Per sviluppare la nuova Golf i team guidati dal Responsabile Design del Gruppo Volkswagen Walter de Silva e da Klaus Bischoff (Responsabile Design Marca Volkswagen), da una parte hanno puntato su un’estrema libertà creativa che ha permesso di seguire numerosi approcci per trovare un nuovo design, dall’altra si sono però affidati proprio alle regole del nuovo DNA del design Volkswagen.
Evoluzione del DNA....
Recentemente i progettisti Volkswagen hanno isolato alcuni elementi chiave facenti parte della storia del Marchio e sono stati denominati “DNA storico”. Tutte le Volkswagen nascono oggi con questi geni; le auto quindi comunicano una sensazione di modernità e progresso pur mantenendo un’aria familiare, e questo è un aspetto fondamentale. Al DNA appartengono elementi come il ridimensionato elemento trasversale della calandra del radiatore, le cornici dei cristalli e la linea del tetto della prima Golf o anche i tipici montanti posteriori e i passaruota della quarta Golf.
Questo DNA si contraddistingue per un linguaggio di forme e prodotto decisamente unico e inconfondibile. All’occhio di chi osserva, il linguaggio del prodotto comunica sensazioni tanto conosciute quanto nuove che esprimono visivamente caratteristiche quali funzionalità, robustezza, schiettezza e affidabilità. Queste caratteristiche affondano le radici in un linguaggio delle forme perfezionatosi nel tempo, unico fautore del tipico design di prodotto Volkswagen che oggi riscuote così grande successo in tutto il mondo.
Proporzioni Premium....
“Il linguaggio delle forme”, afferma Bischoff, “è logico, solido, orientato al prodotto, essenziale e preciso, quindi rispecchia in pieno il DNA del design del Marchio. Di conseguenza l’architettura alla base della nuova Golf è inconfondibile: semplice, potente, chiara, affidabile e sicura. Partendo dagli elementi essenziali di questa limpida architettura di base, i dettagli si limitano a creare sfumature delicate, come nel caso delle superfici in rilievo distribuite con parsimonia. Un altro aspetto estremamente importante è che la Golf di settima generazione, con queste proporzioni radicalmente modificate, non passa di certo inosservata”.
Marc Lichte, Responsabile del Design degli Esterni, spiega: “Le proporzioni sono cambiate così tanto perché abbiamo sfruttato a nostro vantaggio il pianale modulare trasversale. Le ruote anteriori sono avanzate di 43 millimetri, di conseguenza lo sbalzo anteriore risulta più corto e contemporaneamente il cofano motore appare più lungo”. Klaus Bischoff conferma: “L’abitacolo, visivamente proiettato all’indietro, conferisce alla vettura il cosiddetto “aspetto cab-backward”, un’espressione che utilizziamo per descrivere le proporzioni delle vetture delle classi superiori, nelle quali il cofano motore è lungo e il vano passeggeri è spostato decisamente verso il posteriore. Si può quindi affermare che la nuova Golf è caratterizzata da proporzioni che altrimenti si trovano solo nei segmenti superiori”.
Fiancate dalle linee imponenti....
