Alfa Romeo 147 2.0 16V TS - Bmw 120i
Introduzione
Due facce, due personalità, per
chi ama farsi notare, ma poi vuole guidare sul serio e per
questo
sceglie l’auto più con il cuore che con la testa.
Con le berline,
oggi tanto di moda, tutte spazio, confort e famiglia, l'Alfa 147 e la Bmw
Serie 1 hanno ben poco in comune: solo la carrozzeria cinque porte, scelta
per ora obbligata, nel caso della compatta Bmw e versione, per così dire,
mimetizzata, per la 147, che fa quasi scomparire le maniglie posteriori
nella cornice dei finestrini.
Sportive,
d'altra parte, si nasce. La 147, dopo il restyling
dello scorso
autunno, ha un frontale ancor più aggressivo mentre la tedesca non
passa
certo inosservata, con quel muso lungo, il parabrezza arretrato, la
coda molto raccolta e i tagli e controtagli di carrozzeria tipici della
più recente produzione Bmw. Le promesse stilistiche trovano puntuale
conferma nell'impostazione meccanica e, di conseguenza, nel feeling di
guida.
La Serie 1 è l'unica, in questa classe,
a proporre la trazione posteriore, associata, come in tutte le Bmw,
al motore anteriore longitudinale mentre la 147 ha sì, la trazione
anteriore
ma non è una delle tante a trazione anteriore anzi, per maneggevolezza
e dinamismo resta la concorrente numero uno della cinque porte di Monaco.
Tra
Serie 1 e 147, dunque, è sfida vera, all'insegna del piacere di
guida. Una sfida che qui diventa un confronto ad armi pari, visto che
entrambe hanno un motore 2,0 litri a benzina da 150 cavalli. Pur
così diverse nell'anima, le due compatte sportive su strada non
deludono
affatto: l'Alfa è più brillante ai bassi regimi, la Bmw esce alla
distanza
con prestazioni di assoluto spessore, tutte e due vantano piacere
di guida e tenuta di strada di grande valore.
Prezzi:
Alfa Romeo 147 2.0 16V TS Distinctive
5p. 24.370
euro
Bmw 120i Attiva: 29.050
euro
Due facce, due personalità, per chi ama farsi notare, ma poi vuole guidare sul serio e per questo sceglie l’auto più con il cuore che con la testa. Con le berline, oggi tanto di moda, tutte spazio, confort e famiglia, l'Alfa 147 e la Bmw Serie 1 hanno ben poco in comune: solo la carrozzeria cinque porte, scelta per ora obbligata, nel caso della compatta Bmw e versione, per così dire, mimetizzata, per la 147, che fa quasi scomparire le maniglie posteriori nella cornice dei finestrini.
Sportive, d'altra parte, si nasce. La 147, dopo il restyling dello scorso autunno, ha un frontale ancor più aggressivo mentre la tedesca non passa certo inosservata, con quel muso lungo, il parabrezza arretrato, la coda molto raccolta e i tagli e controtagli di carrozzeria tipici della più recente produzione Bmw. Le promesse stilistiche trovano puntuale conferma nell'impostazione meccanica e, di conseguenza, nel feeling di guida.
La Serie 1 è l'unica, in questa classe, a proporre la trazione posteriore, associata, come in tutte le Bmw, al motore anteriore longitudinale mentre la 147 ha sì, la trazione anteriore ma non è una delle tante a trazione anteriore anzi, per maneggevolezza e dinamismo resta la concorrente numero uno della cinque porte di Monaco.
Tra Serie 1 e 147, dunque, è sfida vera, all'insegna del piacere di guida. Una sfida che qui diventa un confronto ad armi pari, visto che entrambe hanno un motore 2,0 litri a benzina da 150 cavalli. Pur così diverse nell'anima, le due compatte sportive su strada non deludono affatto: l'Alfa è più brillante ai bassi regimi, la Bmw esce alla distanza con prestazioni di assoluto spessore, tutte e due vantano piacere di guida e tenuta di strada di grande valore.
Prezzi:
Alfa Romeo 147 2.0 16V TS Distinctive 5p. 24.370 euro
Bmw 120i Attiva: 29.050 euro
Come sono fatte
Trattandosi di berline cinque porte
con spiccata propensione all'immagine e al piacere di guida, lo spazio
a bordo è quello che è, ed è riservato
soprattutto ai passeggeri anteriori.
Il posto di guida della compatta Bmw è degno di una sportiva
doc,
con il sedile abbassato e posizionato fra il tunnel centrale e il
montante
laterale, il volante in alto, la pedaliera ben allineata e validi
ancoraggi
per le gambe.
Il
rovescio della medaglia, tuttavia, è qualche sacrificio non
trascurabile
in termini di accessibilità, più agevole invece
sulla 147, dove
la posizione di guida ha l'unico handicap di un piano di seduta un po'
troppo rialzato. Abitabilità limitata anche per chi viaggia dietro.
