22 October 2014

Renault, abbiamo provato la Eolab

Abbiamo provato la Eolab, l’ultimo prototipo che Renault lancia nella sfida al miglioramento continuo del rapporto consumi ed emissioni Grandi prestazioni subito adottabili, o quasi...

Pagina 1

Ci sono prototipi che volano alto, nati per raccontare la visione di un costruttore, altri che invece, a guardarli e a guidarli, come questa Eolab, ti sembrano pronti per andare dritti dritti dal concessionario. O quasi. La Eolab è la proposta Renault del concetto di ibrido plug-in, l’accoppiata di un motore termico con uno elettrico coperta da 30 brevetti. La concept racchiude tutto il savoir-faire della Casa della losanga per il raggiungimento di target impegnativi: meno di 2 litri di carburante sui 100 chilometri, un risparmio di peso di 400 chili su un’auto di 4 metri e una riduzione del Cx del 30%.

Sul piano dei consumi, già nel 1985 il prototipo Vesta II tirò fuori un numero niente male: 1,94 l/100 km ma qui, il risultato non doveva essere validato solo dalle cifre, ma anche dal design. E sappiamo quanto le auto molto aerodinamiche non siano, poi, così avvincenti nella loro estetica. E invece Eolab è molto bella ed equilibrata. Con accorgimenti di stile, tipo i finti montanti del parabrezza che fungono da appendici aerodinamiche.

ABITABILITA'
Poi c’è il discorso abitabilità, anche in questo caso paragonabile in tutto e per tutto a quella di una Clio IV utilizzata come riferimento dagli uomini Renault. Il punto più interessante di tutta la faccenda, però, è negli standard del progetto che dovevano rispettare due punti: economicità di realizzazione e fattibilità industriale. Subito alla guida perché sedersi dentro un concept non capita tutti i giorni. La grafica del cruscotto è accattivante con tutte le informazioni offerte su schermi HD. Una impostazione pedagogica perché evidenzia, attraverso l’utilizzo di un diagramma a 5 rami sul tablet centrale da 11 pollici, l’impatto dell’utilizzo del veicolo sui consumi complessivi. La Eolab parte in modalità elettrica e il sibilo del motore è molto presente. Fino alla velocità di 120 km/h si viaggia così, con il secondo rapporto che entra superati i 60 all’ora. Poi, se spingi ancora, l’accensione del motore a benzina che prende il posto di quello elettrico.

POTENZA

Nel funzionamento percepisci la presenza del tutto; il motore elettrico, quello endotermico che quando si accende e tu che viaggi oltre i 100 all’ora fa anche un certo effetto, ma tutto il pacchetto sembra funzionare alla perfezione. Gli specchietti retrovisori sono due piccole telecamere che ti inviano l’immagine a due schermi ai tuoi lati che sembrano due smartphone. Sono tre i punti del programma: alleggerimento, aerodinamica e powertrain.

Per il telaio e la carrozzeria sono stati utilizzati acciai e allumini speciali, per il tetto la novità del magnesio, il tutto per un risparmio di 130 chili. Altri 160 chili per lo chassis e gli organi del powertrain e, infine, 110 chili per equipaggiamenti e finiture. L’aerodinamica evoluta prevede una carreggiata posteriore più stretta, una linea del tetto spiovente e l’utilizzo diffuso di sistemi attivi quali spoiler e flap posteriori che contribuiscono a ridurre turbolenze. Attivi anche i cerchi che normalmente sono chiusi e si aprono automaticamente quando i freni hanno bisogno di raffreddamento. Anche gli pneumatici, sviluppati da Michelin, sono 145 mm di larghezza con un 15% di resistenza in meno rispetto a quelli montati da Clio IV.

La meccanica presenta un motore a benzina da 999 cc, 75 cavalli di potenza e con una coppia massima di 95 Nm accoppiato ad un cambio automatico tre marce. Il motore elettrico a magneti permanenti è ospitato all’interno della campana della frizione e fornisce una potenza di 50 kW e 200 Nm di coppia. L’alimentazione è a cura di una batteria da 6.7 kWh che garantisce una autonomia di 60 chilometri. Questa tecnologia verrà incorporata nella gamma entro il 2020. Poi una miriade di altri accorgimenti tecnologici e costruttivi fanno di questa Eolab una concept neanche poi tanto proiettata nel futuro. Per Laurent Taupin, capo progetto di Eolab: “… siamo in grado di trasferire alla produzione molte delle soluzioni presenti già nel 2016 …” Una visione del presente, piuttosto che del futuro.

Le ultime news video

Tags

© RIPRODUZIONE RISERVATA