30 January 2014

Brutte senz’anima

Le Formula 1 di oggi sono brutte e senza rumore per colpa del turbo. Le melodie di un tempo resistono solo su YouTube, riascoltiamole....

Brutte senz’anima

Nella foto qui sopra il muso della Force India 2014, il più brutto del Mondiale appena partito. Nella gallery anche le altre monoposto

 

Papera, spazzaneve, aspirapolvere: i nomignoli in Formula 1 ci sono sempre stati. Ma mai come quest’anno per identificare le monoposto si è fatto uso del mondo animale: formichieri, nasiche, delfini e chi più ne ha più ne metta. E c’è anche il salame della Caterham…

 

Le nuove monoposto di F1 sono brutte e senza rumore. È già allarme: il turbo “soffoca” il sound. Ma anche i 1500 sovralimentati anni ’80 erano V6, e giravano ben più “bassi” dei 15.000 a cui sono ancorate le “power unit” attuali, per regolamento. Quelli però non avevano due motori elettrici da portarsi dietro, né un solo tubo di scarico che sembra quello della stufa, e il rumore ce l’avevano, altroché. Brutto, magari, ma ce l’avevano.

 

Regole, regole, regole. La F1 è soffocata dai precetti: un mm in più qui, un mm in meno là, l’ala mobile, lo scarico che soffia, il flap che aspira e la turbìna che tùrbina. Hanno rubato il rumore della F1, e nessuno ce lo ridarà più.

 

Le nuove F1, oltre che brutte, son pure senz’anima. A questo punto, per divertirci non ci resta che sperare che almeno i piloti se le diano di santa ragione in pista, a partire da Alonso e Raikkonen; e che Adrian Newey stavolta abbia sbagliato i conti facendo una macchina con la chiglia anziché l’ornitorinco.

 

Altrimenti, “rinco” li diventeremo noi sul divano, tra circuiti senz’anima, macchine senz’anima, gare senz’anima. E saremo costretti a virare su YouTube, per risentire la melodia del V12 Ferrari e rivedere Nelson Piquet che mena Eliseo Salazar al GP di Germania ’82.

 

 

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