Ma non è tutto, perché un comando al volante consente anche di gestire le sospensioni, adattando l’altezza da terra della vettura ai diversi tracciati: pista, fondi sconnessi e strade sterrate. In nome dell'antenata degli anni Ottanta, le sospensioni posteriori mantengono gli ammortizzatori centrali con le doppie molle laterali, uno schema tipico delle gruppo B, mentre all'anteriore svetta il moderno sistema push-rod. Per il cambio la scelta è ricaduta sul classico manuale a 6 marce, con rapporti più corti rispetto alla EVO37, ma si sta lavorando anche su un cambio sequenziale elettro-attuato a innesti frontali.
E il peso? Beh, alla luce della presenza della trazione integrale dovrebbe essere cresciuto, in realtà è contenuto entro i 1.100 kg grazie al massiccio ricorso a fibra di carbonio e titanio, per assicurare consistenti alleggerimenti su telaio, meccanica, impianti e carrozzeria. Per quanto riguarda invece il motore, confermato il binomio turbo e compressore volumetrico, ma con una frizione elettro-idraulica di azionamento del compressore meccanico che, in abbinamento alla valvola pop-off elettrica, riduce il turbo lag nonostante il ricorso a un turbocompressore più grande per contribuire al raggiungimento della potenza massima di 600 CV. Nuovi alberi a camme consentono di innalzare il regime massimo di rotazione del motore, senza perdere spinta in basso grazie alla fasatura variabile, con una corva di coppia che indica un picco di circa 580 Nm. A questo punto non ci resta che attendere il 26 febbraio per l'apertura del Salone di Ginevra, dove all'interno dello stand Kimera si potranno ammirare le auto leggendarie che l’hanno ispirata e alle quali la EVO38 rende omaggio.