11 January 2015

Renault Mégane Coupé 1.2 TCE GT Line, la nostra prova

E’ grintosa e aggressiva, ma anche comoda e sfruttabile grazie alla meccanica identica alla rinnovata Mégane a cinque porte. Il telaio, messo a punto da Renault Sport, è molto efficace; un po’ brusco in partenza....

INTRO

La meccanica e l’impostazione generale sono quelle della Mégane berlina, ma la linea più affilata e il telaio rivisto in chiave sportiva la rendono maggiormente grintosa ed efficace nella guida più impegnativa. Rispetto alla cinque porte diminuisce lo spazio interno, in particolare posteriore, ma crescono le doti dinamiche e le prestazioni complessive. Una formula non inedita, visto che anche Opel, Ford e Seat propongono versioni simili, ma interessante per chi non necessita di ampi volumi di carico e ricerca piacere di guida anche con prestazioni “normali”.

DOWNSIZING
La Mégane coupé infatti adotta la medesima meccanica della berlina, recentemente rivista e ampliata con unità più efficienti e di cilindrata ridotta, a garanzia di elevata affidabilità e costi accessibili. Il corpo vettura modificato e l’assetto specifico aggiungono un plus in termini di divertimento ed efficacia nella guida. Tra i motori disponibili, il quattro cilindri di 1,2 litri in prova è il risultato di un downsizing che sta interessando l’intera gamma francese.

DOPPIA FRIZIONE
Qui è accoppiato a un nuovo cambio automatico a doppia frizione pensato per coniugare piacere di guida e consumi contenuti. Un binomio interessante visto che assicura prestazioni più che brillanti ma anche confort di marcia. Il prezzo della vettura, nell’unico allestimento Energy GT Line disponibile sul nostro mercato, parte da 21.650 euro. L’esemplare in prova, con alcuni accessori tra i quali il pack R-Link con rinnovato sistema multimediale e possibilità di connessione con tutti i device portatili, arriva a 23.780 euro.

 

 

INTERNI

Esternamente si presenta bene. Larga e ben piantata per terra, nel frontale ricorda la Clio anche per i fari sviluppati in larghezza e i nuovi parafanghi allargati. La parte centrale dell’abitacolo è simile alla berlina, mentre il padiglione teso verso il basso e la larga coda muscolosa conferiscono il giusto tono di sportività e aggressività. Peccato che l’incantesimo svanisca non appena si apre la portiera: uno si aspetterebbe di trovare finestrini senza cornice, che invece c’è, ed è anche di una certa consistenza.

STRUMENTAZIONE
Peccato, perché con questa significativa modifica l’appellativo di coupé sarebbe stato senz’altro più meritato. A riportare la barra sul concetto di sportività ci pensano però la pedaliera in alluminio, il volante sportivo con cuciture rosse e i sedili ben conformati. Pollice verso invece per la strumentazione, troppo “normale” e con un contagiri inspiegabilmente defilato nonostante il logo Renault Sport, e per la leva del cambio, troppo alta e cromata per una vettura con ambizioni sportive. Alla guida si apprezzano invece il posto di guida, facilmente regolabile e adattabile a tutte le necessità, e l’immediata accessibilità di tutti i comandi.

ERGONOMIA
Solo quelli secondari, come quello del cruise control, sono un po’ sparsi qua e là e necessitano di un po’ di pratica. Rapido ed efficace il climatizzatore, e comodo anche il sistema di gestione dell’impianto multimediale, con una pratica manopola collocata sul tunnel dietro al cambio. La visibilità non è un punto a favore della vettura. Si sta seduti correttamente in basso, ma il campo visivo è abbastanza esteso solo davanti, visto che dietro e di tre quarti la forma della carrozzeria e l’ingombro degli appoggiatesta rendono problematica la visione. Quasi indispensabile, di conseguenza, la retrocamera.

