Una splendida livrea rosso corsa, forse anche troppo allusiva… L’Aston Martin DB4 GT Zagato del nostro servizio, con questa provocatoria colorazione, lanciò il guanto di sfida alle sue più acerrime rivali (leggi Ferrari 250 GT SWB e Jaguar E-Type) dallo stand del Salone di Ginevra del 1961, dove fu esposta con il permesso del legittimo proprietario. La meravigliosa berlinetta “stradale da competizione” esposta, infatti, non era la prima DB4 GT Z prodotta, bensì la quarta (con il numero di telaio 0178/L GT - dove L sta per “left drive”, cioé guida a sinistra), ed era già venduta. La storia narra che l’esemplare del nostro servizio nacque l’8 marzo del 1961, in una particolare colorazione ton-sur-ton decisa alla Zagato, composta da due diverse gradazioni di rosso: Range Red per la parte bassa della carrozzeria e Maja Red per il tetto. Questo stravagante abbinamento, però, non risultò molto gradito e, ancor prima di essere spedita in Svizzera alla Hubert Patthey Racing and Sport Cars, questa “Zag” (affettuoso nomignolo affibbiato dagli appassionati inglesi alle carrozzerie milanesi) fu riverniciata nel bel rosso corsa che la caratterizza anche oggi.
APPARTAMENTO
Per tornare alle origini di questo affascinante progetto “da gara” della Casa di Gaydon, bisogna risalire al 1959, quando l’Aston Martin presentò la DB4 GT stradale. La vettura, splendidamente carrozzata dalla Touring di Milano, era una coupè dalla forme slanciate e fu la prima a montare la poi famosa calandra Aston Martin con la forma discendente e affusolata ai lati. Nell’occasione della presentazione dell’auto al Salone di Londra, David Brown conobbe Gianni Zagato, e da quell’incontro fortuito, probabilmente, nacque l’idea del progetto GT Z. Fu, infatti, proprio dal telaio e dal motore della bella DB4 GT presentata a Earls Court, che l’anno dopo fu realizzata la prima “Zag”. A quei tempi, alla carrozzeria Zagato di Milano, era approdato un giovane “stilista” dalle idee molto originali, in linea con quelle dei fratelli Elio e Gianni Zagato, titolari dell’Atelier” nell’hinterland: Ercole Spada aveva 23 anni quando iniziò ad abbozzare il progetto della superlativa Aston Martin DB4 GT Z, forse una delle più belle e proporzionate GT che la storia dell’automobile sportiva ricordi. Al contrario delle altre più note Zagato, la DB4 GT Z non aveva le tipiche “gobbe” sul tetto che caratterizzarono e resero noto lo stile dei Zagato nel mondo.
La GT Z, però, quelle gobbe le aveva sul cofano! Infatti, nel frontale di questa splendida berlinetta erano ben evidenti tre (non due) rigonfiamenti sul cofano motore, che consentivano di alloggiare la testa con doppio albero a camme del poderoso 6 cilindri da 3670 cc, con 2 candele per cilindro e ben 314 CV. Alla presentazione all’Earls Court Motor Show di Londra del 1960, la prima DB4 GT Zagato (in tinta grigio metallizzato) con il numero di telaio 0148/R, ebbe un grande successo di pubblico, tanto da farne pianificare all’Aston Martin la costruzione di almeno 23 esemplari. In realtà, poi, la richiesta della clientela non fu così elevata, e le auto prodotte furono soltanto 19.
Tra I motive dello scarso successo ci fu di certo il prezzo, fissato in 5.470 sterline: sufficienti per acquistare un appartamento di grandi dimensioni nel cuore di Londra. Per fare un paragone automobilistico, una preziosa Jaguar XK 150S si poteva comprare con “sole” 2000 sterline! Un costo che si doveva, oltre che alla bellezza della linea, ai materiali con cui era prodotta la DB4 GT Zagato (carrozzeria e motore tutti in alluminio).