19 November 2015

Maserati 2000 G.T. A6G/54

Al carrozziere Serafino si deve la carrozzeria di questa Gran Turismo modenese con il dna corsaiolo, tra le più belle interpretazioni italiane sul tema. La firma è inconfondibile per l’equilibrio di sportività ed eleganza. E’ uno dei 15 telai allestiti da Allemano nel 1956...

Maserati 2000 g.t. a6g/54

Nel 1954 il ricordo della guerra inizia a farsi lontano. Con il miglioramento delle condizioni economiche, alcuni appassionati possono permettersi vetture di un certo costo, soprattutto sportive e veloci. A questi acquirenti si rivolge la Maserati, famosa per le automobili da competizione non meno che per le Gran Turismo stradali. L’ultima versione della A6G (Alfieri 6 Cilindri Ghisa), presentata nel 1954, sposa appieno queste esigenze. Invece di essere un’ulteriore evoluzione della corsaiola A6G CS, equipaggiabile con una carrozzeria su misura, si presenta infatti come una lussuosa 2+2 che sfrutta la meccanica da corsa di una delle vetture 2 litri più veloci in circolazione, ma l’abbina a un interno ben rifinito e alla possibilità di ospitare nel lusso e nel confort i passeggeri. Per rendere la vettura guidabile in sicurezza anche dai guidatori meno esperti, la potenza è stata contenuta in 160 CV, poco più di 80 CV/litro contro i quasi 100 del motore da corsa, e lo stesso è stato semplificato per migliorare l’affidabilità con l’adozione di una distribuzione comandata da catena al posto della cascata di ingranaggi e l’adozione di una coppa dell’olio al posto del carter secco.

SUCCESSO
Malgrado questo, o forse proprio per questo motivo, i giornalisti dell’epoca ne rimasero entusiasti e alcuni gentlemen driver l’utilizzeranno (nella versione berlinetta di Zagato) in competizioni minori. Ad eccellere sono soprattutto la tenuta di strada, lo sterzo leggero e diretto e i freni potenti, resistenti e modulabili. Nel complesso è una delle migliori berlinette in circolazione, perfetta per far viaggiare i suoi ricchi proprietari. Destinata a sicuro successo, lo è ancor più perché vestita dai più importanti carrozzieri dell’epoca, come Zagato, Frua e Allemano. Ognuno di questi carrozzieri, seppur con leggere differenze da telaio a telaio, ha equipaggiato l’A6G54 con carrozzerie dagli stilemi ben definiti. Zagato ne ha rimarcato la sportività, Frua hacercato di aumentarne l’impatto visivo con vetture dalle ricche decorazioni mentre Allemano ha costruito le sue carrozzerie con una linea sofisticata, sportiva ed elegante e, soprattutto, ne ha rimarcato la funzione di auto sportiva ma non da corsa, equipaggiando gli interni con materiali pregiati e curando, in modo atipico per l’epoca, il livello delle finiture, sia nell’attenzione di montaggio sia nella scelta dei materiali utilizzati.

CARROZZERIA
Nata nel 1928 per volere di Serafino Allemano, la Carrozzeria che ne porta il nome ha sede in Via Orto Botanico a Torino e, sin dal 1940, si occupa di vestire le vetture più sportive tra cui le prime Ferrari 166, Jaguar, Aston Martin, ma anche Lancia, Fiat 1100 e Renault. Il risultato finale, dopo tre anni di produzione, dal 1954 al 1957, sono 60 esemplari in totale di A6CG 54, di cui poco più di un terzo carrozzati da Zagato, 17 da Frua e i rimanenti 21 da Allemano. Proprio alla matita di Allemano si deve la vettura ritratta in queste pagine. Si tratta di una delle 15 costruite nel 1956 da Allemano, per l’esattezza il telaio numero 2117 che ha visto la luce il 27 novembre, ordinata dall’appassionato Giulio Dubbini di Padova che l’ha pagata la notevole cifra di 3.034.000 Lire. Consegnata nel colore Verde Scuro, con interni verdi, ha passato i primi anni in modo tranquillo, e per i tagliandi era mandata presso la fabbrica a Modena. Nei primi anni ‘70 fu esportata in Canada, dove è rimasta fino alla metà degli anni ’80, prima di tornare in Europa. Nel 2001 passa ancora di mano e lascia l’Olanda per rientrare negli Stati Uniti, dove si trova tuttora e dove è stata sottoposta a un restauro completo, durato quattro anni, prima di essere messa all’asta da Gooding & Co.

RESTAURO
Il restauro si è reso necessario perchè, seppure si trattasse di una vettura in condizioni originali, in Olanda era stata ridipinta di rosso. Durante il restauro è emerso che i pannelli della carrozzeria sono ancora tutti originali, e tutti i particolari che la caratterizzano, i più difficili da trovare se mancanti, sono al loro posto. La scelta dell’attuale proprietario è stata di riportare l’auto al colore originale, operazione facilitata dal fatto che la prima vernice esisteva ancora sulla fascia del cruscotto.
Ripartito da questo punto, tutto il resto è venuto di conseguenza, con il massimo rispetto dell’originalità. Unica concessione alla modernità sono stati sincronizzatori evoluti, per rendere l’auto più facilmente usabile. Durante il periodo del restauro, anche le componenti meccaniche sono state riportate agli splendori originali, con una completa revisione del motore, del differenziale, dei freni e delle sospensioni. Stesso processo per gli interni, rivestiti di pelle verde e moquette della stesa tonalità, con un effetto cromatico di prim’ordine. Così facendo la, A6 G54 Allemano Coupé è tornata nelle condizioni che le spettano, in grado cioè di percorrere lunghe distanze senza sofferenze per se né per i suoi passeggeri.

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