Chi considera la Meriva una monovolume compatta si deve ricredere: rispetto alla prima generazione le dimensioni esterne sono cresciute a livello dei modelli di categoria superiore, ma è soprattutto l’interno che, grazie a soluzioni ancora una volta centrate e alla scenografica apertura delle porte ad armadio, regala le impressioni più positive. L’accesso a bordo è quindi molto agevole anche grazie all’amplissimo angolo di apertura delle porte stesse, da cui si entra in un abitacolo in grado di offrire spazio abbondante a quattro o anche a cinque adulti con numerosissimi vani aperti e chiusi dove riporre gli oggetti. Notevoli poi le possibilità di configurazione di sedili e vani, difficilmente riscontrabili su vetture anche di segmenti e dimensioni superiori. Il posto di guida soddisfa per la comodità del sedile, le ampie regolazioni e l’ottima visibilità.

La plancia è meno austera delle Opel del recente passato, ma mantiene un’impostazione rigorosa anche se la consolle è un po’ troppo affollata di comandi e richiede pratica e concentrazione per il migliore utilizzo. Intelligenti e pratiche le soluzioni studiate per l’abitacolo: vani chiusi dappertutto, sedili e pozzetti scorrevoli per favorire abitabilità o volume di carico, configurazioni dei sedili molto variabili per soddisfare tutte le esigenze quotidiane. Molto utile l’indicatore del livello carburante in grado di fornire informazioni sia sulla quantità di benzina sia su quella di gas presente in ognuno dei due serbatoi.

Su strada il comportamento è intuitivo e sicuro nonostante il baricentro rialzato e la taratura turistica delle sospensioni. Il confort è molto buono e, grazie alla prontezza dello sterzo e all’efficacia delle sospensioni, si può contare su ottimi margini di sicurezza in tutte le condizioni di guida. Le prestazioni sono analoghe in modalità benzina e gas, e se si esclude un tono lievemente metallico del rumore nel funzionamento a gas è davvero difficile capire con quale alimentazione stia marciando la vettura.

Se le prestazioni rimangono invariate, i consumi sono sempre interessanti, anche se ci si poteva aspettare qualcosa in più nella marcia autostradale. Gli incrementi di consumo di gas sono allineati con quelli delle concorrenti, e consentono risparmi medi nell’ordine dei 500 euro ogni 10.000 km percorsi.