a cura di Redazione Automobilismo - 24 February 2020

Auto elettriche: il problema potrebbero essere i picchi di ricarica

Una problematica tanto infrastrutturale quanto economica, portata dall’Arera - l'autorità nazionale per l'energia, le reti e l'ambiente – fin davanti alla Commissione Finanze della Camera.

Più volte vi abbiamo detto che ad oggi, se l’intero parco circolante italiano dovesse essere istantaneamente sostituito con vetture a batteria, ci troveremmo sicuramente a far fronte a non pochi problemi tanto dal punto di vista economico/infrastrutturale quanto sotto l’aspetto ambientale ed ecologico. L’introduzione sul mercato di un numero pressoché smodato di veicoli elettrici costringerebbe, infatti, il Governo a dover realizzare un numero adeguato di stazioni di ricarica. Un quantitativo tale da garantire un rifornimento di energia pressoché uguale a quello che avviene oggi per il rifornimento di carburanti.

E' la potenza il vero problema

Nello stesso tempo questi centri di ricarica, numerosi e ben sparsi sul territorio nazionale, dovranno essere abbastanza potenti da garantire un rifornimento simultaneo di più vetture in corrente continua ad alta potenza. Una necessità che innescherebbe inevitabilmente l’installazione di colonnine adeguate e di tutta una rete di trasporto dell’energia adeguatamente dimensionata a sopperire a una tale richiesta di energia e potenza. Richiesta che allo stato attuale delle cose non creerebbe problematiche dal punto di vista del quantitativo di energia necessaria, l’Italia ha, infatti, abbastanza energia per sopperire a tale prelievo forzoso e smisurato rispetto ad ora, ma che potrebbe creare non pochi problemi per il livello di potenza richiesto alla rete.

Tecnologia Vehicle to Grid

L'aumento delle richieste per le ricariche delle elettriche farà quindi sentire i suoi effetti non tanto sul fronte produttivo quanto sulla rete di distribuzione, a causa dell'aumento di potenza prelevata in un determinato istante o luogo. Ecco allora nascere i primi "smart charging" o sistemi di ricarica "intelligente" capaci di gestire i picchi di prelievo. Tali sistemi sfrutterebbero la tecnologia del V2G (Vehicle to Grid) che con la carica delle batterie delle auto andrebbe a stabilizzare il sistema e a fornire all'occorrenza energia all'intero sistema elettrico soprattutto in quei momenti di maggior richiesta, così da evitare che quei picchi possano creare problemi alla rete di distribuzione elettrica.

Tariffe più basse

Una rete talmente intelligente da sfruttare i momenti in cui la rete è più "scarica" o da coniugare la ricarica con la disponibilità locale di generazione elettrica da fonti rinnovabili. Questo sistema permetterebbe, infine, di contenere i costi di investimento per il potenziamento delle reti attuali, innescando inevitabilmente benefici economici su tutti gli utenti del sistema elettrico che potrebbe in sostanza beneficiare di tariffe agevolate e non rincarate dei costi di investimento necessari sulla rete in caso di 'picchi' di prelievo contemporanei.

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