questa rottura non sono chiari. Certo è che i rapporti tra Rivolta e Bizzarrini si sono deteriorati a causa dei mancati risultati nelle corse, in cui la Iso aveva investito molti soldi. A ciò si aggiunga il fatto che, anche nella produzione, Bizzarrini cerca di imporre le sue idee in continua evoluzione che mal si sposano con gli standard di una, seppur ridotta, produzione di serie. Ma i rapporti, benché raffreddati, continuano ugualmente. Tanti fornitori Iso sono coinvolti con Bizzarrini e la stessa Iso Rivolta continua a fornire alcune componenti all’ingegnere toscano. Tuttavia, dal momento che il marchio Grifo appartiene alla Iso Rivolta, Bizzarrini deve cambiare il nome alle sue vetture.