Come per i posti anteriori, sulla Serie 1 l'accessibilità a quelli
posteriori,
complice il montante centrale piuttosto arretrato, risulta meno agevole
rispetto all'Alfa 147.
Trattandosi
di berline votate più alla sportività che all'abitabilità,
sia la 147 sia
la Serie 1 non raggiungono valori da record in tema di capacità di
carico
del bagagliaio, che è solo discreta: 330 litri, calcolati con i
sedili in posizione d'uso, per la Bmw contro 292 per la 147.
Trattandosi di berline cinque porte con spiccata propensione all'immagine e al piacere di guida, lo spazio a bordo è quello che è, ed è riservato soprattutto ai passeggeri anteriori. Il posto di guida della compatta Bmw è degno di una sportiva doc, con il sedile abbassato e posizionato fra il tunnel centrale e il montante laterale, il volante in alto, la pedaliera ben allineata e validi ancoraggi per le gambe.
Il rovescio della medaglia, tuttavia, è qualche sacrificio non trascurabile in termini di accessibilità, più agevole invece sulla 147, dove la posizione di guida ha l'unico handicap di un piano di seduta un po' troppo rialzato. Abitabilità limitata anche per chi viaggia dietro. Come per i posti anteriori, sulla Serie 1 l'accessibilità a quelli posteriori, complice il montante centrale piuttosto arretrato, risulta meno agevole rispetto all'Alfa 147.
Trattandosi di berline votate più alla sportività che all'abitabilità, sia la 147 sia la Serie 1 non raggiungono valori da record in tema di capacità di carico del bagagliaio, che è solo discreta: 330 litri, calcolati con i sedili in posizione d'uso, per la Bmw contro 292 per la 147.
La tecnica
La Serie 1 è l'unica compatta con il
motore anteriore disposto longitudinalmente e la trazione posteriore.
L'Alfa 147 si differenzia dalle classiche trazioni anteriori per le
caratteristiche
dell'autotelaio, con particolare riferimento all'avantreno, dove in
luogo della classica geometria McPherson troviamo, come sulle Alfa più
grandi, uno schema a quadrilatero alto con doppio braccio oscillante e
barra stabilizzatrice montata su giunti sferici, soluzione che comporta
ingombri maggiori ma che garantisce elevate doti di controllo.
L'asse
posteriore, invece, è a ruote indipendenti ma con classici montanti
McPherson
accoppiati a bracci longitudinali, mentre sulla Bmw, che propone un
avantreno con elementi McPherson a doppio snodo in parte in alluminio,
dietro ci sono sofisticate sospensioni multilink a cinque bracci. Per
quanto riguarda l'assetto, la 147 Distinctive della nostra prova prevede
di serie l'assetto Comfort, che rispetto allo standard è meno
rigido,
senza peraltro penalizzare le qualità dinamiche, mentre la 120i
Attiva
ha di serie l'assetto sportivo.
Il
motore è quattro cilindri 2.0 a benzina con 16 valvole per entrambe:
l'unità in dotazione alla 147 dispone di variatore di fase
elettro-idraulico,
distribuzione bialbero con cinghia dentata e doppia accensione Twin Spark,
ossia con due candele per cilindro, mentre il 2,0 litri della Serie
1 si avvale di fasatura variabile e tecnologia Valvetronic, che affida
l'alimentazione alla variazione dell'alzata delle valvole di aspirazione,
gestita dall'elettronica anziché dalla classica farfalla.
L'impianto frenante, su entrambi i modelli,
è a dischi con quelli anteriori autoventilanti e Abs di serie,
così come
sono di serie sia l’antipattinamento ASR sia il controllo della
stabilità,
ribattezzato DSC in Bmw e VDC in casa Alfa: l'ASR è disattivabile
tramite
un pulsante ospitato nell'abitacolo, mentre sull'Alfa il controllo di
stabilità
è sempre inserito. Per quanto riguarda la dotazione di sicurezza passiva,
Alfa e Bmw dispongono, di serie, di air bag frontali, laterali e a
tendina.
La Serie 1 è l'unica compatta con il motore anteriore disposto longitudinalmente e la trazione posteriore. L'Alfa 147 si differenzia dalle classiche trazioni anteriori per le caratteristiche dell'autotelaio, con particolare riferimento all'avantreno, dove in luogo della classica geometria McPherson troviamo, come sulle Alfa più grandi, uno schema a quadrilatero alto con doppio braccio oscillante e barra stabilizzatrice montata su giunti sferici, soluzione che comporta ingombri maggiori ma che garantisce elevate doti di controllo.
