22 November 2012

F1 GP Brasile 2012, tracciato e pneumatici

L’ultimo round della stagione di Formula Uno si svolgerà sul circuito di Interlagos, uno dei tracciati più corti ma anche uno dei più impegnativi dal punto di vista tecnico, con un giro di 4,309 chilometri caratterizzato da curve veloci, tornanti e dislivelli notevoli....

F1 gp brasile 2012, tracciato e pneumatici

Come lo scorso anno, l’ultima gara della stagione si disputerà sul leggendario circuito di Interlagos a San Paolo e, per l’occasione, Pirelli ha scelto gli pneumatici P Zero Silver hard e P Zero White medium. Interlagos è uno dei circuiti più corti ma anche uno dei più impegnativi dal punto di vista tecnico, con un giro di 4,309 chilometri caratterizzato da curve veloci, tornanti e dislivelli notevoli.

Le differenti variazioni altimetriche rendono fondamentale avere un grip e un carico aerodinamico ottimale. La curva 14 – la più lenta del tracciato – rappresenta al meglio alcune delle sfide tecniche che Interlagos pone agli pneumatici: il pilota frena bruscamente in salita, prima di entrare in curva, dovendo fare ben attenzione a controllare lo slittamento delle gomme in uscita di curva. Ad aumentare le difficoltà di questo circuito già molto complesso vi è il meteo, ad Interlagos notoriamente variabile, il che significa che il Cinturato Green intermediate e il Cinturato Blue wet potrebbero scendere in pista.

 

Per le sessioni di prove libere del venerdì, le squadre avranno a disposizione due set extra di pneumatici prototipo del prossimo anno: le mescole e la costruzione degli pneumatici slick 2013 saranno modificati; questa sarà, dunque, un’ occasione preziosa per i piloti per familiarizzare con le coperture della nuova stagione. Probabilmente, però, con la lotta per il titolo così serrata, molti piloti preferiranno concentrarsi unicamente sul Brasile.

 

 

Per  Bruno Senna (Williams F1 Team): “Interlagos è una pista difficile per le gomme perché vi sono abbastanza zone di trazione, alcune di esse in uscita da curve lente, che riversano carichi laterali sulle coperture. Al contempo, in alcune di queste curve si azionano contemporaneamente DRS e KERS, e ciò stressa enormemente le gomme posteriori. Al contrario, le gomme anteriori sono poco sollecitate su questo tracciato. La difficoltà deriva anche dal fatto che la pista è sconnessa, quindi gli pneumatici scivolano di più. Questi elementi rendono Interlagos una pista particolarmente impegnativa per le gomme, sulla quale difficilmente si potrà fare un solo pit-stop. Sono davvero felice di correre di nuovo sul circuito di casa. Questa è la mia terza gara in Brasile, anche se è la prima al volante di una F1. E’ una delle mie piste preferite. E’ così tecnica ma allo stesso tempo c’è un’ atmosfera pazzesca, grazie ai molti fan che mi spingono a dare il massimo.”

Il collaudatore Pirelli ha commentato: Lucas di Grassi: “Interlagos è la pista sulla quale ho iniziato la mia carriera in go-kart e resta uno dei miei circuiti preferiti, dove c’è un po’ di tutto, molte variazioni altimetriche e un ritmo piacevole. Credo che sia la pista di F1 con la maggiore altitudine, circa 700 metri dal livello del mare e questo avrà una grande influenza sia sul carico aerodinamico sia sulla potenza del motore. Da un punto di vista delle gomme, la combinazione hard-medium è azzeccata. Anche se l’asfalto è molto ruvido, l’usura degli pneumatici è abbastanza contenuta: le curve non sono così veloci e non stressano così tanto le gomme, come avviene, ad esempio, a Suzuka. Inoltre, abbiamo scelto pneumatici abbastanza conservativi. La mescola media sarà la più veloce e per questo sarà probabilmente la scelta preferita per le qualifiche. Ho il sospetto che sarà una gara con due pit-stop. L’unico elemento di imprevedibilità è legato alla pioggia che renderebbe la gara ancora più interessante con il campionato ancora aperto. “

 

 

Note tecniche

-La gara si snoda su 71 giri. Il vincitore dello scorso anno, Mark Webber (Red Bull), adottò una strategia a tre soste.

• La trazione è fondamentale a Interlagos, in particolare nelle fasi combinate di frenata e ripresa.

• L’ampia varietà di curve veloci e lente, insieme ai molti cambi di pendenza e all’altitudine, rendono difficile trovare il giusto set-up aerodinamico. L’ultimo settore del giro è uno dei più importanti per il tempo sul giro finale, quindi avrà la priorità in termini di set-up.

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