Marc Lichte continua: “Con il design abbiamo voluto sottolineare le modifiche apportate alle proporzioni. La linea caratteristica, ora estremamente affilata e molto più visibile, è stata integrata sotto le maniglie delle porte. Tale linea, fatta eccezione per l’interruzione in corrispondenza dei passaruota, è continua tutt’intorno alla vettura e, dal punto di vista dello stile, si ritrova nei listelli cromati della calandra del radiatore e dei fari e, passando al posteriore, nei listelli trasversali bianchi dei gruppi ottici; questa linea che corre ribassata lungo tutto il perimetro sposta il baricentro ottico ancora più in basso, ancorando saldamente la vettura alla strada. Altrettanto importante è la nuova linea che scorre immediatamente sotto i cristalli laterali; essa parte da davanti in corrispondenza del faro, scorre sotto lo specchietto retrovisore esterno posizionato direttamente sulla linea per arrivare fino alla fine dei finestrini laterali posteriori, sottolineando le perfette proporzioni della nuova Golf”. Altrettanto caratteristici sono i passaruota che, insieme alla carreggiata più larga, al passo più lungo e alle combinazioni cerchio/pneumatico che possono misurare anche 18", conferiscono alla Golf un aspetto ancora più imponente”. “
Le fiancate sono caratterizzate in particolare”, prosegue Klaus Bischoff, “da altri due elementi tipicamente Golf: il montante posteriore e la linea del tetto. Nel modello precedente la linea caratteristica andava a spezzare i montanti posteriori, mentre nella nuova Golf non è più così; il montante posteriore infatti scorre lungo una superficie omogenea dal punto di attacco del tetto al passaruota posteriore, e proprio sopra il passaruota segue con ancora maggiore decisione l’intera larghezza della vettura. Di conseguenza, vista da dietro, e soprattutto lateralmente, la nuova Golf appare ancora più solida e imponente. Osservando la fiancata si nota chiaramente la precisione del design del montante posteriore che, richiamando la corda tesa di un arco, dà l’impressione che la Golf si proietti in avanti anche se è ferma, oltre a rappresentare contemporaneamente un omaggio alla prima e alla quarta Golf, due icone di design della serie”.
Sul lato destro della vettura questo elemento a forma di freccia integra perfino lo sportello del serbatoio del carburante. “Inoltre”, continua Klaus Bischoff, “il profilo della linea del tetto è stato completamente ridisegnato. Anche in questo caso, ora sopra i cristalli laterali la Golf sfoggia un’altra linea che si allunga dallo spoiler al tetto fino ai montanti anteriori. Si tratta di una di quelle espressioni di carattere che fanno apprezzare la Golf anche vista di lato; una linea che a un primo sguardo magari passa inosservata, ma a un esame più attento si rivela un altro dettaglio che va ad aggiungersi alla precisione dell’aspetto”.
Il frontale...
Mentre sulla sesta Golf il cofano motore era rialzato in corrispondenza dei parafanghi, e quasi li incorniciava, ora avviene il contrario. Lateralmente le linee caratteristiche nascono dal punto più basso del parafango, prima di dirigersi verticalmente verso il passaruota. Verso l’alto i parafanghi sono delimitati da una linea che sembra incisa da una lama e che confluisce nei montanti anteriori. Nel complesso tutte queste linee creano un cofano motore con forma a V. Sotto il cofano trovano posto i fari, che nella nuova configurazione sono più larghi rispetto alla sottile fascia della calandra del radiatore. Quest’ultima al centro ospita il logo VW cromato e in basso è delimitata da un listello cromato che, nel caso siano montati i fari allo xeno, prosegue nei gruppi ottici. Particolarmente caratterizzanti sono le luci diurne a LED dei fari allo xeno. Un altro elemento chiave del design è la curvatura nelle zone esterne del paraurti: un cambiamento della forma che si nota soprattutto nella vista dall’alto.
La parte posteriore....
Gli aspetti tipici del posteriore della Golf sono la geometria essenziale dei gruppi ottici, il lunotto che va a toccare i montanti posteriori e l’ampia superficie uniforme che circonda il logo del Marchio. Decisamente notevole è il fatto che, anche senza la presenza del logo VW e della scritta del modello, la settima generazione di questa bestseller verrebbe riconosciuta come Golf alla prima occhiata. Tuttavia ogni linea è nuova; ciò vale sia per i gruppi ottici, che verso l’interno diventano a punta mentre l’estremità esterna corre parallela ai montanti posteriori (con un caratteristico profilo a L delle luci), sia per il portellone che, protendendosi decisamente verso il basso, vanta il piano di carico più basso all’interno del segmento (665 mm). Una fascia orizzontale nella zona inferiore del portellone, e il sottostante piano di carico, sottolineano la larghezza sportiva della nuova Golf. Inoltre, questi elementi delineano il profilo del nuovo paraurti, decisamente pronunciato e visivamente “proteso” all’indietro. Il paraurti è completamente verniciato anche nella parte inferiore; il colore nero è rimasto solamente per il diffusore integrato nella parte centrale, che accoglie anche il terminale di scarico.