a cura di Redazione Automobilismo - 31 March 2020

Coronavirus: anche Autostrade chiede aiuto al Governo

Il crollo dei pedaggi e del traffico veicolare lungo le nostre arterie stradali e autostradali ha spinto Autostrade per l’Italia a chiedere aiuto all’esecutivo giallo-rosso.

La forte epidemia di Coronavirus (Covid-19) ha reso necessarie misure molo forti per cercare di contenere il più possibile la diffusione e il contagio del virus. Queste severe misure hanno però portato alla chiusura parziale se non totale di molte fabbriche e aziende e alla limitazione degli spostamenti alle esigenze di assoluta o comprovata necessità. Questo ha naturalmente generato il crollo totale del traffico veicolare tanto urbano quanto extraurbano e naturalmente anche di quello autostradale. Una situazione che si è tradotta in un calo quasi totale del numero dei pedaggi giornalieri e quindi in un crollo consistente degli incassi da parte di Autostrade per l’Italia che ora si è vista costretta a chiedere l’intervento del Governo per correrle in aiuto. A confermarlo è anche Fabrizio Palenzona, numero uno dell’Aiscat, che ha scritto una lettera al governo in cui espone una serie di richieste per uscire il prima possibile da questo momento di crisi, mettendo in guardia dalle inevitabili ricadute sul settore delle limitazioni agli spostamenti imposte dalle norme emergenziali.

Autostrade per l’Italia (Aspi) dei Benetton guida la carica dei concessionari che chiedono soldi al governo per far fronte all’emergenza Coronavirus, ventilando il rischio di fallimento. Se, infatti, il Governo non dovesse varare immediatamente misure urgenti per il settore, si rischia fin da subito gravi ripercussioni sulla capacità dei concessionari di poter sostenere i costi operativi connessi alla necessità di mantenere in esercizio le infrastrutture con il rischio della sopravvivenza stessa di molti operatori se l’emergenza dovesse protrarsi troppo a lungo. I concessionari per questo chiedono la sospensione di qualsiasi imposta, tassa o debito a favore delle amministrazioni dello Stato o di enti o società a prevalente capitale pubblico, una moratoria garantita dallo Stato dei debiti verso le banche e la sospensione dell’ammortamento dei beni devolvibili. Misure rese necessarie per evitare il reale rischio di fallimento.

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