L'asse posteriore, invece, è a ruote indipendenti ma con classici montanti McPherson accoppiati a bracci longitudinali, mentre sulla Bmw, che propone un avantreno con elementi McPherson a doppio snodo in parte in alluminio, dietro ci sono sofisticate sospensioni multilink a cinque bracci. Per quanto riguarda l'assetto, la 147 Distinctive della nostra prova prevede di serie l'assetto Comfort, che rispetto allo standard è meno rigido, senza peraltro penalizzare le qualità dinamiche, mentre la 120i Attiva ha di serie l'assetto sportivo.
Il motore è quattro cilindri 2.0 a benzina con 16 valvole per entrambe: l'unità in dotazione alla 147 dispone di variatore di fase elettro-idraulico, distribuzione bialbero con cinghia dentata e doppia accensione Twin Spark, ossia con due candele per cilindro, mentre il 2,0 litri della Serie 1 si avvale di fasatura variabile e tecnologia Valvetronic, che affida l'alimentazione alla variazione dell'alzata delle valvole di aspirazione, gestita dall'elettronica anziché dalla classica farfalla.
L'impianto frenante, su entrambi i modelli, è a dischi con quelli anteriori autoventilanti e Abs di serie, così come sono di serie sia l’antipattinamento ASR sia il controllo della stabilità, ribattezzato DSC in Bmw e VDC in casa Alfa: l'ASR è disattivabile tramite un pulsante ospitato nell'abitacolo, mentre sull'Alfa il controllo di stabilità è sempre inserito. Per quanto riguarda la dotazione di sicurezza passiva, Alfa e Bmw dispongono, di serie, di air bag frontali, laterali e a tendina.
Su strada
Due approcci tecnici, due comportamenti,
ma una grande dote in comune: il piacere di guida. Su strada, le
berline
Alfa e Bmw non deludono le attese, anche se poi mantengono quel che promettono
in maniera differente. A cominciare dalla qualità di erogazione
dei
motori: il Twin Spark Alfa è più grintoso ai bassi regimi, il due
litri
Bmw è invece più fluido. Il primo si fa sentire subito,
il quattro
cilindri tedesco risponde con relativa pigrizia fino ai 3.000-3.500 giri,
per poi acquisire uno spunto soddisfacente, con il risultato di penalizzare
la prontezza di risposta.
Ciò
non significa, è bene precisarlo, che la 120i manchi di verve. Che i 150
cavalli (161,5 Cv rilevati dal nostro Centro Prove)
sappiano,
in ultima analisi, spingere come si deve lo dimostra lo stesso valore della
velocità di punta: 215,1 km/h rilevati, sia pure a
fronte dei 217
km/h che sono dichiarati dal costruttore, in ogni caso un valore considerevole
per una due litri. Bene anche lo 0-100 km/h, che viene raggiunto in
8,46", tempo di 2,4 decimi inferiore a quello ufficiale.
Nonostante i risultati prestazionali che,
nei valori assoluti, sono più favorevoli alla vettura tedesca, il
feeling
di guida più sportivo e dinamico si respira al volante della berlina Alfa
che, pur senza far ricorso a un assetto particolarmente rigido, fa sfoggio
di una tenuta di strada prossima all'impeccabile, con un rollio poco
pronunciato e un assetto sempre ben controllato e facile da gestire. Doti
che consentono velocità di percorrenza in curva insospettate e una
rapidità
altrettanto apprezzabile nei cambi di direzione.
Sia
sul misto, sia sul veloce, il frontale della 147 chiude prontamente la
traiettoria senza per questo mandare in crisi il retrotreno, così
come
l'appoggio laterale è sempre efficace, mai compromesso da trasferimenti
di carico improvvisi. Ne esce un comportamento gradevole e spigliato, che
permette di guidare la 147 con poco impegno ma al tempo stesso con buon
brio e senza sbavature: l'azione dello sterzo è sempre molto precisa e
con un grado di prontezza apprezzabile.
Se
poi parliamo di prestazioni assolute, va da sè che quelle della 147
non sfigurano al cospetto dei risultati cronometrici ottenuti dalla Bmw,
con particolare riferimento all'accelerazione da 0 a 100 km/h, dove l'Alfa
ha ottenuto un tempo di 8,67", migliorando i 9,3" dichiarati
dalla Casa. Il divario fra la 147 e la compatta Bmw, in definitiva,
è misurabile soprattutto con gli strumenti: quanto a emozioni, invece,
siamo lì.
Risultato: la cinque porte Bmw, validamente
appoggiata a terra su cerchi in lega da 17" con pneumatici 205/50
(disponibili come optional) ed equipaggiata di serie con l'assetto sportivo,
si adatta a una guida sportiva e performante ma, diversamente dall'Alfa,
paga dazio a un motore che offre il meglio di sé solo ai regimi
più alti
e alla rapportatura piuttosto lunga del cambio a sei marce, che, da
un lato privilegia il contenimento dei consumi senza penalizzare le prestazioni
assolute, ma dall'altro pregiudica in maniera non irrilevante le riprese,
costringendo un po' troppo spesso a scalare una o più marce per ottenere
un'accelerazione adeguata.
