18 December 2022

Heritage hub, quando il rally era in vetta al mondo

L’epoca d’oro dei Rally corrisponde con la stagione dei grandi successi internazionali della Lancia e della Fiat. Sette vetture del Gruppo piemontese hanno dominato per vent’anni quasi ininterrottamente, portando al massimo grado di popolarità la disciplina più spettacolare del motorsport...

Basta un colpo d’occhio al parafango ammaccato della rossa Fulvia “Fanalone” per fiondarsi nella magica atmosfera dei Rally.

La macchina è proprio lei, la Fulvia HF 1600 che nel 1972 ha vinto il Rally di Montecarlo e ha regalato alla Lancia il Campionato Internazionale Rally per Marche. Erede della bella Fulvia Coupé del 1965, la HF è nata come 1.216 cc, portata poi a 1.298 cc e infine nella versione più evoluta a 1.584 cc. Una crescita continua della competitività, conclusasi alla soglia dei 160 CV e con sei anni di corse sulle spalle.

Alla fine di quello stesso ’72 debutta un’altra grande protagonista, la Fiat 124 Abarth Rally, evoluta versione corsaiola della 124 Sport Spider. Alleggerita con cofani in vetroresina e portiere in alluminio, rinnovata nelle sospensioni posteriori a ruote indipendenti e dotata del motore 1800 a due alberi a camme in testa della 132, in versione Gruppo 4 raggiunge i 200 CV e arriva al top.

Dopo aver conquistato nel 1972, ancora in versione 124 Spider, il Campionato Europeo Rally, lo riacciuffa nel 1975 mentre si piazza seconda nel Campionato Mondiale Costruttori nel ’72 (come 124 Spider), ’73, ’74 e ’75.

Appare in quegli anni il fenomeno Lancia Stratos, per lungo tempo dominatrice assoluta. Entrata in produzione nel 1973, grazie alla ottimale distribuzione dei pesi e al fantastico motore Dino Ferrari 2,4 litri ottiene vittorie a raffica, culminate con i tre Campionati del Mondo Rally consecutivi dal 1974 al ’76 e la Coppa del Mondo Piloti nel ’77.

Vince dappertutto, anche nelle classiche di velocità come la Targa Florio e il Tour de France. L’impegno sportivo del Gruppo Fiat continua con la 131 Abarth Rally, derivata dalla 131 Mirafiori ma profondamente rivista.

In versione corsa il 4 cilindri da 1.995 cc arriva a 235 CV: è un’auto formidabile, capace di vincere nel ’77,’78 e ’80 il Campionato del Mondo Costruttori e il Campionato del Mondo Piloti nel ’78 con Markku Alèn e nell’80 con Walter Röhrl.

L’inizio degli anni Ottanta vede l’esordio della Lancia 037, sviluppata come Gruppo B sulla base della Rally Stradale prodotta in 200 esemplari.

Il motore a compressore volumetrico da 1.995 cc portato poi a 2.111 cc eroga fino a 305 CV. Le grandi doti telaistiche completano il pacchetto e portano la 037 a dominare il Campionato Mondiale Rally nell’83 contro le esordienti trazioni integrali.

La tecnica della sovralimentazione fa un ulteriore balzo in avanti con la Delta S4 Gruppo B. Turbocompressore e compressore volumetrico in abbinata consentono al bialbero da 1.759 cc di sviluppare oltre 450 CV, perfettamente sfruttati dalla trazione integrale. Estremamente competitiva, la Delta S4 vince nell’86 il Campionato Italiano, quello Europeo e numerosi Rally internazionali, tra cui il Montecarlo.

Nel 1988 viene realizzato il prototipo ECV2, come evoluzione della Lancia ECV (Experimental Composite Vehicle), il cui scopo è sperimentare l’utilizzo di nuovi materiali compositi per scocca, cerchi ruota e alcuni componenti meccanici nelle auto da competizione. Il risparmio di peso è del 20% rispetto alla S4 da cui deriva. La Delta HF Integrale Gruppo A, evoluzione della 4WD, è diventata una leggenda nel mondo dei Rally, grazie a 35 vittorie assolute e ben 5 titoli mondiali.

Con una potenza passata dai 295 CV iniziali fino ai 345 di fine carriera, ha avuto in Miky Biasion il suo migliore interprete nonché il suo più profondo conoscitore. cicatrice e simbolo È il parafango ammaccato più famoso della storia dei Rally, simbolo della vittoria al Montecarlo ’72 di Munari e della sua “numero 14”. È lei la regina tra tutte le auto del Gruppo Fiat (sotto) impegnate in più di 25 anni di Rally. delta hf integrale, 5 volte mondiale. È la vincitrice con Miki Biasion e Tiziano Siviero del Rally di Sanremo 1989.

Evoluzione della precedente 4WD, la Delta Integrale ha dominato la scena fino al 1992 dopo aver vinto la bellezza di 5 titoli mondiali. Tra l’89 e il ’90 sono stati allestiti 41 esemplari Gruppo A.

Con la 037 la Lancia riesce a controbattere la concorrenza sempre più forte delle auto a trazione integrale, vincendo nel 1983 il Campionato Mondiale Rally oltre all’Europeo e all’Italiano. Il motore turbo ha cilindrata da 1.995 a 2.111 cc, con potenze oscillanti tra i 260 e i 305 CV. Per le competizioni sono stati preparati in tutto 53 esemplari.

La ECV2 nasce nel 1988 come prototipo per sperimentare l’impiego dei materiali compositi, sia per la scocca sia per vari componenti meccanici. Costruita sulla base della Delta S4 ha permesso di risparmiare il 20% di peso mantenendo la stessa rigidità torsionale. In questa versione il motore biturbo di 1.759 cc sviluppa ben 600 CV.

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