di Mirko Rovida - 01 July 2019

F1, Verstappen beffa Leclerc nel finale e vince il GP d’Austria

Charles Leclerc domina il weekend austriaco ma nel finale di gara uno scatenato Max Verstappen rimonta e conquista la vittoria sul tracciato di casa della Red Bull.

Mercedes soffre, Ferrari e Red Bull riescono a brillare

La vera novità del Gran Premio austriaco di Formula 1 è che per la prima volta dall’inizio della stagione non si è assistito a un dominio targato Mercedes. Per la prima volta in questo Campionato i tedeschi della Stella tornano a casa sconfitti da Red Bull e Ferrari sia in qualifica e in gara. Toto Wolff, team principal della Mercedes, attribuisce la scarsa performance della W10 alle difficoltà incontrate dal team nel raffreddare la propria vettura sul tracciato di Spielberg. L’impressione è che le Frecce d’Argento, invece, non avessero proprio la velocità necessaria a impensierire gli avversari e in questa circostanza sia la Ferrari che la Red Bull hanno brillato centrando la prima fila in qualifica con Charles Leclerc e Max Verstappen.

I giovani infiammano il Gran Premio

A monopolizzare la scena durante la gara ci hanno pensato i giovani. Al via Max Verstappen ha completamente sbagliato la partenza finendo al settimo posto dopo esser partito secondo. Ciò sembrava aver completamente compromesso la gara dell’olandese che, invece, ha poi messo in scena una rimonta furibonda. Prima, Verstappen si è liberato di Lando Norris, altro giovane che stava vendendo cara la pelle a Hamilton e Vettel seppur in una McLaren ancora inferiore ai top team, poi l’olandese si è messo a caccia di Sebastian Vettel. Con il quattro volte campione del mondo si è innescato un duello avvincente dove il tedesco ha provato in tutti modi a tenere dietro il torello della Red Bull. Dopo ripetuti attacchi, Verstappen è riuscito a conquistare la posizione del ferrarista e si è subito lanciato all’inseguimento di Valtteri Bottas. A differenza di Vettel, il finlandese non ha posto alcuna resistenza e ciò ha permesso a Verstappen di conquistare agevolmente la seconda posizione e di lanciarsi immediatamente a caccia della vittoria. Negli ultimi giri si è dunque assistito alla lotta che tutti aspettavano con ansia: quella per la vittoria tra Charles Leclerc e Max Verstappen.

Il monegasco della Ferrari si è difeso in maniera impeccabile ma la differenza di passo tra i due è sempre stata evidente. Dopo aver studiato l’avversario per qualche giro, Verstappen ha tentato il sorpasso più aggressivo della sua gara infilando all’interno il ferrarista che gli aveva concesso abbastanza spazio per compiere la manovra. L’attacco molto rude è però sfociato in un contatto che ha costretto Charles Leclerc a uscire di pista e lasciar campo aperto a Max Verstappen. L’olandese ha così ottenuto il sesto successo in carriera andando a festeggiare con la propria squadra e i tifosi olandesi, accorsi in grandissimo numero per sostenere il loro connazionale. A seguito di tale manovra sono partite immediatamente le polemiche e i commissari hanno messo sotto investigazione il fatto, salvo poi non intraprendere alcuna azione a riguardo dopo quattro ore di consultazione.

Questa è la Formula 1 che vogliamo

Dopo la scarsità di emozioni del Gran Premio di Francia, questa corsa è stata una manna dal cielo. Sorpassi a non finire, rimonte furibonde, strategie differenziate e tensione dallo spegnimento dei semafori fino alla bandiera a scacchi; finalmente questa è la Formula 1 che tutti noi vogliamo. Tuttavia, rimane ancora una certa amarezza per come è stato gestito l’episodio controverso tra Leclerc e Verstappen. Non tanto per la decisione presa dai commissari a fine gara che hanno giustamente reputato l’accaduto come un incidente di gara. Il disappunto rimane perché la FIA non riesce a far capire quale siano i propri metri di misura. Regolamento alla mano, Max Verstappen avrebbe meritato la penalità per la manovra su Charles Leclerc, avendo causato una collisione e forzato un altro pilota a uscire dal tracciato. La regola è cristallina e chiarissima a riguardo e i precedenti nell’epoca recente di certo non mancano. Per citarne alcuni, Vettel su Massa a Silverstone nel 2016, oppure, sempre nel 2016, Rosberg su Hamilton nella stessa curva con le stesse identiche dinamiche del contatto tra Leclerc e Verstappen. Tutti casi sanzionati.

Ora, il DNA delle corse dà ragione alla manovra di Verstappen, dà ragione alla decisione dei commissari in Austria e giustifica (in parte) il perché il regolamento non debba andare seguito alla lettera e, semmai, vada modificato. Ma allora perché Vettel in Canada e Ricciardo in Francia sono stati penalizzati, ammazzando il DNA delle corse a favore della rigidità del regolamento? Perché la FIA ha mostrato i muscoli non nascondendo una certa arroganza a seguito del ricorso Ferrari elevando il regolamento sportivo a testo sacro salvo poi renderlo carta straccia il Gran Premio successivo? Chi corre, chi lavora e anche chi segue la Formula 1 per passione merita di sapere in via ufficiale quali siano i binari seguiti dalla Federazione e, una volta chiarito ciò, si aspetta che il treno non deragli un weekend sì e un altro no.

Mirko Rovida

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