"1" è il valore di partenza del nuovo filone di sperimentazione che, secondo Volkswagen, fisserà i concetti alla base dei veicoli del prossimo futuro, all’insegna di bassi consumi e limitato impatto ambientale e che, come ci apprestiamo a vedere, comporterà anche alcune rivoluzioni dell’attuale concezione di mobilità urbana e extraurbana. Il colosso di Wolfsburg è già da qualche tempo impegnato nella ricerca del compromesso ideale tra cubatura e prestazioni del propulsore (o propulsori, in caso di architettura ibrida), parallelamente alla ricerca di nuove soluzioni morfologiche, interne e esterne, di nuovi materiali (sempre più “ecooriented”) o di implementazioni di quelli “nobili” già esistenti (carbonio, alluminio, plastiche hi tech) su larga scala.
La visionaria idea dell’auto da un litro prese forma all’inizio del nuovo secolo grazie al prof. Ferdinand Piëch, attuale presidente del consiglio di sorveglianza Volkswagen. Un litro ogni 100 km in regime di utilizzo quotidiano è l’obiettivo perseguito dall’inizio del progetto, con il primo e artigianale prototipo del 2002, semplicemente denominato “Concept Car 1Lt”, caratterizzato dall’utilizzo di carbonio e carrozzeria “missilistica” stile record di velocità su lago salato. La forma del veicolo, infatti, è caratterizzata dalla diversa larghezza dei due assi (anteriore più ampio) e assimilabile a quella di una goccia. Ruote posteriori carenate, due posti in tandem e sezione superiore centrale dell’abitacolo a fungere da portellone, (con apertura a ribalta longitudinale) il prototipo aveva già i caratteri della successiva, epiù pubblicizzata, evoluzione della più pubblicizzata, evoluzione del 2009, denominata L1 e portatrice di caratteri più definitivi, specialmente in termini di fisionomia e motorizzazione, non tutti però confluiti nel modello “definitivo” XL1, presentato lo scorso febbraio nello storico stabilimento produttivo di Osnabrück (150 km da Hannover).
L’evoluzione delle forme
Il nuovo modello, infatti, non presenta più sedili in tandem né portellone centrale, bensì sedute affiancate e sfalsate sull’asse trasversale, per diminuire la sezione complessiva dell’abitacolo, cui si accede attraverso portiere a ribalta anteriore. La XL1 ha dimensioni estreme: una lunghezza di 3.888 mm per 1.665 mm di larghezza a fronte di 1.153 mm di altezza. Le porte ad ali di gabbiano sono incernierate in due punti: in basso sotto ai montanti anteriori alla struttura del tetto, poco sopra al parabrezza struttura del tetto, così da aprirsi non soltanto verso l’alto, ma anche leggermente in avanti. Inoltre, le porte abbracciano buona parte del tetto: una volta aperte, regalano quindi massimo confort di accesso e discesa dalla vettura. La XL1 risulta più imponente, data la maggiore larghezza, della L1 del 2009, pur conservandone la caratteristica forma rastremata, ed è “arricchita” da numerosi artifici atti a raggiungere la massima efficienza aerodinamica: profilo del tetto che segue una linea arcuata dal montante anteriore sino alla parte posteriore della vettura; cerchi posteriori carenati integralmente; ottimizzazione dei flussi d’aria tramite spoiler anteriori e posteriori al termine dei passaruota.
Gli specchietti retrovisori esterni sono sostituiti da piccole videocamere integrate nelle portiere, che visualizzano le inquadrature su appositi display orientabili, posti sui pannelli interni delle portiere. Il frontale della XL1, pur non presentando la tipica calandra del radiatore, prefigura il nuovo DNA del design Volkswagen con dominanza di linee orizzontali, proiettori led e linee pressoché continue e complanari, concetti presenti anche nella linea del tetto, privo di lunotto e con portellone integrato (bagagliaio da 120 litri) a quello che potremmo denominare un “gruppo ottico continuo”, composto da diffusori led che contengono luci posteriori, fari di retromarcia, retronebbia e luci di stop.
La ricerca di leggerezza e performance votate ai bassi consumi si notano anche nella ridotta misura delle ruote (diversifi cata per avantreno e retrotreno: 115/80/R15 e 145/55/R16 con dischi in magnesio), in controtendenza rispetto al gusto odierno, ma appositamente studiate per ridurre attriti e garantire un rotolamento effi ciente. La summa di queste pregevolezze donano alla XL1 un aspetto futuristico in stile “Total Recall”, per peso di soli 795 kg, altezza 1.153 mm e un eccezionale cx di 0,189, degno delle più estreme supercar.