01 October 2014

Maserati Quattroporte S Q4 , la nostra prova

Crescono le misure ma diminuisce la cilindrata. Potrebbe essere questa in estrema sintesi l’essenza dell’ultima edizione dell’ammiraglia Maserati, che misura oltre 5 metri di lunghezza e può essere equipaggiata....

INTRO

MOTORE V6

INTERNI

E’ quasi scontato che una vettura dal passo superiore ai 3 metri sia accogliente, così come riscontrare un livello di finitura molto curato e materiali pregiati, ma rendere filante e per certi versi sportiva una berlina che supera i 5 metri di lunghezza non è stato certo un compito facile, così come attualizzare un design che da sempre rappresenta uno dei punti di forza della Quattroporte. Una vettura dalla fortissima personalità quindi, dal coinvolgimento emotivo difficile da eguagliare da parte delle ipertecnologiche ammiraglie tedesche, ineccepibili dal punto di vista tecnologico e razionale, ma spesso un po’ carenti quanto a fascino e personalità.

RAZIONALE
Pur essendo più semplice e razionale rispetto al modello precedente, la plancia si distingue sempre per le finiture in pelle e legno che “scaldano” un ambiente spesso fin troppo serioso e asettico, impreziosito dal classico orologio analogico ovale che costituisce ormai una sorta di marchio di fabbrica della produzione Maserati. Un richiamo classico affiancato comunque da un moderno display digitale touch screen al centro della consolle e da una leva del cambio assimilabile più a un joystick che ad un vero e proprio comando meccanico. I due strumenti analogici sono poi affiancati dalle indicazioni digitali di livello benzina e temperatura acqua, oltre che da un più piccolo display multifunzione che può mostrare tra gli altri dati, anche la ripartizione in tempo reale della coppia tra asse anteriore e posteriore.

Visualizzare le varie informazioni disponibili non è però particolarmente intuitivo, ma una volta familiarizzato con i comandi al volante (non illuminati) tutto avviene in modo più naturale, così come l’impiego del generoso monitor centrale richiede un po’ di pratica, anche perché alcune funzioni solitamente affidate a pulsanti dedicati, come, per esempio, l’azionamento della tendina posteriore o il riscaldamento/raffreddamento dei sedili, sono demandate appunto al sistema multimediale. L’avviamento e l’arresto del motore avvengono invece attraverso un pulsante a sinistra del piantone di sterzo, un tasto ripreso dalla produzione del Gruppo Chrysler e presente anche su vetture meno nobili come Lancia Thema e Jeep Grand Cherokee, dalle quali l’ammiraglia modenese assemblata presso gli stabilimenti Maserati di Grugliasco (TO) eredita anche i comandi di alzacristalli, luci e i devio luci, oltre al sistema di navigazione satellitare.

BAGAGLIAIO
Caratterizzata da seduta e schienali piuttosto sviluppati in larghezza, la posizione di guida soddisfa, così come una doverosa citazione meritano il volante a tre razze molto gradevole da impugnare e i comandi per l’impiego manuale del cambio solidali con il piantone di sterzo per evitare inversioni dei tasti + e – durante le sterzate più accentuate. Come anticipato, convince anche l’abitabilità nonostante l’ingombro del tunnel della trasmissione sacrifichi le gambe del passeggero seduto al centro del divano, così come non deludono certo la notevole profondità e la capienza di 530 litri del vano bagagli. Casomai è la visibilità a non convincere del tutto: nella vista di ¾ anteriore si segnala infatti il generoso angolo buio formato dai grossi specchietti retrovisori, mentre in retromarcia vanno sempre considerati i montanti piuttosto estesi in larghezza e il lunotto inclinato, oltre alle tutt’altro che trascurabili dimensioni del corpo vettura.

SU STRADA

PRESTAZIONI
Anche con il motore di 3 litri, la Quattroporte non soffre affatto di complessi di inferiorità, basti pensare che le prestazioni rilevate sono addirittura migliori rispetto a quelle della versione precedente equipaggiata con un V8 aspirato di 4,7 litri di cilindrata e 430 Cv di potenza massima: i 4,99 secondi rilevati nello scatto da 0 a 100 km/h e la velocità massima di 281,9 km/h effettivi risultano infatti migliori nel confronto con i 5,43” e 280,2 km/h riscontrati in occasione della prova della Quattroporte S datata marzo 2009.

Ma è soprattutto la maggiore disponibilità di coppia ai regimi medio bassi che traccia la differenza più evidente rispetto al passato, anche se il nuovo motore biturbo presenta un lieve ma non certo fastidioso ritardo di risposta alla riapertura del gas dopo averlo rilasciato. L’allungo non è però lo stesso del motore aspirato ma, trattandosi di un’ammiraglia e non di una coupé sportiva, è forse preferibile disporre di più coppia ai medi regimi che non di un allungo oltre i 7.000 giri per ottenere progressioni incisive a vantaggio della capacità di ripresa anche dalle velocità più basse. Pur rimanendo sempre molto confortevole in automatico, il nuovo cambio a 8 rapporti è diventato più rapido e sportivo nei passaggi di marcia, ma è migliorato anche per quanto riguarda la logica di gestione, visto che in manuale non effettua più la scalata al completo affondo del pedale del gas.

GUIDA SPORTIVA
Nonostante la crescita di dimensioni e peso, la Quattroporte conserva la sua propensione alla guida spigliata, assicurando un coinvolgimento sconosciuto a gran parte delle vetture della concorrenza di pari stazza, soprattutto per quanto riguarda la prontezza di inserimento in traiettoria, aspetto quest’ultimo favorito anche da uno sterzo abbastanza diretto pur se piuttosto pesante da azionare, una caratteristica leggermente penalizzante nella guida di tutti i giorni e soprattutto in manovra ma apprezzabile alle alte velocità, quando il feeling con il comando non viene mai meno.

E’ invece il pedale del freno a essere un po’ ostico da modulare alle velocità più basse e soprattutto nella guida urbana, anche se la potenza dell’impianto è davvero notevole e lo confermano puntualmente i 60,5 metri necessari per arrestare la vettura a 130 km/h, una prestazione di tutto rispetto per una berlina che pesa la bellezza di 2.142,7 kg in ordine di marcia e con il pieno di carburante. Di grande spessore comunque anche il confort di marcia, soprattutto a livello acustico, perché con le ruote da 21 pollici offerte a richiesta e montate sull’esemplare in prova la capacità di assorbimento delle sospensioni sullo sconnesso viene sensibilmente compromessa, tanto da rendere sconsigliabile optare per questa gommatura extra-large, magari rinunciando a un pizzico di sportività a favore del confort che ci si aspetta da una berlina di tale caratura.

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