a cura di Redazione Automobilismo - 23 November 2020

Emissioni, Europa: alla ricerca dei Brand più amici dell’ambiente

L’Europa introduce nuovi criteri per l’indirizzamento dei fondi verdi nei confronti delle Case auto più virtuose dal punto di vista ambientale.

L’Unione Europea ha aperto una serie di consultazioni per la realizzazione di un ranking con il quale valutare i Marchi automotive sotto l’aspetto della sostenibilità. Questa procedura permetterà alla stessa Europa di poter indirizzare nel migliore dei modi la liquidità della finanza verde cioè i fondi destinati al sostentamento di progetti effettivamente ecosostenibili, realizzati allo stesso tempo da Brand virtuosi dal punto di vista ambientale. I nuovi criteri permetteranno di classificare le Case auto a seconda della CO2 emessa. In sostanza, in base ai nuovi criteri che Bruxelles intende introdurre, la produzione di un’automobile verrà considerata un investimento “sostenibile” solo se questa riguarderà un’ibrida plug-in o un’elettrica, e dal 2026 solo le vetture a emissioni zero. Le auto, infatti, per essere ritenute progetti sostenibili dovranno prevedere emissioni di CO2 sotto i 50 g/km.

Una iniziativa, sicuramente più severa delle normative attualmente in vigore nella stessa Unione, che punta a compiere un ulteriore passo verso il raggiungimento degli obiettivi climatici, in particolare quello delle emissioni zero entro il 2050. Una nuova serie di regole e normative che però preoccupa i costruttori europei che temono che tale classificazione possa scoraggiare gli investimenti nell’industria automobilistica proprio quando questa ne ha più bisogno per passare a soluzioni più ecologiche. Sicuramente va detto che questo nuovo piano della Commissione europea, non introducendo alcuna effettiva e nuova restrizione o inasprimento delle attuali normative, non intende imporre paletti alla fabbricazione o alla vendita delle auto, ma ha l’intento di assicurarsi che gli investimenti verdi si possano dirigere esclusivamente su progetti a basse emissioni e non su quelli di facciata che vengono presentati come eco-friendly, ma che in realtà hanno poco da spartire con l’ecosostenibilità.

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