Per
quanto riguarda il confort, sia l’Alfa 147 sia la Serie 1 garantiscono
un apprezzabile assorbimento della strada ma la tedesca, complice l'assetto
rigido, offre risposte più secche sulle sconnessioni brevi, mentre
sulla 147 l’assetto Comfort, che equipaggia di serie la 147 in
allestimento
Distinctive, non risulta particolarmente sportivo ma garantisce un assorbimento
più che adeguato delle imperfezioni del terreno: un compromesso, tutto
sommato, accettabile.
Due approcci tecnici, due comportamenti, ma una grande dote in comune: il piacere di guida. Su strada, le berline Alfa e Bmw non deludono le attese, anche se poi mantengono quel che promettono in maniera differente. A cominciare dalla qualità di erogazione dei motori: il Twin Spark Alfa è più grintoso ai bassi regimi, il due litri Bmw è invece più fluido. Il primo si fa sentire subito, il quattro cilindri tedesco risponde con relativa pigrizia fino ai 3.000-3.500 giri, per poi acquisire uno spunto soddisfacente, con il risultato di penalizzare la prontezza di risposta.
Ciò non significa, è bene precisarlo, che la 120i manchi di verve. Che i 150 cavalli (161,5 Cv rilevati dal nostro Centro Prove) sappiano, in ultima analisi, spingere come si deve lo dimostra lo stesso valore della velocità di punta: 215,1 km/h rilevati, sia pure a fronte dei 217 km/h che sono dichiarati dal costruttore, in ogni caso un valore considerevole per una due litri. Bene anche lo 0-100 km/h, che viene raggiunto in 8,46", tempo di 2,4 decimi inferiore a quello ufficiale.
Nonostante i risultati prestazionali che, nei valori assoluti, sono più favorevoli alla vettura tedesca, il feeling di guida più sportivo e dinamico si respira al volante della berlina Alfa che, pur senza far ricorso a un assetto particolarmente rigido, fa sfoggio di una tenuta di strada prossima all'impeccabile, con un rollio poco pronunciato e un assetto sempre ben controllato e facile da gestire. Doti che consentono velocità di percorrenza in curva insospettate e una rapidità altrettanto apprezzabile nei cambi di direzione.
Sia sul misto, sia sul veloce, il frontale della 147 chiude prontamente la traiettoria senza per questo mandare in crisi il retrotreno, così come l'appoggio laterale è sempre efficace, mai compromesso da trasferimenti di carico improvvisi. Ne esce un comportamento gradevole e spigliato, che permette di guidare la 147 con poco impegno ma al tempo stesso con buon brio e senza sbavature: l'azione dello sterzo è sempre molto precisa e con un grado di prontezza apprezzabile.
Se poi parliamo di prestazioni assolute, va da sè che quelle della 147 non sfigurano al cospetto dei risultati cronometrici ottenuti dalla Bmw, con particolare riferimento all'accelerazione da 0 a 100 km/h, dove l'Alfa ha ottenuto un tempo di 8,67", migliorando i 9,3" dichiarati dalla Casa. Il divario fra la 147 e la compatta Bmw, in definitiva, è misurabile soprattutto con gli strumenti: quanto a emozioni, invece, siamo lì.
Risultato: la cinque porte Bmw, validamente appoggiata a terra su cerchi in lega da 17" con pneumatici 205/50 (disponibili come optional) ed equipaggiata di serie con l'assetto sportivo, si adatta a una guida sportiva e performante ma, diversamente dall'Alfa, paga dazio a un motore che offre il meglio di sé solo ai regimi più alti e alla rapportatura piuttosto lunga del cambio a sei marce, che, da un lato privilegia il contenimento dei consumi senza penalizzare le prestazioni assolute, ma dall'altro pregiudica in maniera non irrilevante le riprese, costringendo un po' troppo spesso a scalare una o più marce per ottenere un'accelerazione adeguata.
Per quanto riguarda il confort, sia l’Alfa 147 sia la Serie 1 garantiscono un apprezzabile assorbimento della strada ma la tedesca, complice l'assetto rigido, offre risposte più secche sulle sconnessioni brevi, mentre sulla 147 l’assetto Comfort, che equipaggia di serie la 147 in allestimento Distinctive, non risulta particolarmente sportivo ma garantisce un assorbimento più che adeguato delle imperfezioni del terreno: un compromesso, tutto sommato, accettabile.
Il verdetto
Alfa Romeo |
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Posto di guida
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Abitabilità anteriore
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Capacità del bagagliaio
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