28 September 2021

Un Museo Abarth ... in Belgio!

Ci sono perfino due alloggi per chi arriva da molto lontano, all’Abarth Works Museum, la collezione di Guy Moerenhout, che a Lier, in Belgio, raccoglie tutta la storia dell’Abarth. Pezzi unici compresi...

In un piccolo villaggio fiammingo, a Lier in Belgio, si trova quella che è la più grande collezione al mondo di Abarth: un vero e proprio museo, che racconta il mondo dello Scorpione in tutte le sue sfaccettature. L’esposizione è aperta al pubblico, gratuitamente, e sarà proprio il titolare, nonché pilota di Rallye storici, Guy Moerenhout, a farvi visitare l’enorme spazio espositivo.

Si tratta di oltre 3.500 metri quadri che permettono di osservare le vetture che hanno fatto la storia delle corse negli ultimi settant’anni; ed è anche la raccolta di veicoli più “bizzarra” che vi possa capitare.

Si, perché “l’Abarth Works Museum” in realtà è sdoppiabile: da una parte la gigantesca raccolta di veicoli, con il marchio dello Scorpione, e di pezzi di ricambio e di carrozzerie rifatte; dall’altra, una variopinta esposizione di auto da corsa di tutti i generi e tipi. Negli ultimi anni Guy si è innamorato anche delle Lada e così, dopo esserne stato anche il distributore per il Belgio, ha prodotto la sua versione speciale: la Niva “Dream Lada”.

La SE 030 Dopo aver corso con il supporto della Fiat Belgio, negli anni Settanta Moerenhout lavora nel settore “car & tuning” organizzando varie manifestazioni promozionali; e nel 1982 conduce una Land Rover alla Parigi-Dakar, oltre a disputare varie volte il Safari Rally Zaire. Specialista anche nell’uso dei poliesteri, è in grado di rifare pezzi mancanti per il restauro di molti veicoli (soprattutto Abarth).

Affascinato dalla Fiat X 1/9 prototipo (quella con cui Clay Regazzoni corre al Giro d’Italia 1974) e dalla SE 030 del grande Giorgio Pianta, ne ricostruisce completamente la carrozzeria; della X 1/9 ne vende più di settanta in tutto il mondo. Ha una grande scorta di pezzi di ricambio per auto da corsa, vari motori originali Abarth e dispone di intere librerie ricche di informazioni tecniche ed elenco ricambi. Recentemente si è lanciato nel “ricreare” una Abarth 1300 OT Periscopio

Nel 2007 finalmente corona il suo sogno: la creazione del Museo, supportato anche dalla moglie, che detiene un buon capitale della società Powerplus, azienda di prodotti utensili per l’auto. Il museo ospita, tra l’altro, anche un bar all’italiana e perfino due camere per accogliere gli ospiti che provenendo da lontano abbiano necessità di fermarsi alla notte: dormire sopra una collezione di auto d’epoca non è cosa di tutti i giorni..!

Ma a Lier quasi nulla è normale, ad esempio si possono trovare le “repliche” di quasi tutte le auto italiane da corsa: anche una Lancia Beta coupé da rally, in livrea Marlboro, che nessun italiano andrebbe a reinventare… ma a Guy più una vettura è “particolare” più gli piace: tipo la Fiat 2300 S Coupé, di cui dispone di ben quattro esemplari, tutti di colore rosso corsa.

Sempre del marchio Fiat, molto interessante e rara è anche la Fiat 125 S usata dal mitico giornalista belga Paul Frère sin dal 1969: grigia e “vissuta”, monta accessori per le gare di Regolarità dei primi anni Settanta e un treno di cerchi Cromodora, molto belli.

In parallelo Moerenhout ha istituito anche la “Abarth Squadra Storica”, un team sovranazionale per far correre appassionati di ogni età, anche noleggiando le sue auto più prestigiose; tra i clienti c’è nientemeno l’ex-primo ministro belga, Guy Verhofstadt. Esemplare unico Parliamo ora, a titolo di esempio, di due modelli davvero interessanti, esposti nella sala più importante dell’esposizione. Troviamo la gialla Abarth Simca 1300 GT - chassis 69 con motore 230/218 - acquisita dal team semi-ufficiale Abarth Belgium nel 1962.

Affidata a Lucien Bianchi per disputare alcune corse tra cui il Trofeo d’Auvergne, dove vince Bianchi davanti alle “sorelle Abarth Simca” guidate da Hermann e Spychiger. Questa vettura va poi in Italia, per correre col pilota campano Paolo Amato, cambiando motore. Nel 1989 passa l’Atlantico per gareggiare nelle mani di Scott Emsley e per finire poi al venditore Abarth statunitense, Thomas Stegman.

Nel 2004 Guy Moerenhout la riporta nelle Fiandre, restituendole il colore giallo originale (il giallo è il colore con cui erano identificate le auto da corsa iscritte da scuderie belgiche, come il rosso per le italiane). Nell’autunno 1963 Simca svela i suoi modelli 1150 da competizione: quattro versioni inserite in catalogo.

La 1150 Berlina, la 1150 S e la SS (Super Sport) sono disponibili per tutti mentre la versione Corsa è venduta soltanto ai clienti che la vogliono usare nelle competizioni. Se di 1150 ne sono stati prodotti pochissimi esemplari, di versione Corsa ne esiste soltanto uno al mondo, di colore grigio, e si trova proprio qui a Lier, dove è arrivata al termine di una gloriosa carriera di gare sul ghiaccio, in Finlandia.

In origine essa è equipaggiata con l’unico cambio a 6 marce elaborato Abarth, mentre ora ne monta uno speciale a 2 marce lunghe per le corse sul ghiaccio nei paesi nordici; potenza 104 Cv. Forse troppo costosa all’epoca, la 1150 non ottiene grossi risultati di vendita né eclatanti vittorie di gruppo…

Bisognerà infatti aspettare sette anni per veder iniziare la saga delle Simca Rallye. carrozzerie di successo Sopra, l’angolo dell’Abarth Works Museum con la Fiat 124 Abarth Rally e l’Abarth SE 030 di Giorgio Pianta.

Di quest’ultima Guy Moerenhout ha fatto un kit per riprodurla sulla base della Lancia Beta Montecarlo. lo stesso ha fatto con la Fiat X 1/9 del Giro d’Italia, di cui ha riprodotto la carrozzeria addirittura in serie, vendendone settanta esemplari in tutto il mondo.

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