SPAZIO
Lo spazio è buono davanti, in pratica analogo a quello della berlina, mentre dietro è un po’ sacrificato sia in altezza sia per quanto riguarda l’accessibilità. Più che accettabile invece la capacità del bagagliaio, accessibile da un’ampia apertura caratterizzata però da una soglia molto alta. Le plastiche sono di buona qualità nelle zone in vista, il disegno è ancora moderno nonostante alcuni particolari già visti e i tessuti di rivestimento gradevoli al tatto e con la giusta dose di sportività. A livello di dotazioni, l’allestimento in prova è il top di gamma, ma stupisce la mancanza del sistema R-Link che deve invece essere pagato a parte.

TECNICA

Contrariamente a molte concorrenti, la Casa francese ha mantenuto l’architettura a quattro cilindri per la sua unità “downsized” destinata all’intera famiglia delle medie prodotte dall’alleanza Renault – Nissan.Si tratta del medesimo motore già disponibile in versione da 116 Cv, e caratterizzato dalla costruzione di basamento e testata in lega leggera, distribuzione bialbero con testa a quattro valvole per cilindro e doppio variatore di fase in aspirazione e scarico, iniezione diretta, sovralimentazione con turbo.

CAMBIO
Le versioni con cambio manuale hanno anche il sistema Start&Stop, assente invece in quelle con cambio a doppia frizione. Quest’ultimo è un’unità a 6 rapporti, con possibilità di selezione manuale, analoga a quelli già presenti sulla maggior parte delle concorrenti. Molto tradizionale lo schema delle sospensioni, con schema pseudo McPherson davanti e ponte semirigido dietro. Il plus delle versioni Energy GT Line è però offerto dalla taratura del telaio e degli ammortizzatori, studiata direttamente dalla Renault Sport con ammortizzatori più rigidi e telaio specifico. Curata anche la sicurezza, con sei air bag, assistenza elettronica alla dinamica di guida e Visio System che, grazie a una telecamera frontale, avvisa il guidatore di eventuali superamenti della carreggiata e provvede ad accendere automaticamente i fari abbaglianti in caso di scarsa visibilità e assenza di veicoli in direzione contraria.

SU STRADA

La linea sportiva e l’allestimento grintoso generano aspettative prestazionali al momento di salire a bordo della vettura. E il “piccolo” quattro cilindri turbo non tradisce le premesse. Privo di vibrazioni anche a freddo, è molto silenzioso e accetta volentieri di salire di giri rapidamente. Impostato per fornire una buona coppia fin dai bassi regimi, muove senza fatica la vettura e non fa rimpiangere motori di maggiore potenza.

PRESTAZIONI
Le prestazioni in accelerazione e ripresa testimoniano queste caratteristiche, con tempi interessanti in rapporto alla ridotta cilindrata. Scatta da 0-100 km/h in 9,82 sec, traguarda il km in 31,39 sec e raggiunge una punta massima di 200,8 km/h.

Peccato che il cambio a doppia frizione, efficace nella marcia normale, manifesti qualche incertezza e altrettanti strappi sopratutto in partenza e in scalata. Difficile anche dosare il gas in manovra, quando occorrono movimenti limitati e precisi. L’assetto è invece efficace e appagante anche se, per questioni di sicurezza, si è voluto lasciare un sottosterzo in ingresso di curva. Bene il comportamento del retrotreno, un po’ meno convincenti le sospensioni se si pensa principalmente alla comodità di marcia. 

ASSETTO
Si sentono infatti tutte le buche, pur se l’assorbimento è immediato. D’altra parte, l’impostazione sportiva della vettura è votata soprattutto all’efficacia dinamica, e il risultato raggiunto è più che positivo pur se un po’ penalizzante per il confort. Bene i freni, che rispondono con efficacia ai comandi e permettono spazi di arresto contenuti. I consumi risentono molto dello stile di guida. Sfruttando il motore, e portando il telaio verso gli elevati limiti di cui dispone, non si può pensare di consumare poco. Viceversa, con una marcia regolare e imparando a dosare il gas in modo da spingere il cambio verso i rapporti superiori, i consumi diventano interessanti soprattutto a velocità costante. E, considerando le valide prestazioni fornite dal motore, si tratta di valori di cui non ci si può proprio lamentare. In città abbiamo percorso 9,4 km/litro, in autostrada 12,1 km/litro con una percorrenza media complessiva di 11,9 km/litro.

PREZZI

In allegato in alto il listino prezzi.

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