Volvo: la sicurezza prima di tutto

La Casa svedese prosegue la sua crociata nei confronti della sicurezza, un obiettivo intrapreso nel 1959 con l’introduzione delle cinture di sicurezza.

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Da sempre il marchio Volvo è sinonimo di sicurezza o almeno fin da quel lontano 1959 quando la Casa svedese fu la prima tra i costruttori di automobili a introdurre sul mercato le cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio. Per continuare nella sua opera di sensibilizzazione e per ribadire la sua visione di sicurezza stradale, i risultati fin qui raggiunti e gli obiettivi per il prossimo futuro, il Brand di Goteborg ha inaugurato i Volvo Studio Talk, convegni internazionali sulla sicurezza che in modo digital hanno messo in collegamento esperti del settore sparsi a Stoccolma, New York, Tokio e Varsavia.

All’ultimo Volvo Talk, tenutosi giovedì 15 ottobre al Volvo Studio di Milano, si è parlato di sicurezza in generale che riguarda tutta la famiglia in viaggio sulle nostre strade a bordo delle moderne vetture. Durante l’interessante Talk è emerso come la velocità eccessiva sia ancora oggi uno dei fattori di maggiore rischio. Per questo motivo Volvo per prima si è impegnata a limitare la velocità massima delle proprie vetture di nuova generazione a soli 180 km/h. In secondo luogo è tornato alla ribalta il fatto che uno dei motivi principali di incidente sia sicuramente la disattenzione o la scarsa attenzione alla guida. In ultima istanza si è parlato dell’importanza della sicurezza dei bambini a bordo delle nostre vetture e soprattutto della necessità impellente che i genitori sappiano come installare correttamente il seggiolino all’interno dell’abitacolo (disposto in senso contrario a quello di marcia).

Si è poi passati a ricordare come sia di estrema importante il pieno rispetto delle basilari regole del Codice della Strada. Per questo motivo è essenziale una corretta e approfondita educazione stradale che deve essere impartita ai ragazzi fin dalle scuole minori. Per questo motivo è nato il progetto Icaro, con il quale la Polizia ha portato la sicurezza stradale nelle scuole tanto ai bambini dell’asilo ai ragazzi delle scuole superiori, usando un linguaggio che sia il più vicino possibile alla loro esperienza. Del resto in Italia nel 2019 le vittime di incidenti stradali sono state 3.173, con un’incidenza sulle strade urbane del 73%, su quelle extraurbane del 21% e in autostrada del 5,3%. A causarli come sempre la distrazione alla guida (15,1%), il mancato rispetto della precedenza (13,8%) e la velocità troppo elevata (9,3%). Una strage che vale la bellezza di 16,8 miliardi di euro in un anno, ovvero l’1% del Pil italiano, a livello di costi sociali.

Per questo motivo Volvo si sta impegnando alacremente per salvare un altro milione di vite umane. Un po’ come già avvenuto con l’introduzione delle cinture di sicurezza – che appunto, dal 1959 fino a oggi, sono accreditate di aver salvato un milione di automobilisti – e con la recente introduzione del limite dei 180km/h su tutti i futuri modelli della Casa. Ma da sola non può farcela, serve l’aiuto di tutti!

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