L’auto che si cambia a ogni due , tre anni? Un vezzo di ieri, che oggi sembra solo un lontano ricordo. Negli ultimi anni è aumentato, in modo esponenziale, l’acquisto di auto usate, mentre c’è stato un crollo nella vendite di auto nuove. Non solo. Il 20% degli italiani afferma di avere un’auto che ha più di dieci anni di vita. Un quadro che porta a un vero e proprio salto in avanti nel ricorso alle riparazioni.
Il 25% dei consumatori è più attento alla manutenzione dell’auto rispetto al passato, poiché non può permettersi di cambiarla. E così meccanici, elettrauto e carrozzieri vedono aumentare il numero di coloro che ricorrono ai loro servizi. La vera crescita è avvenuta tra i meccanici, con un aumento del 14%, seguono a ruota i carrozzieri (+7%) e gli elettrauto (+6%). E' quanto emerge da un'indagine del Centro Studi della Cna, realizzata da Swg.
La revisione dei comportamenti dei consumatori non riguarda solo il ricorso alle riparazioni, ma si sta assistendo anche a una vera espansione nella riconversione a gas del sistema di alimentazione dell’autovetture. Il 61% degli automobilisti ha pensato o sta pensando di abbandonare la benzina o il diesel e di passare al gas. Una scelta che, invece, è stata già effettuata dal 9% degli automobilisti, che oggi a nettissima maggioranza, oltre l’80%, si dice soddisfatto della decisione presa (sia in termini di risparmio economico, sia in termini di abbassamento della soglia di inquinamento).
La crisi spinge gli italiani a tenersi stretta l'auto vecchia, e pure con qualche ammaccatura
Si va più spesso dal meccanico (+14%) è vero, perchè la vettura vecchiotta richiede più manutenzione ma la recessione spinge a risparmiare, così il parco auto italiano, (età media 10 anni 6 mesi) diventa tra i più vecchi e insicuri d'Europa. Ben 11 milioni di cittadini (30%) ammettono infatti di aver tagliato negli ultimi 5 anni il budget destinato alle riparazioni necessarie; 11,1 milioni dicono di circolare con l'auto ammaccata, rinunciando al carrozziere, per risparmiare. E' vero quindi che meccanici (+14%), carrozzieri (+7) ed elettrauto (+6%) vedono incrementare il loro lavoro ma in misura inferiore a quanto richiederebbe la vetustà del parco auto circolante.