20 June 2022

SUZUKI S-CROSS

Si rilancia soprattutto dal punto di vista estetico grazie ad un frontale che si conferma tipico di un vero e proprio suv, ma anche all’interno la qualità dei materiali e la fruibilità del sistema di infotainment è livello elevato. Su strada il sistema ibrido e la trazione 4x4 garantiscono efficienza e prestazioni convincenti...

Le dimensioni della nuova Suzuki S-Cross sono identiche alla generazione precedente, è il nuovo design a renderla una vettura rinnovata di sana pianta. Il frontale, infatti, è stato rialzato, come si conviene di più a un Suv e ha una grande calandra piatta con una linea cromata che unisce i gruppi ottici a Led. Anche la fiancata è diventata molto più muscolosa rispetto a prima: ha una linea di cintura elevata che termina direttamente sugli angoli dei fari posteriori, molto pronunciati e uniti, un po’ come l’anteriore, da una fascia che qui è, invece, di colore nero. In una parola la coda la si può definire massiccia, soprattutto per via del paraurti particolarmente sporgente.

Se un punto di forza dei suv è quasi sempre l’abitabilità posteriore, la nuova S-Cross non fa eccezione, a partire dall’accessibilità: l’entrata, infatti, è ampia e i sedili sono rialzati, facilitando l’accesso a bordo. L’imbottitura è leggermente dura, ma in generale si sta molto comodi: per i piedi c’è parecchio spazio così come per le gambe, anche per chi è alto 1 metro e 90 cm. Per la testa c’è qualche centimetro in meno a causa del tetto in vetro, soprattutto se ci si siede al centro dove comunque non si sta per nulla sacrificati. Il bagagliaio, invece, offre 430 litri in configurazione standard e 1.265 litri con i sedili abbassati.

L’abitacolo è molto tradizionale nell’impostazione generale, e quello che forse sottolinea di più questo aspetto è la leva del cambio automatico: alta, spessa e sicuramente di grande impatto visivo rispetto a quanto ormai siamo abituati con i comandi digitali di altri modelli sul mercato. Sopra al cambio c’è il climatizzatore automatico bi-zona di serie in ogni caso, anche qui con tasti e rotori fisici sempre pratici da azionare. Look classico anche per il volante che ha una forte presenza visiva grazie al design molto solido con razze spesse su cui si trovano gran parte dei comandi, come il cruise control e la gestione multimediale.

Il resto delle funzioni si divide con pulsanti tra la zona inferiore del volante e in basso di fianco al conducente. La logica di funzionamento dell’infotainment da 9 pollici è intuitiva, ed è letteralmente multifunzione perché si possono tenere aperti più menù insieme, in modalità split screen.

La reattività ai comandi è nella media, anche se a volte c’è qualche ritardo di risposta appena si avvia l’auto. Al riguardo è apprezzabile che all’accensione lo schermo mostri la macchina a 360 gradi così da vedere eventuali ostacoli prima di partire. Sono di serie Android Auto e Apple CarPlay, quest’ultimo anche wireless, ma non è disponibile una postazione di ricarica senza fili per lo smartphone.

È disponibile un’unica opzione di motorizzazione per la S-Cross e cioè un 1.400 cc turbo a benzina a quattro cilindri con sistema mild hybrid a 48V che sviluppa 129 Cv e 235 Nm di coppia. Di serie è previsto un cambio manuale a 6 marce, mentre a richiesta si può optare anche per un automatico sempre a 6 rapporti dell’auto della prova, così come la trazione integrale.

Pur trattandosi di un ibrido di tipo leggero, la presenza della componente elettrica si fa sentire in maniera sostanziosa in termini di supporto al motore termico, fungendo da vero e proprio alternatore che permette di spegnere la macchina praticamente ogni volta che ci si ferma, ma anche da vero e proprio aiuto in accelerazione, lavorando insieme al benzina e dando un boost di circa 14 Cv in più.

Per quanto riguarda invece il cambio, ha una buona logica di funzionamento e i passaggi di marcia sono fluidi, tutto a favore del confort di marcia.

Benché questa Suzuki non sembri avere un’indole realmente sportiva, è comunque disponibile la modalità Sport che rende più reattiva la risposta dell’acceleratore e ritarda le cambiate lasciando che il motore giri più alto. Lo stesso selettore, tuttavia, permette di inserire anche due modalità di guida molto più azzeccate considerando il tipo di auto: la Snow e la Lock che sfruttano la trazione integrale per permettere all’auto di cavarsela anche dove l’asfalto finisce.

E un pò come per la Suzuki Jimny, la parola chiave anche della S-Cross è per Suzuki la leggerezza, tant’è che l’auto della prova pesa poco più di 1.300 kg. In sostanza, se non c’è da aspettarsi di guidare un fuoristrada duro e puro, una salita in mezzo all’erba o alla ghiaia un po’ dissestata non saranno certamente un problema.

Se parliamo di comportamento su strada, poi, è sempre la leggerezza a rendere questa Suzuki divertente da guidare, considerando la categoria di auto: il rollio è relativamente ridotto e lo sterzo ha il carico giusto, con una demoltiplicazione che non esaspera gli inserimenti.

Cosa che su un Suv in realtà trasmette compostezza, con una buona stabilità anche frenando e chiudendo la traiettoria in curva. Le sospensioni gestiscono molto bene le ondulazioni lente o anche le più pronunciate, mentre sulle buche più secche a bassa velocità accusano un pò di più i colpi.

Nel complesso, comunque, la S-Cross è una macchina agile che sa destreggiarsi bene nella guida nel traffico, anche quando arriva il momento di parcheggiare grazie alle telecamere a 360 gradi.

Per quanto riguarda i consumi, in città si riescono a fare circa 15 km al litro a patto che si mantenga un’andatura regolare, ma si scende a 11 o 12 quando il traffico aumenta. In extraurbano viaggiando tranquilli e a velocità costante, si toccano i 20 km con un litro, mentre alzando un po’ il ritmo, il computer di bordo segna 9 km con un litro.

In autostrada invece ci si tiene intorno ai 14 km al litro che poi all’incirca è anche la media generale dei consumo: 7 litri su 100 km.

La Suzuki S-Cross parte da 29.090 euro e il listino è molto chiaro: l’allestimento di partenza si chiama Top+ e sostanzialmente non c’è nulla da aggiungere perché quasi tutto è di serie.

Se proprio si vuole avere il massimo, per poco più di 33.000 euro si può passare alla Starwiew della prova e che include il cambio automatico e l’utile tetto in vetro apribile.

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