Naturalmente per saggiare la nuova Clio Cup non potevamo che andare in pista ma data l'indole, sottolineata dall'estetica che pur senza eccessi ne dichiara apertamente il DNA, abbiamo pensato di prendere i classici due piccioni con una fava portandoci anche la RS stradale, da cui deriva, per una sorta di confronto. Teatro della “sfida” il Circuito San Martino del Lago (CR), che lungo i suoi 3.450 contempla una varietà completa di curve e un rettilineo di 970 mt. dove poter scatenare la cavalleria. Dopo un paio di giri percorsi con i sistemi di controllo inseriti e la modalità del cambio semiautomatica per apprezzare la guida più turistica, passiamo alla modalità “Racing” cominciando a spingere e la Clio RS non si fa trovare in affanno. Il motore pronto e progressivo aiuta ad uscire veloci anche dalle curve più lente senza attaccarsi continuamente al cambio, discretamente veloce al comando con i paddle, e mostra un bell'allungo. L'assetto è meno estremo della versione precedente, anche perchè grazie all'RS Drive ora è possibile scegliere fra tre modalità di utilizzo, ma garantisce precisione sia in ingresso che percorrenza di curva, peraltro con un coricamento tutto sommato contenuto, grazie anche al lavoro del differenziale a slittamento limitato che aiuta a “chiudere” le curve e assicura una buona trazione. Bella potente la frenata, che nelle staccate più violente richiede un certo controllo del posteriore che alzandosi tende a scomporsi leggermente. Niente di preoccupante per carità, anzi, una volta trovato il feeling in ingresso delle curve più chiuse si può addirittura trarre profitto, e divertimento (in pista!), “giocando” con questa tendenza per aiutare la vettura a voltare con il posteriore in leggera spazzolata.
Il minore spazio di apertura della portiera anteriore (dovuto alle cinque porte, ndr.), unitamente alla croce antintrusione della gabbia di sicurezza, rende più difficoltoso l'accesso all'abitacolo sulla Clio Cup, ma una volta a bordo con le regolazioni in altezza e profondità del volante, e l'immancabile gomma piuma, troviamo rapidamente una buona posizione di guida, anche con la pedaliera di tipo stradale, però con tre pedali, adeguata all'utilizzo da corsa. Come per tutte le trazioni anteriori, la Clio Cup richiede almeno un paio di giri con cautela per portare in temperatura gli pneumatici slick posteriori prima di poter spingere. Anche sulla Cup la coppia disponibile fin dai bassi regimi aiuta il pilota nei tratti misti, grazie anche a un'erogazione lineare e costante, con i giri che salgono rapidamente e per sfruttare al meglio la potenza disponibile bisogna abituarsi a cambiare marcia, affidandosi anche al “consiglio” dei led sul cruscottino, prima di quello che direbbe l'orecchio: intorno ai 6.000 giri/min. Peraltro, perfettamente assistiti da un cambio rapido sia nei comandi, con i paddle solidali al volante, sia in rapidità dei passaggi di marcia, con l'unica avvertenza di utilizzare la frizione in scalata per evitare botte alla trasmissione ed eventuali bloccaggi che potrebbero scomporre la vettura. L'assetto è meno estremo della precedente Clio Cup. La vettura si “muove” di più e questo richiederà, probabilmente, ancora maggiore sensibilità ai piloti sia nel portarla al limite sia nel trovare la migliore messa a punto, perciò sarà ancora più importante il feeling con i tecnici del team. La nuova Clio Cup ha una frenata potente ed equilibrata ma bisogna prestare attenzione a non farsi prendere dall'entusiasmo altrimenti viene penalizzato l'ingresso in curva con l'anteriore che tende ad allungare la traiettoria. Trovata la giusta misura, con l'anteriore caricato in frenata la francesina vanta un bell'inserimento e, anche in questo caso senza voler strafare o anticipare, sfruttando l'ottima coppia e linearità di erogazione del motore si può accelerare ottenendo una buona progressione che porta velocità in uscita di curva senza penalizzare la percorrenza.
In definitiva, entrambe le vetture ci sono piaciute. La RS stradale pur messa alla frusta tra i cordoli se l'è cavata egregiamente, mantenendo in pieno le promesse di divertimento proprie del modello senza accusare il classico eccessivo affaticamento dell'utilizzo in pista, mentre la nuova Cup potrebbe rendere la sfida ancora più appassionante e divertente per i piloti in un campionato, che può essere considerato senza tema di smentite “il monomarca per eccellenza”, già tosto di per sé perchè da sempre frequentato da piloti e team di alto livello.