Nuova Volkswagen Passat Variant 2.0 TDI, le nostre prime impressioni
INTERNI
SU STRADA
Piuttosto articolata la gamma di motorizzazioni disponibile con motorizzazioni a benzina e diesel e in attesa della Passat GTE, ibrido plug-in da 218 cv, abbiamo guidato la versione Variant diesel 2.0 TDI BMT da 150 cavalli e cambio manuale a 6 marce che sarà il modello centrale di gamma qui in Italia. Anche se le wagon non stanno vivendo un momento di grande effervescenza, rimangono le preferite rispetto alle pari versioni a tre volumi. La prima cosa da dire è che, ancora una volta, Volkswagen in particolare, ma i germanici in generale, non sbagliano un colpo.
Questa Passat è assolutamente pregevole nella sua dinamica. Il motore è silenzioso e spinge sempre, sale di giri volentieri e con piacevole brillantezza mentre in marcia la sua silenziosità fa emergere solo il fruscio aerodinamico ché anche il rumore di rotolamento dei pneumatici e praticamente inesistente. E questo è un elemento da sottolineare con ancora più evidenza considerando che stiamo alla guida di una station wagon notoriamente afflitte da tale problema.
Altro elemento a favore è l’assetto, molto confortevole, una ottima capacità di assorbimento delle sconnessioni, ma molto preciso e piatto negli inserimenti con una rapidità e una precisione nei transitori insospettabili. Un pacchetto dinamico ottimamente supportato da un cambio manuale (disponibile il doppia frizione a 6 marce) preciso e piuttosto corto negli innesti che dona ancora il senso della guida a chi non vuole cedere ai modernismi dei cambi che ti lasciano “senza pensieri”.
PREZZI